Il settore automobilistico europeo propone un Piano d’Azione per il post-Covid
Incentivi per gli acquisti e la rottamazione in tutta Europa per rilanciare la domanda e salvaguardare produzione, posti di lavoro e sostenibilità economica e ambientale.
Il settore automobilistico europeo, particolarmente colpito dagli effetti a breve termine dell’epidemia da coronavirus e ancor più in fibrillazione per quelli a lungo termine, prova a far fronte comune con una serie di raccomandazioni concrete destinate ai decisori politici europei.
Nella giornata di ieri ACEA – Associazione dei produttori europei di autoveicoli; CECRA – federazione europea che riunisce associazioni professionali nazionali che rappresentano l’interesse delle imprese del commercio automobilistico e delle riparazioni e dei consigli europei dei rivenditori; CLEPA – Associazione europea dei fornitori automobilistici e ETRMA – Associazione europea dei produttori di pneumatici e gomma, hanno siglato una Piano d’Azione in 25 punti che rappresenta il contributo del settore automotive europeo alla risposta politica che dovrà essere messa in atto contro gli effetti del Covid-19.
Una risposta, convergono le quattro Associazioni, che sia in grado di garantire: “la salute pubblica, riduca al minimo l’impatto sull’economia e si concentri sugli obiettivi generali del nostro tempo: la società digitale e neutrale rispetto al carbonio“.
L’imperativo è uscire dalla crisi dopo un lungo stop alla produzione e alla vendita e con una crescente sfiducia da parte dei consumatori sui quali pesano fosche previsioni di crisi economica futura, perdita del lavoro e recessione; tutti spettri che si frappongono alla ripresa del mercato auto, già pesantemente colpito come non mai e di un intero settore strategico per l’economia Ue.
Infatti, come ricordano i dati ACEA, sono 13,8 milioni gli europei che lavorano nel settore automobilistico (il 6,1% di tutti i posti di lavoro dell’UE); non solo, l’11,4% dei posti di lavoro manifatturieri dell’UE, circa 3,5 milioni, sono nel settore automobilistico il cui fatturato rappresenta oltre il 7% del PIL dell’UE; mentre la tassazione dei veicoli a motore genera 440,4 miliardi di euro per le casse dei Paesi dei principali mercati europei.
In questo quadro, le quattro associazioni che insieme rappresentano il settore automobilistico europeo richiedono schemi coordinati di rinnovo dei veicoli per tutti i tipi e categorie di veicoli in tutta l’UE.
Attraverso tale input si intende dare una spinta all’aumento della domanda privata e commerciale, sostenendo la ripresa economica su tutta la linea e accelerando lo svecchiamento della flotta circolante sulle strade europe (considerando che in media le autovetture hanno 11,1 anni, i furgoni 11 anni e veicoli commerciali pesanti 12 anni).
Secondo i firmatari i sistemi di incentivazione agli acquisti e agli investimenti dovrebbero essere basati su criteri simili in tutta Europa, attingendo a finanziamenti nazionali e dell’UE; tali sistemi, inoltre, dovrebbero essere potenziati eliminando i premi e dovrebbero tenere conto delle ambizioni climatiche della società e degli obiettivi di efficienza delle risorse di concerto con l’impatto economico.
