Batterie auto e industriali: la spinta del Green Deal guiderà la crescita del mercato
Gli obiettivi di decarbonizzazione dei sistemi di trasporto ed energetici renderanno sempre più strategico il settore delle batterie per autotrazione e industriali. Ma l’industria chiede norme adeguate.
La domanda di tecnologie-chiave per le nuove batterie, sia automobilistiche che industriali, sta aumentando in parallelo con l’esigenza di trasformare in chiave più green i sistemi di mobilità ed il trasporto e stoccaggio dell’energia e tutto questo non potrà che far crescere vertiginosamente il mercato di riferimento entro il prossimo decennio.
Lo afferma Eurobat – Associazione dei produttori europei di batterie automobilistiche industriali e di stoccaggio energetico in un recente comunicato di inizio ottobre nel quale si fanno previsioni per il prossimo futuro, anche in vista di una revisione, peraltro attesa, della norma europea di riferimento.
Ebbene, secondo l’Associazione dei produttori: “L’industria europea delle batterie sta attualmente attraversando un processo di trasformazione guidato dall’ambizione di decarbonizzare i sistemi di trasporto ed energia. Motivata dalla nuova crescita strategica delineata nel Green Deal europeo, la domanda di batterie crescerà rapidamente nei prossimi anni, rendendo questo mercato sempre più strategico a livello globale“.
Lo scorso anno, il mercato delle batterie automobilistiche e industriali valeva 15 miliardi di euro in Europa e 87 miliardi di euro nel mondo; cifre, destinate ad aumentare da 35 a oltre 200 miliardi all’anno entro il 2030, con previsioni di grande espansione del tasso di crescita che potrebbe accelerare dal 100 al 200%.
Tale accelerazione, riguarderà indistintamente sia le tecnologie per le batterie a base di piombo che per quelle agli ioni di litio: mentre queste ultime risponderanno al crescere della domanda dei veicoli elettrici; le prime saranno ancora fondamentali per le batterie di avviamento e ausiliarie da 12V, così come batterie industriali per UPS (Uninterruptable Power Supply) e applicazioni di telecomunicazioni.
Si consideri, poi, che la disponibilità di accumulatori è fondamentale per la creazione della rete elettrica del futuro e per guidare la transizione verso una mobilità di merci e di persone più pulita: in definitiva, un elemento chiave per la transizione green.
Ma qui sta il punto nodale, secondo Eurobat.
Per guidare e supportare adeguatamente tale transizione partendo anche dal punto di vista del settore delle batterie, serve una adeguata modifica del quadro legislativo di riferimento, cosa sulla quale già da tempo i responsabili politici e le parti interessate stanno lavorando.
Tra l’altro, ricorda l’Associazione, si sta avvicinando la data del 18 novembre, entro la quale la Commissione Ue dovrà presentare la proposta di nuovo Regolamento sulle batterie (che coprirà l’intero ciclo di vita delle stesse, dalla progettazione alla produzione, dal riutilizzo al riciclo), il cui contesto è quello del ridurre al minimo gli effetti nocivi delle batterie sull’ambiente.
L’attesa iniziativa della Commissione europea, in linea con il Green Deal e le altre politiche relative alla sostenibilità, aggiornerà le norme dell’Ue per garantire che tutte le batterie siano prodotte in modo sostenibile (cioè con un basso consumo di risorse e pochi rifiuti generati) e possano essere facilmente riciclate; tutte le batterie utilizzate nel mercato in crescita dei veicoli elettrici siano sostenibili.
Misure equilibrate e previsione delle conseguenze socioeconomiche da parte della Commissione sono gli aspetti problematici sottolineati da Eurobat che richiede una precisa valutazione dei costi di attuazione, dei vantaggi, e delle strategie di mercato (compreso i non trascurabile aspetti dell’approvvigionamento di materie prime secondo le linee guida dell‘OCSE – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, dei requisiti di sostenibilità e dell’impronta di carbonio).
Non solo, scrivono i produttori: “Il settore europeo delle batterie rappresenta già 30.000 posti di lavoro, che devono essere garantiti se vogliamo sviluppare un modello di economia circolare adeguato“.
Un altro aspetto da tenere in considerazione, secondo l’Associazione, è quello rappresentato dall’utilizzo di sostanza pericolose come piombo, cobalto, nichel e litio verso le quali sarebbe meglio passare a un approccio basato sulla gestione del rischio piuttosto che sulla sola pericolosità.
Tornando sul potenziale di decarbonizzazione della filiera delle batterie, Eurobat ribadisce che: “è importante che i futuri investimenti incentivino gli aggiornamenti della rete, lo stoccaggio dell’energia e le auto elettriche“; senza dimenticare le difficoltà ingenerate dalla pandemia da Covid-19: “La necessità di concentrarsi ora sull’affrontare la crisi del COVID-19 deve essere bilanciata con l’imperativo di stabilire una tabella di marcia per una strategia di uscita. Il periodo post-pandemia non dovrebbe tornare a una società carbonizzata“.
In definitiva, secondo l’Associazione europea dei produttori, una società rispettosa dell’ambiente si potrà costruire anche con il supporto fondamentale a tutte le tecnologie delle batterie: piombo, litio, sodio e nichel, tuttavia, conditio sine qua non, rimane un quadro normativo il più possibile condiviso fra tutte le parti in gioco.