Trasporti e mobilità: la transizione al green darà una spinta al mondo del lavoro
Secondo un Rapporto UNECE – ILO, gli investimenti ecologici nel settore dei trasporti dopo la crisi della pandemia potrebbero creare fino a 15 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo.
La rivoluzione verde nel settore dei trasporti e della mobilità non è solo una strada intrapresa per il mitigamento degli impatti sull’ambiente causati dalle attività umane; essa, se adeguatamente supportata da investimenti e azioni mirate, potrebbe anche avere effetti molto positivi, nel mondo, dal punto di vista della creazione di nuovi posti di lavoro.
Tanto più se si guarda al futuro a partire dalle opportunità rappresentate dalla volontà di far ripartire l’economia mondiale dopo la crisi rappresentata dagli effetti della pandemia da Covid-19 che, da problema, dovrà necessariamente trasformarsi in “un’opportunità per spingere il progresso dell’agenda sullo sviluppo sostenibile“.
In questo senso: “Sarà necessaria una trasformazione strutturale del settore dei trasporti se le economie verdi sostenibili dal punto di vista ambientale diventeranno realtà“.
È quanto afferma, in estrema sintesi il Rapporto “Jobs in green and healthy transport – Making the green shift” commissionato dal comitato direttivo del Programma Paneuropeo Trasporti, Salute e Ambiente che esamina le implicazioni occupazionali a livello economico di uno spostamento accelerato verso un trasporto terrestre più verde nella regione della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE).
Lo studio, pubblicato congiuntamente dall’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) e dall’UNECE, mette a confronto un approccio “business as usual” con proiezioni basate su scenari che durano fino al 2030. Queste opzioni prevedono un’espansione accelerata del trasporto pubblico e l’elettrificazione del trasporto privato di passeggeri e merci.
Lo studio rileva che in tutto il mondo potrebbero essere creati 10 milioni di posti di lavoro aggiuntivi (2,9 milioni nella regione UNECE), se il 50% di tutti i veicoli prodotti fosse elettrico.
Inoltre, quasi 5 milioni di nuovi posti di lavoro potrebbero essere creati in tutto il mondo (2,5 milioni nella regione UNECE), se i paesi UNECE raddoppiassero gli investimenti nel trasporto pubblico.
“Il settore dei trasporti interni è fondamentale nelle economie della nostra regione, sia per quanto riguarda la sua quota di PIL che per l’occupazione – ha sottolineato il segretario esecutivo dell’UNECE Olga Algayerova – Questo rapporto è anche un appello ai governi e al settore stesso a fare le scelte giuste e investire massicciamente nel trasporto pubblico e nelle tecnologie verdi per cogliere queste opportunità“.
“Perseguire l’obiettivo di una società ecologicamente sostenibile e inclusiva richiede una trasformazione strutturale dell’economia, compresi i cambiamenti nei prodotti e servizi offerti e nei processi di produzione. Questa trasformazione strutturale, che includerebbe il settore dei trasporti, ha il potenziale per creare un lavoro dignitoso e proteggere i lavoratori e le loro famiglie, se accompagnata da politiche adeguate“, ha affermato Catherine Saget, Team Leader dell’ILO.
Nel mondo, quello dei trasporti, si configura come settore-chiave dell’economia con notevoli ripercussioni nei vari ambiti della produzione e distribuzione di merci, ma anche nello spostamento di persone e, pertanto, è sempre più un “attore” imprescindibile nelle politiche volte al futuro dello sviluppo sostenibile del pianeta.
Dal punto di vista occupazionale il trasporto terrestre rappresenta oltre 60 milioni di posti di lavoro diretti in tutto il mondo (circa il 2% dell’occupazione globale).
Scorrendo la sintesi del Rapporto si legge che, negli USA il settore ha rappresentato il 9% del PIL nel 2015 e ha impiegato circa 13 milioni di persone, ovvero il 9% della forza lavoro, nel 2016.
Guardando all’Europa, i dati forniti dalla Commissione nel 2018 e relativi al 2016 “fotografano” una realtà fatta di circa 12 milioni di persone (più del 5% della forza lavoro totale) impiegate nei settori dei servizi di trasporto e stoccaggio (circa il 6,8% del PIL europeo).
In media, nel periodo preso in esame, le famiglie europee hanno speso il 13% delle loro spese totali in articoli relativi ai trasporti.
Il solo segmento rappresentato dal trasporto pubblico locale (TPL) rappresenta circa il 20% della produzione del settore dei trasporti e circa 13 milioni di persone in tutto il mondo sono impiegate in questo ambito.
Tuttavia, non va dimenticato che il settore dei trasporti ha effetti negativi, tutt’altro che leggeri, sull’ambiente, la qualità dell’aria e la salute delle persone, contribuendo per almeno il 25% delle emissioni totali globali di gas-serra e aumentando i rischi di incidenti stradali, inquinamento atmosferico e acustico e congestione del traffico.
Fra gli altri fattori che potrebbero favorire la creazione di posti di lavoro al di fuori del trasporto il Rapporto mette in luce: l’aumento della spesa per beni e servizi risultante da una riduzione della spesa per il petrolio e le misure relative alla produzione e all’uso di energia.
Anche l’elettrificazione del trasporto privato di passeggeri e merci creerebbe posti di lavoro, tanto più se l’energia elettrica dovesse essere prodotta a partire da fonti rinnovabili.
Il rapporto afferma, inoltre, che l’evoluzione dei sistemi di trasporto in tal senso comporterebbe anche una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, dell’inquinamento atmosferico e acustico e della congestione del traffico, il che potrebbe portare a un minor numero di incidenti stradali.
Ovviamente, per sfruttare al massimo le opportunità di lavoro associate alla green revolution del settore dei trasporti, il Rapporto raccomanda l’attuazione di una gamma completa di politiche fra le quali: lo sviluppo delle competenze, la protezione sociale, le politiche del mercato del lavoro e la promozione del dialogo sociale e dei diritti fondamentali sul lavoro.
Ci auguriamo che tali opportunità e volontà politiche siano realizzate e perseguite al massimo per il futuro del benessere di tutti.