Veicoli commerciali Ue: dicembre e il 2020 si chiudono col segno meno.
Buoni risultati nell’ultimo mese dell’anno, secondo i dati ACEA, per camion e autocarri medi e pesanti così come per autobus e pullman, ma il consuntivo 2020 è comunque negativo in tutti i comparti.
Comprensibilmente con l’andamento dell’anno, causato dalle forte perdite dovute alla pandemia e alle conseguenti misure di contenimento, il 2020 si è chiuso con una variazione percentuale negativa (in rapporto ai risultati di dicembre 2019 e al consuntivo dell’intero 2019) per quanto concerne il settore europeo dei veicoli commerciali dal punto di vista delle nuove immatricolazioni.
Dall’ultima analisi mensile diramata questa mattina da ACEA – European Automobile Manufacturer Association emerge che il mese di dicembre 2020 ha visto diminuire del 4,2% nell’Unione le nuove immatricolazioni di veicoli commerciali che si sono attestate sulle 170.122 unità, quando erano ne erano state immatricolate 7.458 in più a dicembre 2019.
A livello annuale la diminuzione è stata più forte, quasi il 19% (18,9%) con ben 401.033 unità immatricolate in meno (1.716.073 contro le precedenti 2.117.106).
Nel risultato complessivo pesa il rallentamento della domande dei veicoli commerciali leggeri (furgoni e van) che rappresentando l’85% di tutte le immatricolazioni del settore hanno abbassato la percentuale malgrado i risultati migliori ottenuti dagli altri segmenti (camion e autocarri pesanti e autobus), sempre in rapporto all’anno precedente.
La “fotografia” scattata da ACEA mostra, per il mese di dicembre, risultati poco omogenei fra i vari mercati Ue; disomogeneità che si riflette anche nei 4 key markets dove si è assistito ad un aumento delle immatricolazioni in Germania (+ 4,7%) e in Spagna (+ 2,3%), mentre si sono contratte le domande in Italia (-9,4%) e in Francia (-2,1%).
A livello annuale, invece, tutti i 26 mercati presentano cali a doppia cifra ad eccezione della Danimarca che col – 9,2% è il Paese europeo che presenta la variazione minore rispetto al 2019.
Guardando ai mercati principali si osserva che le perdite maggiori si sono avute in Spagna (-26,1%), seguita da Francia (-16,9%), Italia (-15,1%) e Germania (-14,8%).
Nuovi veicoli commerciali leggeri (LCV) fino a 3,5 tonnellate.
A fine 2020 la domanda di furgoni e van è calata ancora nell’area Ue, – 6% rispetto a dicembre 2019 con una differenza in negativo di 9.303 unità. Performance altalenanti in tutta l’eurozona con picchi positivi come: Irlanda (72%), Romania (55,4%), Lussemburgo (20,7%) e altrettanti picchi in negativo come nei casi di Svezia (-63,9%), Lettonia (-47,9%), Cipro (-45,8%), Croazia (-39,6%).
I risultati dell’ultimo mese dell’anno nei quattro mercati principali sono stati altrettanto contrastanti, con l’Italia e la Francia che hanno visto diminuire le proprie immatricolazioni (rispettivamente del 10,4% e del 2,3%), mentre il mercato tedesco (+ 2,5%) e quello spagnolo (+ 1,6%) hanno registrato crescite, seppur modeste.
Se si osservano i dati dell’anno complessivamente, invece, la differenza con l’anno precedente è nell’ordine del -17,6% (1.439.427 unità contro le 1.747.471 di allora). In questo caso tutti i mercati Ue, ad eccezione della sola Danimarca (-6%), segnano cali a due cifre; fra i quattro principali è la Spagna ad aver sofferto di più (-26,5%), mentre le perdite sono state più contenute in Francia (-16,1%), Italia (-15,0%) e Germania (-12,2%).
Nuovi veicoli commerciali pesanti (HCV) di 16 tonnellate e oltre.
