Veicoli commerciali: anche a febbraio non si arresta la discesa
Al secondo mese del nuovo anno le immatricolazioni di veicoli commerciali sono diminuite in tutta l’Ue del 6,2%. Fanno eccezione autobus e pullman.
Prosegue la discesa della domanda complessiva di veicoli commerciali in Europa; dopo le scarse prestazioni di gennaio, anche il mese di febbraio conferma il trend in discesa con l’intero settore che registra un risultato negativo nei 26 Paesi dell’Unione: -6,2%; pari a 154.889 nuove immatricolazioni contro le 165.117 di febbraio 2019.
Tutti i comparti specifici hanno subito perdite nelle domande di immatricolazione ad eccezione di autobus e pullman.
Da una analisi dei dati presentati da ACEA l’Associazione dei produttori europei, emerge che il calo ha interessato tutti i Paesi ad eccezione di Croazia (8,4%); Belgio (1,6%); Francia (1,6%); Grecia (0,6%).
La contrazione della domanda risulta evidente in tutti i principali mercati chiave: Germania (-,6%), Spagna (-5,9%) e Italia (-4,0%).
E se si considera l’andamento del primo bimestre 2020 il calo della domanda si attesta all’8,9% rispetto all’analogo range temporale dello scorso anno (308.350 nuove immatricolazioni contro le 338.449 del primo bimestre 2019).
In questo caso, però, tutti i mercati chiave hanno subìto diminuzioni percentuali considerevoli, con la Spagna che ha registrato il risultato peggiore (-2,8%), seguita da Germania (-7,6%), Francia (-3,6%) e Italia (-3,5%).
A livello di Unione, solo il Lussemburgo ha incrementato la sua domanda interna del 9,1%.
Ma vediamo insieme i dati per ogni singolo comparto.
Nuovi veicoli commerciali leggeri (LCV) fino a 3,5 tonnellate
Il mercato di furgoni e di Van ha mostrato un calo generalizzato per il mese di febbraio, sebbene il ritmo complessivo sia leggermente rallentato rispetto al mese di gennaio. La variazione percentuale rispetto febbraio 2019 è del -4,2%, pari a 130.366 nuove immatricolazioni rispetto alle 135.753 dello scorso anno.
Quasi tutti i Paesi Ue hanno registrato una “crescita negativa” e, con la sola eccezione della Francia (3%), tutti i mercati chiave mostrano il segno “meno”: Italia (-6,2%), Spagna (-5,9%) e Germania (-3,8%).
Allargando la focale all’intero bimestre 2020 i dati evidenziano un calo generalizzato della domanda (-7,1%) al quale si sottraggono solo il Lussemburgo (6,3%) e il Belgio (3,3%); mentre tutti i mercati chiave confermano la variazione in negativo rispetto al primo bimestre 2019, con la Spagna che registra il calo maggiore (-13,2%), seguita da Italia (-4,4%), Germania (-3,4%) e Francia (-2,9%).
Nuovi veicoli commerciali pesanti (HCV) di almeno 16 tonnellate.
A febbraio 2020 è proseguita la tendenza al ribasso per la domanda europea di camion pesanti che si prolunga dalla scorsa estate con una discesa del comparto che perdura da ben 8 mesi (-19, 3%).
Malgrado un andamento tendenzialmente negativo rispetto alle performance di febbraio 2019 (18.101 nuove immatricolazioni contro le 22.439 di allora), alcuni Paesi hanno registrato una crescita: Grecia (36%), Italia (10,6%), Irlanda (4,3%), Spagna (0,1%). Fra i mercati chiave spiccano le perdite a due cifre di Germania (-21,6%) e Francia (-15,4%).
La variazione percentuale del primo bimestre 2020 rispetto al 2019 è piuttosto pesante (-20,6% pari ad un calo di 9.867 immatricolazioni) e tutti i Paesi Ue hanno contribuito ad eccezione di Grecia (64,6%), Cipro (42,9%), Irlanda (11,8).
Fra i major market Germania e Francia hanno registrato il maggior calo (rispettivamente -24,0% e -14,8%), seguite da Spagna (-9,5%) e dall’Italia che riesce a contenere che il calo entro l’1,2%).
Nuovi veicoli commerciali medi e pesanti (MHCV) oltre 3,5 tonnellate
Molto rallentata, il mese scorso, la domanda di autocarri pesanti in tutta l’Ue: -18,2% rispetto a febbraio 2019 (pari a 22.095 nuove immatricolazioni contro le 27.008 di allora).
La variazione percentuale negativa ha interessato la quasi totalità del mercato europeo con la sola eccezione di Grecia (10,5%), Italia (9,7%), Irlanda (5,8%) e Spagna (0,6%). Tra i principali mercati dell’UE, si segnalano le performance deludenti di Germania (-20,6%) e Francia (-13,6%).
Durante l’intero bimestre sono stati immatricolati 46.295 nuovi camion in tutta Europa (10.681 in meno rispetto al primo bimestre 2019, pari ad un calo del 18,7%). Se Germania e Francia hanno registrato i cali più elevati (rispettivamente -20,5% e -13,0%), anche Spagna (-8,5%) e Italia (-,2%) presentano il segno “meno”.
Nuovi autobus e pullman di medie e grandi dimensioni (MHBC) oltre 3,5 tonnellate.
A febbraio 2020 le immatricolazioni di autobus e pullman, in generale, sono aumentate in Europa rispetto all’analogo mese dello scorso anno (3,1%). Le spinte maggiori al comparto sono arrivate da Austria (30,1%), Repubblica Ceca (56,5%), Danimarca (112,5%), Grecia (340%), Ungheria (111,8%), Lettonia (100%), Netherlands (511,8%), Slovacchia (120%), Slovenia (25%) e anche i mercati chiave hanno registrato una solida crescita: Germania (33,6%), Francia (32,1%) e Italia (26,7%).
In Spagna, tuttavia, la domanda di nuovi autobus e pullman è significativamente diminuta del -41,5%.
Le performance del comparto specifico sono state buone anche nell’intero bimestre in rapporto a quello del 2019, con 5.738 nuovi veicoli immatricolati in tutta l’UE.
L’andamento dei mercati chiave nel bimestre ricalca quello dell’ultimo mese, con la domanda che presenta una crescita in Francia (29,4%), Italia (19,9%) e Germania (12,8%), mentre cala in Spagna (-21,7%).
Nel frattempo, però, sul mercato dei veicoli commerciali, così come in tutti gli altri settori della produzione e del consumo, è calato il dramma globale dell’epidemia da coronavirus il cui contenimento obbliga tutti i Paesi ad una stretta incredibile alla mobilità, alla chiusura delle attività al dettaglio e alla ridotta attività di produzione.
Tutte misure necessarie che però innescheranno, a caduta, un forte impatto sulla domanda di veicoli da lavoro.