Veicoli elettrici: -18% nel 2020, ma forte crescita nei prossimi vent’anni
Secondo la società di ricerca, analisi e consulenza BloombergNEF il 2020 vedrà una leggera flessione del mercato degli EV a causa degli effetti della pandemia sul mercato globale, ma il futuro è decisamente elettrico.
Un mercato in crescita continua quello dei veicoli elettrici (EV), capace di stupire per la velocità con la quale, in dieci anni, ha saputo conquistare apprezzabili quote di mercato a livello globale eppure, anche questo segmento dovrà fare i conti con gli effetti della pandemia da Covid-19 che ha messo in crisi l’intero settore automotive.
Quale futuro, dunque, per i veicoli elettrici?
A questa domanda tenta di rispondere “The Electric Vehicle Outolook 2020“, previsione al lungo termine a cura degli analisti di BloombergNEF che, dati alla mano, hanno analizzato l’evoluzione del mercato EV di qui al 2040 prendendo in esame non solo il futuro delle vendite globali, ma anche l’incidenza dell’elettrificazione sul trasporto stradale dal punto di vista della mobilità condivisa e dell’evoluzione tecnologica nella direzione della guida autonoma.
Il rapporto copre tutta la gamma di veicoli: passeggeri, commerciali, autobus e veicoli a due/tre ruote ed esaminando le tendenze in tutto il mondo, fornisce l’impatto che queste avranno sul mercato automobilistico, sull’energia, sulle infrastrutture e sui materiali nei prossimi 20 anni.
Lo scenario globale è più che favorevole; da un lato molti Paesi spingono verso policy di decarbonizzazione delle emissioni allo scarico e alla riduzione dei combustibili fossili, mentre, contemporaneamente, a livello locale, le grandi città giocano un ruolo notevole nell’imporre limiti alla circolazione per i veicoli più inquinanti; dall’altro, ricerca e sviluppo tecnologico consentono di produrre batterie sempre più performanti dal punto di vista della densità media di energia e di velocità di ricarica.
Anche dal punto di vista del costo, si è assistito a un calo costante del prezzo del pacco batteria che nel periodo 2010 – 2019 è calato dell’87% (-13% lo scorso anno) con prospettive molto interessanti nel prossimo futuro stante l’introduzione di nuovi prodotti chimici, nuove tecniche di produzione e modelli di confezionamento tali da giustificare la progressiva diminuzione del prezzo.
Ma non solo; gli analisti di BloombergNEF sono certi che entro la metà di quest’anno si raggiungerà la parità dei prezzi fra EV e veicoli a combustione interna nella maggior parte dei segmenti (anche se vi saranno ampie variazioni a seconda delle regioni prese in esame) e, d’altro canto, ricordano, i grandi produttori di automobili stanno spingendo sull’acceleratore dell’elettrificazione come risposta agli impegni presi nel lungo periodo per incidere sulla riduzione del cambiamento climatico e soddisfare, al contempo, i requisiti politici nel breve periodo.
Se è comprensibile che gli effetti della pandemia ritarderanno i lanci di nuovi modelli elettrici è pur vero, afferma il rapporto, che entro il 2022 ci saranno oltre 500 diversi modelli EV disponibili a livello globale.
Dal punto di vista delle vendite il 2020, secondo la società di ricerca e analisi di mercato, vedrà il comparto EV perdere un po’ dello smalto che aveva caratterizzato gli ultimi anni.
Quest’anno il calo è previsto nell’ordine del 18% su scala globale attestandosi su 1,7 milioni di autoveicoli (il 3% delle vendite complessive nel mondo).
Tuttavia, le vendite dei veicoli tradizionali a combustione interna subiranno una diminuzione del 23%
. Malgrado ciò e stante lo scenario di cui sopra, le previsioni di BloombergNEF vedono un mercato decisamente in crescita nei prossimi 20 anni: 8,5 milioni di veicoli al 2025; 26 milioni al 2030 e 54 milioni al 2040.
Anche la quota di mercato di EV in rapporto alla vendita globale di auto nuove, aumenterà rapidamente, passando dal 2,7% di quest’anno, al 10% nel 2025, per impennarsi decisamente al 28% (2030) e arrivare al 58% nel 2040, quando rappresenteranno il 31% del parco circolante.
Una crescita costante e che interessa tutti i segmenti del trasporto; infatti si stima che dalle percentuali del 2020 (quest’anno, il 33% dei bus circolanti sarà a trazione elettrica, le due ruote il 30% e il 2% i veicoli commerciali), in dieci anni si raggiungeranno quote ben più significative: il 58% degli autobus urbani sarà elettrico, il 40% delle due ruote idem, il 28% dei veicoli commerciali e, come già detto, il 28% dei veicoli passeggeri.
A questa crescita globale del mercato la Cina darà il contributo maggiore stante la sua volontà di ridurre le importazioni di energia e costruire una sua industria automobilistica operando, al contempo, una significativa riduzione degli inquinanti atmosferici sul proprio territorio.
Per quanto riguarda la cosiddetta mobilità condivisa, gli effetti della pandemia, anche dopo le misure di lockdown, spingeranno i consumatori a prediligere l’auto privata onde rispettare le distanze di sicurezza fra individui; questo provocherà un calo comprensibile nella domanda, che, tuttavia, risalirà e al 2040 si prevede che il 16% di tutti Km percorsi su strada saranno in sharing.
Fra gli effetti della crescita nel futuro dei veicoli elettrici, gli analisti hanno preso in considerazione il calo della domanda del petrolio e l’aumento della domanda di elettricità.
Se le previsioni degli analisti si rivelassero giuste, l’elettrificazione nei trasporti, al 2040 taglierà il consumo di petrolio di 17,6 milioni di barili al giorno (oggi il parco circolante EV ne fa risparmiare circa 1 milione al giorno).
Dal punto di vista energetico, invece, si prevede che la domanda aggiuntiva di elettricità salirà del 5,2% (e a quel punto, ci chiediamo, sarà interessante scoprire come sarà prodotta; ci auguriamo, nella maniera più sostenibile), inoltre, per rispondere alle esigenze dei consumatori e proprietari di EV, siano essi privati o grandi flotte, occorrerà implementare di molto la rete, sia nelle aree pubbliche, che in quelle private.
Tra vent’anni, ipotizzano i ricercatori, saranno necessari 290 milioni di punti di ricarica per un investimento che si aggira sui 500 miliardi di dollari.