Le 25 raccomandazioni politiche chiave
1. Pubblicare linee guida armonizzate sulle precauzioni di salute e sicurezza sul luogo di lavoro;
2. Trasporto esente di merci dalle chiusure delle frontiere e allineamento delle misure di controllo delle frontiere;
3. Mantenere la fonte centrale di informazioni sulle misure di frontiera istituite dalla Commissione;
4. Concedere esenzioni uniformi per il pendolarismo transfrontaliero e il viaggio necessario;
5. Considerare la flessibilità temporanea nelle regole di concorrenza;
6. Utilizzare le flessibilità di differimento offerte dal codice doganale dell’Unione;
7. Riaprire al più presto concessionarie e officine automobilistiche;
8. Introdurre schemi di rinnovo immediato dei veicoli per tutte le categorie di veicoli in tutta l’UE;
9. Rafforzare i piani di rinnovo nazionali con finanziamenti diretti dell’UE;
10. Strumenti di finanziamento diretto dell’UE per appalti pubblici mirati di nuovi veicoli;
11. Avviare senza indugio il pilota annunciato per la ricarica e l’infrastruttura per i carburanti alternativi;
12. Accelerare e facilitare gli investimenti nelle infrastrutture digitali di prossima generazione;
13. Rinviare tutte le consultazioni pubbliche non essenziali di almeno 2 mesi;
14. Valutare l’impatto della crisi di Covid-19 sulla legislazione rilevante per l’industria;
15. Riavviare il processo di omologazione il più rapidamente possibile;
16. Applicare la vigilanza del mercato UE della legislazione applicabile;
17. Proporre emendamenti ambiziosi alla Direttiva sulle infrastrutture per i combustibili alternativi già nel terzo trimestre del 2020;
18. Accelerare le proposte legislative per sostenere l’adozione di carburanti a basse emissioni di carbonio e a basso inquinamento;
19. Riflettere “Just Transition” e la ripresa di Covid-19 nell’agenda delle competenze;
20. Accelerare il lavoro normativo sulla digitalizzazione dei trasporti;
21. Garantire un ambizioso bilancio di Orizzonte Europa per sostenere un sistema di trasporto su strada indipendente dal clima;
22. Migliorare gli appalti pubblici incentrati sull’innovazione nei trasporti e nella mobilità attraverso i fondi SIE;
23. Ampliare le future iniziative di mobilità della BEI per finanziare l’innovazione;
24. Supportare il potenziamento e la riqualificazione della forza lavoro;
25. Stabilire rapidamente un patto settoriale di competenze per il settore automobilistico.
“Ora è fondamentale riportare in moto l’intera catena del valore automobilistica – ha dichiarato Eric-Mark Huitema, direttore generale di ACEA – Abbiamo bisogno di un rilancio coordinato delle attività industriali e di vendita al dettaglio, con liquidità mantenuta per le imprese. È necessario adottare misure mirate per stimolare la domanda e gli investimenti. Lo stimolo della domanda aumenterà l’utilizzo della nostra capacità produttiva, salvaguardando posti di lavoro e investimenti“.
“Per rilanciare la mobilità e l’attività economica, sarà essenziale riaprire quanto prima le concessionarie di veicoli e le officine automobilistiche nei paesi in cui sono ancora chiusi – ha affermato Bernard Lycke, direttore generale CECRA – Incentivi all’acquisto mirati e schemi di rottamazione per tutte le categorie di veicoli, oltre a stimolare la ripresa, daranno un contributo positivo alla neutralità del carbonio e alla sicurezza stradale”.
“Il riavvio del settore automobilistico fungerà da motore di ripresa economica generale a causa del significativo impatto sull’occupazione e dell’effetto immediato a catena su altri settori – ha dichiarato Sigrid de Vries, segretario generale di CLEPA – Anche gli investimenti nelle persone e nella ricerca e sviluppo restano fondamentali. L’Europa ha bisogno di un forte ecosistema automobilistico per rimanere competitiva e portare avanti ambiziosi obiettivi ambientali, digitali e di sicurezza stradale“.
“Il settore automobilistico è impegnato a uscire da questa crisi più forte di prima – ha concluso Fazilet Cinaralp, segretario generale di ETRMA – Un riavvio riuscito richiede un quadro normativo di supporto che protegga la salute pubblica, riduca al minimo l’impatto sull’economia e garantisca la transizione verso un’economia circolare e neutrale rispetto alle emissioni di carbonio. In stretta collaborazione con la Commissione europea, vogliamo contribuire a una risposta politica che porti a una riuscita ripresa dal COVID-19″.