Non solo il nuovo; anche l’usato ha perso terreno nel 2020
Secondo gli ultimi dati dell’ACI relativi al mese di dicembre, il mercato dell’auto di seconda mano ha subìto una flessione del 13,8% rispetto al 2019; un po’ meglio è andata alle due ruote (-2,2%). Diminuiscono le radiazioni e aumentano le rottamazioni.
L’anno della pandemia, che nel settore automotive, ha provocato un pesante effetto di riduzione della produzione, della domanda e delle vendite, s’è fatto sentire anche nel settore dell’usato, in particolar modo nei segmenti delle autovetture e di tutti i veicoli in generale, ad eccezione delle moto.
É la fotografia che emerge dall’analisi statistica dei dati Pubblico Registro Automobilistico a cura dell’Automobil Club d’Italia – ACI nell’ultimo bollettino mensile “Auto-Trend” relativo al mese di dicembre.
L’ultimo mese dell’anno ha visto diminuire del 5,2% (228.091 unità contro le 240.66) rispetto a dicembre 2019 il numero dei passaggi di proprietà di autovetture espunti i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale (le cosiddette minivolture).
Tra l’altro, considerando che il mese in questione, rispetto al 2019 ha visto la presenza di una giornata lavorativa in più, la media giornaliera presenta una variazione negativa più alta: -9.7%, mentre, in estrema sintesi, ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute 174 usate nell’ultimo mese dell’anno e 186 in media annuale.
Viceversa il mercato delle due ruote di seconda mano ha proseguito nel trend opposto: i passaggi di proprietà, sempre al netto delle minivolture, hanno segnato una crescita del 18,2% (31.013 unità contro le precedenti 26.235) con una media giornaliera del 12,6%; risultati positivi, che, tuttavia, non compensano del tutto le perdite accumulate nella prima parte dell’anno.
Alla fine dell’anno la situazione del mercato nazionale dell’usato presenta una riduzione complessiva dei passaggi di proprietà netti per le autovetture del 13,8%; del 2,2% per i motocicli e dell’11,4% per tutti i veicoli.
Il dodicesimo mese dell’anno conferma altresì la crescita della domanda delle quattro ruote a ridotte emissioni: aumentati dell’83,1% i passaggi di proprietà netti di autovetture elettriche; del 35,3% quelli relativi alle auto ibride a benzina e del 155,7% quelli delle ibride a gasolio.
Un bilancio più che positivo per l’usato sostenibile che, malgrado questi numeri, rappresenta, però, percentuali inferiori o intorno all’1% rispetto al totale delle compravendite effettuate nel corso dell’anno.
Andamento quasi parallelo per le prime iscrizioni: in questo caso il bilancio del 2020 ha visto crescere del 193,5% le auto a batteria; del 136,5% le ibride a benzina e del 49,5% le ibride a gasolio.
In questo caso si è assistito ad un aumento dell’incidenza dei mezzi meno inquinanti sul totale delle vendite, rispettivamente: +2,2% per le auto elettriche e +13,1% per le ibride a benzina.
Per quanto riguarda il segmento delle radiazioni le autovetture hanno segnato un calo del 4,1% nell’ultimo mese dell’anno con una media giornaliera del -8,7%; calo dovuto, scrive l’ACI : “soprattutto a causa di un forte calo delle radiazioni per esportazione (-39,8%) a fronte di una crescita del 13,1% delle rottamazioni“.
A livello annuale il decremento si è assestato al -15%; il tasso unitario di sostituzione è stato pari allo 0,97% in dicembre e dello 0,91% a livello annuale. Numeri più pesanti per le radiazioni delle due ruote che, rispetto a dicembre 2019 hanno subìto un decremento del 13,1% con una media giornaliera altrettanto negativa (-17,2%) e un calo annuale del 17,5%, mentre, per tutti i veicoli, il decremento annuale delle radiazioni è stato del 15,6%.