Dicembre 2020 ha proseguito il trend positivo iniziato già in novembre per il segmento dei camion e autocarri pesanti che ha chiuso con un balzo del +11,8 rispetto a dicembre 2019 (16.839 unità contro le precedenti 15.068). Lussemburgo (150,5%), Lituania (150%), Lettonia (68,4%), ma anche Polonia (48,4%) e Romania (40,6%) hanno trainato le vendite e la media europea; un contributo positivo che ha visto la partecipazione anche di Germania (+ 27,4%), Spagna (+ 8,3%) e Francia (+ 2,6%), mentre in Italia si è assistito ad una leggera contrazione dello 0,7%.
Il risultato del comparto su base annuale, malgrado il segno + negli ultimi due mesi, è stato, tuttavia, del tutto negativo: -27,3% con un pesante calo delle immatricolazioni che sono scese dalle 272.797 del 2019, alle 198.352. Cali a doppia cifra in tutti i mercati Ue, mentre, fra i 4 mercati-chiave, solo l’Italia contiene la perdita entro il 13,1%; tutti gli altri superano il 20% (Germania, -26,0%; Francia, -25,8%; Spagna, -22,1%).
Nuovi veicoli commerciali medi e pesanti (MHCV) oltre 3,5 tonnellate.
Un andamento analogo si è avuto nel segmento degli autocarri medi e pesanti che ha chiuso il dodicesimo mese dell’anno con una differenza positiva del 7,1% rispetto a dicembre 2019. Anche in questo caso Lituania e Lussemburgo (rispettivamente, 144,2% e 100%) sono in testa alla classifica europea e contribuiscono fortemente alla media, mentre, altrove si notano risultati altalenanti e poco soddisfacenti.
Cresciute in dicembre le domande in Germania (+ 12,3%), Spagna (+ 3,8%) e Francia (+ 2,9%), mentre, viceversa, le immatricolazioni sono calate, seppur di poco, in Italia (-1,8%).
Su base annuale, tuttavia, il segmento ha perso smalto con le immatricolazioni che hanno segnato un calo del 25,7% rispetto all’anno precedente (247.499 unità contro le 333.072 di allora). Il segno negativo è stato il comune denominatore in tutti mercati dell’Unione così come la doppia cifra. Nei mercati principali le contrazioni più forti si sono avute in Francia (-24,1%), Germania (-24,0%) e Spagna (-21,7%), mentre la diminuzione è stata meno forte in Italia (-14,0%).
Nuovi autobus e pullman medi e pesanti (MHBC) oltre 3,5 tonnellate.
Il segmento rappresentato dai mezzi a motore adibiti al trasporto pubblico e privato ha visto crescere le immatricolazioni nell’ultimo mese dell’anno; 3.618 unità che rappresentano un +13,4% rispetto a dicembre 2019. Risultati disomogenei tra i vari mercati con crescite a 3 cifre in Lituania (178,9%), Svezia (162,8%), Olanda (130,6%), Repubblica Ceca (129%) e Lettonia (120%) accanto a risultati negativi a due cifre in diversi Paesi, fra cui la Francia (-20,9%).
Gli altri 3 mercati-chiave, invece, hanno chiuso dicembre in positivo con la Spagna che ha registrato le performance migliori (+ 60,9%), seguita dalla Germania (+ 22,1%) e dall’Italia che si allinea alla media Ue (+ 13,4%).
La domanda di nuovi autobus e pullman è, tuttavia, calata in Ue se si osservano i dati complessivi dell’intero 2020: una contrazione del 20,3% (con 7.416 unità in meno rispetto al 2019). Se si escludono le crescite di Cipro e della Repubblica Ceca, in tutta UE si sono avute riduzioni nelle immatricolazioni di settore; riduzioni che hanno interessato anche i grandi mercati come Spagna (-35,9%), Italia (-24,9%) e Francia (-10,8%).
Su base annuale solo la Germania è riuscita a registrare una piccola crescita dello 0,4% rispetto al 2019.