Mercato auto europeo ancora in calo
La domanda di auto in Europa dovrebbe subire una contrazione record del 25% nel 2020.
Resta in territorio negativo in estate il mercato Europeo delle autovetture, sebbene con intensità minore rispetto ai pesanti cali dei mesi di lockdown.
A luglio la contrazione è stata modesta ma ad agosto il calo è stato a doppia cifra, con una perdita netta di circa 238.000 unità nel bimestre.
Secondo i dati diffusi da ACEA, infatti, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito a luglio le immatricolazioni di auto ammontano a 1.281.740 unità, con un calo del 3,7% rispetto a luglio 2019.
Ad agosto il mercato si ferma invece a 884.394 immatricolazioni complessive, il 17,6% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Dall’analisi dei risultati del bimestre per paese, si evince un diffuso calo delle vendite con 4 dei 30 paesi analizzati in controtendenza (Danimarca, Islanda, Lussemburgo e Regno Unito).
Dopo il calo del 39,5% dei primi 6 mesi dell’anno, il bilancio dei primi 8 mesi chiude con una contrazione che si è ridotta, ma è comunque ancora del 32,9% a causa dei cali in tutti i mercati dell’area, nessuno escluso.
“Dopo la fase più buia della crisi da COVID-19 – ha affermato Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE – restano fosche le prospettive dell’industria automotive europea nonostante la ripartenza delle attività, come certificato dai dati pubblicati oggi dall’ACEA, che mostrano solo un attenuarsi della tendenza negativa”.
A luglio 2020, le vendite di autovetture nei 5 major markets europei diminuiscono, complessivamente, dell’1%, 9mila unità in meno rispetto a luglio 2019, mentre ad agosto il calo è stato del 14,5%, 102mila unità in meno.
Nei primi otto mesi del 2020 la flessione è del 34,7%, pari a un delta negativo di 2,67 milioni di autovetture.
A luglio hanno registrato un segno positivo i mercati di Francia (+4%), Spagna (+1%) e Regno Unito (+11%), quelli di Italia e Germania sono risultati in calo, rispettivamente dell’11% e del 5%.
Ad agosto, invece, tutti e cinque i mercati sono risultati in flessione, così come nel cumulato da inizio anno.
L’economia europea subirà una recessione di proporzioni storiche, le cui conseguenze socio-economiche saranno profonde.
I produttori di veicoli hanno dovuto chiudere i loro centri di sviluppo e siti produttivi in UE per una media di 30 giorni lavorativi durante il periodo di chiusura, portando finora a perdite di produzione di oltre 2,4 milioni di veicoli.
“Nei primi 8 mesi dell’anno il mercato auto europeo ha perso 2,67 milioni di unità. – ha spiegato Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA – Per la filiera automotive dell’UE la situazione rimane quindi difficile, con prospettive economiche recessive e l’ombra di una Brexit senza accordo che aggraverebbe ulteriormente le perdite. Speriamo che i piani di incentivazione della domanda che, insieme alle altre misure per l’uscita dalla crisi, i governi dei maggiori Paesi hanno messo in campo per far ripartire il settore, portino frutto nei prossimi mesi, con risultati di mercato tangibili e vengano integrati laddove ancora risultano scoperti alcuni comparti”.
Per aiutare la propria industria ad essere resiliente molti paesi europei hanno sostenuto la domanda di auto con piani di incentivazione (Francia, Germania, Spagna, Italia), che hanno consentito sia di smaltire le auto ferme sui piazzali durante il lockdown sia sostenere il mercato di auto a zero e a basse emissioni.
Ma le previsioni non sono affatto postive.
La domanda di auto dovrebbe subire una contrazione record del 25% nel 2020.