Sicurezza stradale: l’Ue aggiorna i dati sulle statistiche degli incidenti
In una infografica pubblicata ad inizio agosto sul sito del Parlamento Europeo, i dati relativi al numero delle vittime suddivisi per tipologia di strada, modalità di trasporto, età e sesso.
Le strade d’Europa detengono il primato mondiale in termini di sicurezza e questa è decisamente aumentata rispetto alle performance di un decennio fa; tuttavia il trend in diminuzione del tasso di mortalità sta rallentando.
Già nel mese di giugno un Comunicato della Commissione Europea aveva snocciolato i dati preliminari riferiti allo scorso anno, mentre, in luglio, il Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti – ETSC aveva diramato un Rapporto sui progressi compiuti nel ridurre i decessi stradali in Europa. All’inizio di agosto, poi, il Parlamento Europeo ha reso nota una infografica che aggiorna i dati sulle statistiche degli incidenti mortali sulle strade europee nel 2019 includendo quelli mancanti in merito ai numeri delle vittime suddivisi per tipologia di strada, modalità di trasporto, età e sesso.
Ebbene, dal documento si conferma che nel 2019 sono stati 22.800 i decessi avvenuti sulle strade europee, con oltre 120.000 persone che hanno riportato ferite gravi (i dati sono tuttavia al momento approssimativi dal momento che i numeri reali saranno aggetto di una pubblicazione ufficiale prevista per i prossimo autunno).
Un risultato che, ad ogni modo, ha visto calare del 23% il numero delle vittime della strada nel periodo 2010 – 2019.
Lo scorso anno, poi, 8 Paesi hanno registrato i tassi di mortalità più bassi, ma i dati confermano che la diminuzione del tasso di mortalità sulle strade sta rallentando.
Nel 2019 i Paesi europei che hanno raggiunto i migliori punteggi per la sicurezza stradale (calcolando le vittime della strada per milione di abitanti) sono stati Svezia e Irlanda, mentre quelli che hanno segnalato i risultati peggiori sono stati: Romania, Bulgaria e Polonia.
Se si considera il numero delle vittime, questo è sceso dell’1% rispetto al 2018, mentre la diminuzione nel corso degli ultimi dieci anni è stata del 20%.
Per quanto riguarda il nostro Paese, lo scorso anno s’è registrata una media di 55 vittime della strada per milione di abitanti, appena 4 punti sopra la media europea che si attesta a 51 vittime per milione di abitanti.
Nel complesso, le strade più pericolose si confermano essere quelle extraurbane che, al 2018 presentano una incidenza del 53% sul totale delle vittime, seguite dalle aree urbane (38%), mentre le autostrade scontano il numero più basso di vittime (9%).
I mezzi di trasporto più coinvolti sono le quattro ruote con una incidenza del 44,6%, seguite dai motocicli (25,9%), mentre il 20,7% riguarda i pedoni.
Nel 2018 il 12% delle persone morte nell’UE in incidenti stradali avevano tra i 18 e i 24 anni, ma occorre considerare che solo l’8% della popolazione europea rientra in questa fascia d’età. I decessi in questa fascia d’età sono scesi del 43% dal 2010, ma i dati mostrano che i più giovani continuano ad avere una probabilità sproporzionatamente maggiore di essere coinvolti in un incidente stradale mortale.
Cresce, invece, il numero di vittime anziane (al di sopra dei 65 anni) che è salito dal 22% nel 2010 al 28% nel 2018; mentre il 2% delle vittime è rappresentato da bambini e ragazzi al di sotto dei 15 anni.
La maggior parte delle vittime della strada nell’UE sono uomini (76%). Si tratta di una statistica relativamente stabile dal 2010 e simile in tutti i Paesi dell’UE.
Ricordiamo che l’Unione Europea già da tempo s’è data l’ambizioso obiettivo di dimezzare le morti sulla strada nel 2020 rispetto ai dati 2010 e di azzerarle al 2050. È vero che i dati completi per il 2020 saranno disponibili solo il prossimo anno, ma già da ora si capisce che tale obiettivo non potrà essere raggiunto pur tenendo in considerazione il calo di vittime verificatosi a seguito delle chiusure imposte in primavera.
Tuttavia, proprio in materia di sicurezza, calcolando che il 95% degli incidenti stradali dipende da errori di tipo umano, l’UE ha intrapreso da tempo un cammino volto a rendere obbligatori 30 dispositivi avanzati di sicurezza, fra cui il sistema di adattamento intelligente della velocità, il sistema di avviso della distrazione del conducente e il sistema di frenata d’emergenza; tutte tecnologie che potrebbero salvare oltre 25.000 vite umane ed evitare almeno 140.000 feriti gravi entro il 2038.
Non solo, con l’obiettivo ulteriore di rendere le strade più sicure, l’UE ha anche rafforzato le norme sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture ed è al lavoro per garantire:
– norme comuni per i veicoli a guida autonoma,
– migliore applicazione transfrontaliera delle infrazioni stradali,
– digitalizzazione delle patenti di guida,
– sviluppo di nuove modalità per aiutare gli Stati nell’adozione dei registri di sicurezza stradale.
Ci auguriamo di veder presto dei risultati.