Auto: la rivoluzione elettrica è dietro l’angolo in Europa.
Migliora leggermente la posizione dell’Italia nella classifica dell’ultimo EV Readiness Index 2021 di LeasePlan. Tuttavia, le infrastrutture di ricarica continuano ad essere la spina nel fianco in Ue.
I Paesi europei sono sempre più pronti alla rivoluzione elettrica della mobilità e ogni anno aumentano le quote di mercato degli EV. Tuttavia, se il mercato e i consumatori sono maggiormente propensi a soluzioni più green nel ventaglio delle quattro ruote, il punto nodale resta sempre quello delle limitate stazioni di ricarica, il cui tasso di installazione si è ridotto nel 2020.
Sono alcuni dei risultati dell’ultima edizione dell’EV Readiness Index 2021 di LeasePlan, gruppo leader nei settori Car-as-a-Service per i veicoli nuovi, gestito attraverso il marchio LeasePlan e il mercato dei veicoli usati di alta qualità riservato alle vetture datate dai tre ai quattro anni.
Il Rapporto, che viene pubblicato ogni anno, “fotografa” lo stato dell’arte del comparto degli EV nelle flotte aziendali e classifica i Paesi in base a tre fattori chiave:
– immatricolazioni di veicoli elettrici,
– maturità dell’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici,
– incentivi governativi presenti in ciascun Paese.
Non solo, questa ultima edizione include anche una panoramica di tutto ciò che è necessario sapere sulla mobilità elettrica nel 2021, inclusi i migliori veicoli elettrici presentati sul mercato considerando che nei prossimi mesi si dovrebbe verificare una forte espansione di diversi nuovi modelli elettrici.
Osservando la classifica si vede che Norvegia, Paesi Bassi e Regno Unito continuano a guidare la classifica – anche se il podio è mutato rispetto allo scorso anno con la Norvegia che passa in prima posizione rispetto ai Paesi Bassi che retrocedono in seconda – in qualità di Paesi più all’avanguardia a livello Ue per quanto concerne la penetrazione degli EV.
Se si guarda ai maggiori mercati anche Francia e Germania guadagnano posizioni, mentre la Spagna perde terreno; migliora leggermente la classifica dell’Italia, che però, pur passando dalla 17a alla 15a posizione, mantiene, tuttavia, un profilo più basso rispetto agli altri Paesi.
Fonte: LeasePlan, EV Readiness Index 2021
Per il nostro Paese il Rapporto evidenzia, nel 2020, un tasso di immatricolazione EV pari a 1/1000 abitanti (10 volte sotto la performance della Norvegia, ma anche 10 volte superiore quello raggiunto dalla Romania che risulta ultima in classifica). Ugualmente, ridotta, anche se il risultato non è il peggiore, la penetrazione dell’infrastruttura di ricarica.
Buoni risultati dal punto di vista dei sussidi all’acquisto, ma quello che dovrebbe migliorare è l’aspetto della tassazione. Nel 2020, si legge nel Rapporto: “i conducenti di veicoli elettrici a batteria (BEV) hanno pagato il 93% dell’imposta che avrebbero dovuto corrispondere per un veicolo simile alimentato con motore a combustione interna. In alcuni Paesi, il tasso è zero. Per correttezza, occorre rimarcare che in altri Paesi tale percentuale è in realtà superiore (fino al 129% in Danimarca). Un vantaggio decisivo presente in Italia è quello dell’indice relativo al costo energetico: ricaricare un veicolo elettrico costa solo il 53% rispetto al rifornimento di carburante per un veicolo alimentato con motore a combustione interna, per una distanza equivalente“.
Il confronto con lo scorso anno mostra un generale miglioramento nel punteggio dei 22 Paesi, un segnale, questo, di come la propensione e la preparazione alla mobilità green stia aumentando considerevolmente in Europa. Tuttavia, il tasso di miglioramento, varia significativamente nei diversi territori, ad esempio: Romania, Slovacchia e Repubblica Ceca presentano sia i minori punteggi che i più bassi tassi di miglioramento, evidenziando una disparità costante tra l’Europa occidentale e l’Europa orientale in termini di preparazione alla mobilità elettrica.
Dal punto di vista della convenienza economica, il Rapporto di LeasePlan evidenzia il diffuso miglioramento della stessa con 11 Paesi Ue dove già gli EV sono più economici (in termini di costo totale di proprietà), rispetto ai tradizionali veicoli a combustione interna. I vantaggi economici si vedono soprattutto sul fronte delle minori imposte che gravano su queste tipologie di veicoli rispetto a quelli alimentati da carburante tradizionale (in media il 63%); addirittura in Austria, Grecia, Irlanda, Polonia, Regno Unito e Ungheria i veicoli elettrici non sono gravati da alcuna imposta.
Permane, tuttavia, il nodo della necessità di una maggiore e più capillare diffusione delle infrastrutture di ricarica, vera e propria conditio sin qua non per il miglioramento delle condizioni atte ad una maggior diffusione dei veicoli elettrici in futuro. Lo scorso anno si è avuto un tasso di miglioramento del 43%, in caduta di 30 punti percentuali rispetto al 2019 quando si era raggiunto il 73% e infatti, anche nei Paesi che mostrano i migliori risultati, l’infrastruttura di ricarica è lontana dall’essere adeguata.
“Il nostro EV Readiness Index mostra che mentre la guida elettrica è più conveniente che mai in tutta Europa, l’infrastruttura pubblica di ricarica è ancora tristemente inadeguata“, ha rimarcato Tex Gunning, CEO di LeasePlan.
“In un sondaggio d’opinione realizzato all’inizio di quest’anno, abbiamo già riscontrato come la mancanza di un’infrastruttura di ricarica era considerata un ostacolo significativo all’adozione di veicoli elettrici da parte dei conducenti – e l’analisi presente nel nostro EV Readiness Index prova come tali timori siano ben fondati. Per esprimersi senza mezzi termini: il ritmo di miglioramento non è abbastanza veloce e l’Europa non riesce a fornire l’infrastruttura necessaria per una rivoluzione verde della mobilità. I leader e i decisori politici di ciascuno dei 22 paesi oggetto dell’Indice devono assumere iniziative e realizzare investimenti per un’infrastruttura di ricarica universale, economica e sostenibile prima che sia troppo tardi – l’emergenza climatica non può attendere“.
Fonte: LeasePlan, EV Readiness Index 2021