Patenti di guida: dall’Ue una revisione delle norme per l’idoneità
Un Rapporto del Consiglio Europeo per la Sicurezza Stradale evidenzia la necessità di rivedere le valutazioni mediche di idoneità alla guida.
L’European Transport Safety Council – ETSC, ha presentato il Rapporto: “Are medical fitness to drive procedures fit for purpose? – PIN Flash Report 40” che sollecita il Legislatore di Bruxelles a rivedere i futuri provvedimenti in materia di patenti di guida, mentre, proprio nell’agenda europea è inserita una revisione del quadro di riferimento per il rilascio del documento che abilita alla guida.
Sotto la lente del Rapporto lo stato di avanzamento dei lavori nei Paesi europei (ma anche Svizzera, Norvegia, Islanda, UK e Israele) per quanto riguarda la valutazione dell’idoneità medica alla guida, con riferimento alle attuali norme comunitarie.
Ebbene, i dati raccolti dal Consiglio Europeo per la Sicurezza nei Trasporti evidenziano che in molti Paesi Ue è ancora l’età il principale fattore di valutazione per conseguire il rilascio della patente, nonostante diversi studi abbiano messo in primo piano altri fattori ben più gravi come: abuso di sostanze, disturbi mentali, epilessia e diabete.
Inoltre, al fine di prevenire incidenti, lo screening obbligatorio sull’età dei conducenti anziani, sembra non essere del tutto efficace e, paradossalmente, potrebbe avere un effetto ulteriormente negativo in termini di sicurezza stradale dal momento che i conducenti anziani con patente revocata a causa di cattive condizioni di salute diventano utenti della strada vulnerabili.
In questi casi, ETSC raccomanda il ricorso più ampio alla concessione di patenti “condizionate” affinché coloro che dovessero rientrare nella categoria a lieve rischio, possano continuare a guidare in determinate circostanze.
Un altro problema evidenziato nel rapporto riguarda la mancanza di dati attendibili a livello europeo sull’incidenza delle condizioni mediche e dei disturbi della salute dei conducenti negli incidenti stradali; solo pochi Paesi Ue raccoglie e processa tali dati.
Una positiva eccezione, in questo senso, è rappresentata dalla Finlandia, la quale promuove sul suo territorio una approfondita analisi per ogni incidente verificato: ebbene, nel quinquennio 2014-2018 è stata evidenziata, nel 16% dei casi, la causa di una collisione mortale alle patologie del conducente.
Le patologie cardiovascolari sono risultate il fattore di rischio più comune nei casi ove si è stabilito un nesso causa-effetto sull’incidente e, spiega ETSC nel comunicato di presentazione del Rapporto: “Delle 141 collisioni mortali note per essere state causate dalla malattia del conducente tra il 2014-2018, 119 erano dovute a malattie cardiache o ipertensione”.
Un altro aspetto di problematicità evidenziato nel Rapporto è quello relativo alla difformità dei controlli medici eseguiti in sede di richiesta e/o rinnovo della patente.
Nei Paesi oggetto di studio alla prima richiesta di patente di guida segue un controllo medico, ma questo varia dall’autovalutazione controfirmata dal richiedente stesso, alla visita medica effettuata da un medico di Medicina Generale; da una visita semplice, al coinvolgimento di un centro specializzato.
Non solo, si assiste anche ad una varietà dei livelli di formazione e di orientamento forniti ai valutatori dell’idoneità medica alla guida, mentre “è noto che una serie chiara di linee guida rilasciate a coloro che valutano l’idoneità medica alla guida ha un effetto positivo”.
Di fatto, 11 Paesi dell’area esaminata forniscono ai valutatori apposite linee guida; 17 hanno un regolamento che stabilisce come valutare l’idoneità alla guida.
Il Consiglio Europeo per la Sicurezza nei Trasporti raccomanda, quindi, l’adozione di pratiche standardizzate da utilizzare in tutti gli stati membri, riservando, inoltre, ai medici di famiglia, il ruolo fondamentale nell’individuazione dei soggetti a rischio.
E ancora, pur sottolineando come la guida in stato di ebrezza è un serio rischio per la sicurezza stradale, con una stima di incidenza del 25% sul totale dei decessi sulle strade europee, il rapporto rimarca la necessità di rivedere, in fase di revisione della Direttiva sulle patenti di guida: “Gli aspetti diagnostici, terapeutici e riabilitativi dei disturbi legati al consumo di alcol” che, precedentemente sono stati trascurati nella direttiva e in molte linee guida.
Il rapporto raccomanda, infine, la necessità di applicare l’attuale classificazione UE “DRUID”(Driving Under the Influence of Drugs) per l’etichettatura dei farmaci rilevanti e di “sottolineare il ruolo che i medici possono svolgere nel consigliare i loro pazienti sull’impatto di tali farmaci durante la guida”.