Documento Unico di Circolazione: chiesta una proroga di sei mesi
In una lettera congiunta, le varie associazioni del comparto automotive italiano hanno chiesto al nuovo Ministro dei Trasporti il rinvio dell’entrata in vigore del nuovo DU.
Il prossimo 31 marzo dovrebbe entrare in vigore la nuova disciplina del Documento Unico di circolazione (DU) per le pratiche di immatricolazione e passaggio di proprietà dei veicoli, ma i tempi potrebbero allungarsi.
La scorsa settimana le Associazioni che rappresentano il comparto automotive del Paese: ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, ANIASA – Associazione Nazionale Industria Autonoleggio e Servizi Automobilistici, ASSILEA – Associazione Italiana Leasing, FEDERAUTO – Federazione Italiana Concessionari Auto, UNASCA – Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica e UNRAE – Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, hanno redatto e inviato una lettera congiunta al neo Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili chiedendo una proroga “di almeno 6 mesi“.
La richiesta è una conseguenza del mancato inserimento nel Decreto Milleproroghe dell’emendamento che conteneva la proroga per la piena implementazione del DU (il documento pensato nell’ottica della semplificazione burocratica delle pratiche di immatricolazione e passaggio di proprietà dei veicoli che progressivamente andrà a sostituire la Carta di Circolazione e il Certificato di Proprietà del veicolo cartaceo o digitale, come previsto dal D. lgs. n. 98/2017, entrato in vigore dal 1° gennaio dello scorso anno).
Ebbene, le Associazioni hanno motivato l’urgenza e la necessità di tale proroga con l’impossibilità di dare completa attuazione al processo di migrazione al nuovo sistema del DU entro la data del 31 marzo: “manifestando anche profonda preoccupazione sul regolare funzionamento del relativo sistema, unita al concreto rischio di arrecare notevoli disagi agli operatori e ai cittadini, con conseguenti impatti diretti negativi sul mercato dell’auto, già fortemente rallentato dalla crisi socio-economica in atto“.
In sostanza, le Associazioni del comparto automotive rilevano che il passaggio al nuovo sistema impone ulteriori “implementazioni informatiche e test di tenuta“, malgrado il progressivo consolidamento e nonostante il forte impegno della Motorizzazione, dell’ACI e del Pubblico Registro Automobilistico, così come degli Sportelli Telematici dell’Automobilista; senza contare, peraltro, il forte contesto di incertezza causato dalla pandemia in corso e le conseguenti limitazioni cui sono sottoposti tutti gli operatori in gioco.
Per questi motivi le sei Associazioni auspicano che il Governo provveda ad inserire all’interno del primo provvedimento utile un opportuno e ragionevole nuovo termine, concedendo una proroga di almeno 6 mesi che possa entrare in vigore prima del 31 marzo.
Non resta che attendere gli ulteriori sviluppi.