Auto elettriche: in forte crescita il mercato nel 2020
Malgrado la crisi provocata dalla pandemia, aumentano anche in Italia le vendite di veicoli meno inquinanti che accrescono le quote di mercato. Nel frattempo, la Norvegia si conferma primo Paese al mondo dove le vendite di auto elettriche superano quelle ad alimentazione tradizionale.
Indubbiamente l’anno appena trascorso è stato un susseguirsi di eventi imprevedibili e drammatici che, a causa della pandemia da Covid-19, hanno impattato pesantemente in tutti i settori e le attività; impatti cui non si è potuto sottrarre il comparto dell’automotive che, forse più di ogni altro, ha sofferto la chiusura degli impianti e dei punti vendita con un conseguente calo della produzione e della domanda.
Tuttavia, se questa dinamica si è manifestata in forma maggiore nel mercato delle alimentazioni tradizionali lo stesso non si può dire nel segmento delle auto elettriche (sia i modelli totalmente elettrici, Battery Electric Vehicle, che i plug-in, Plug-in Hybrid Electric Vehicle), che, nonostante la congiuntura, ha continuato a crescere anche grazie alle misure di incentivazione messe in atto dai decisori nazionali, addirittura superando le previsioni pre-Covid.
Lo afferma l’ultima analisi di mercato relativa al mese di dicembre di Motus-E, la prima associazione in Italia costituita da operatori industriali, filiera automotive, mondo accademico e movimenti di opinione nata nel 2018 per fare sistema e accelerare il cambiamento verso la mobilità elettrica.
Ebbene, i dati forniti nel report danno un quadro molto positivo per il settore a livello nazionale: ammonta a 59.875 il numero totale dei veicoli BEV + PHEV venduti durante l’anno (rispettivamente 7.258 e 6.354 unità nel solo mese di dicembre, con una crescita percentuale rispetto al mese precedente del 52% per i BEV e del 30% per i PHEV).
In totale sono stati venduti 32.500 veicoli a batteria e 27.375 veicoli ibridi plug-in, superando del 251,5% il totale delle immatricolazioni BEV + PHEV del 2019 che si erano attestate sulle 17.600 unità.
Numeri importanti e che oggi rappresentano il raggiungimento di quote di mercato 2020, rispettivamente pari al 2,3% del totale immatricolato per i BEV e all’1,97% per i PHEV.
Occorre, tuttavia, tener presente che l’anno appena trascorso ha visto, in generale, un calo complessivo della domanda pari al -27,1% rispetto al 2019 e, pertanto, se il mercato degli ultimi 12 mesi fosse stato pari a quello del 2019 le quote BEV e PHEV sarebbero dell’1,6% e dell’1,4%.
Questi dati illustrano un mercato comunque in evoluzione per i veicoli a basse emissioni e che necessita ancora, tuttavia, del sostegno economico e degli incentivi per consolidarsi nel prossimo futuro.
La top five dei BEV più venduti in Italia vede al primo posto la Zoe della Renault (5.427 unità); seguita dalla Smart ForTwo (3.770 unità) e dalla Tesla Model 3 (3.352 unità). Le preferenze dei consumatori hanno posto in quarta posizione la e-Up della Volskwagen 2.839 unità), mentre in quinta posizione troviamo la 500E della Fiat (che con 2.175 unità stacca comunque un risultato invidiabile in appena due mesi dall’ingresso nel mercato).
L’effetto della pandemia sulla domanda, secondo il Report di Motus-E, ha provocato una contrazione negli acquisti da parte delle aziende per le loro flotte e dalle società di noleggio a lungo termine (comunque in crescita rispettivamente del 60% e 185%), contrariamente a quanto avvenuto nel segmento rappresentato dai privati che è cresciuto del 253%.
A livello nazionale le regioni del Nord-Ovest sono quelle che hanno registrato una crescita maggiore mentre i territori del Centro, del Sud e delle Isole, non hanno variato di molto le loro percentuali (il report specifica, tra l’altro che Sud e Isole rappresentano solo il 7% del totale di veicoli BEV+PHEV venduti in Italia, un gap proporzionale con lo sbilanciamento di installazione delle infrastrutture di ricarica).
E se il mercato italiano è in crescita, nel resto d’Europa si viaggia su ben altri numeri.
La Germania resta il più grande market Ue in termini di immatricolazioni EV, basti pensare che solo per i BEV i tedeschi hanno immatricolato in novembre 28.992 unità, quasi pari al consolidato annuo del Bel Paese! L’Olanda, che detiene la rete di ricarica più capillare e sviluppata d’Europa può vantare il 23% di quota di mercato totale per i soli BEV nel mese di novembre, mentre in Francia la variazione sul consolidato annuo arriva a 90.000 unità per i BEV e 60.000 per i PHEV.
Nel frattempo, proprio nei primi giorni del 2021 è stata diramata la notizia che la Norvegia (Paese, peraltro, produttore di petrolio), è diventata la prima nazione al mondo in cui le vendite di auto elettriche superano quelle dei veicoli a benzina, diesel e ibridi e, nel 2020, il 54,3% dei nuovi veicoli ivi immatricolati è elettrico (quando erano il 42,4% nel 2019)!
Il Paese, che si candida ad essere il primo a raggiungere l’obiettivo di azzerare al 2025 la vendita di auto a combustione interna e prevede, nel 2021 di raggiungere la quota del 65% del mercato, ha adottato una politica fortemente spinta verso l’elettrificazione della mobilità, stimolando da domanda interna e attraendo altresì l’interesse delle case automobilistiche in cerca di nuovi sbocchi per marchi e modelli innovativi.
In Italia, intanto, gli operatori sono fiduciosi che il trend in crescita sia confermato anche nel 2021, certo, affermano da Motus-E l’aumento dei veicoli elettrici sulle strade dovrà prevedere un adeguato e parallelo sviluppo delle infrastrutture di ricarica, vero e proprio punto nodale per il consolidarsi del mercato.