Il mercato auto europeo parte sottotono
In Europa cresce l’interesse per l’auto elettrica, ma senza incentivi pesanti la mobilità elettrica stenta a decollare.
Secondo i dati diffusi da ACEA, a gennaio nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito (dal 2020 conteggiato al di fuori dell’UE) le immatricolazioni di auto ammontano a 1.135.116 unità, con un calo del 7,4% rispetto a gennaio 2019, che era a sua volta calato di quasi il 5% rispetto a 12 mesi prima.
“I cambiamenti nella tassazione delle autovetture annunciati da alcuni Stati membri dell’UE per il 2020 – ha spiegato Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA – hanno determinato un’anticipazione degli acquisti a dicembre 2019, con il conseguente calo delle vendite a gennaio. Tra i fattori che hanno contribuito a questa flessione, sono da includere anche l’indebolimento dell’economia globale e l’incertezza causata dall’uscita ufficiale del Regno Unito dall’Unione europea il 1° febbraio scorso”.
“Sul risultato del mese – ha aggiunto Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor – incidono tuttavia anche altri fattori non favorevoli che potrebbero accentuare il loro impatto nel corso dell’anno. In particolare pesa ancora sul mercato la demonizzazione del diesel che sta determinando un crescente interesse per le alimentazioni alternative a cui non corrisponde, un’offerta di autovetture elettriche pienamente coerente con la capacità di spesa della massa degli automobilisti e a ciò si aggiunge una situazione delle infrastrutture per la ricarica delle batterie ancora molto lontana dagli standard minimi per assicurare la possibilità alla maggior parte degli automobilisti di utilizzare senza penalizzazioni vetture elettriche”.
10 sono i Paesi che hanno chiuso il mercato in crescita: Belgio (+1,5%), Bulgaria (+0,1%), Croazia (+4%), Cipro (+14,2%), Estonia (+3,9%), Grecia (+6,2%), Ungheria (+4,1%), Lituania (+35,1%), Lussemburgo (+2,7%) e Norvegia (+6,2%).
Tra i principali mercati dell’Europa dell’Est che risulta in calo del 6,1% con 109.177 immatricolazioni, la Polonia ha immatricolato 39.471 nuove autovetture (-14% su gennaio 2019), di cui il 64% intestato a società (-12%), mentre il 36% intestato a privati (-17%). Esiste un consistente mercato di auto d’importazione usate e immatricolate per la prima volta in Polonia, che vale 74.482 auto a gennaio 2020 (+8,5%) e il 44,5% di queste vetture è diesel, il 39% ha standard emissivi Euro4 e solo il 9% ha fino a 4 anni di età, mentre il 59% ha più di 10 anni.
Nella Repubblica Ceca sono state immatricolate, a gennaio, 19.132 nuove autovetture in diminuzione dello 0,8% rispetto allo stesso mese del 2019.
Nel primo mese del 2020 i 5 major markets europei (Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna), che pesano per il 68% del mercato auto complessivo, calano un po’ più della media europea, -8,2%.
Il calo più consistente si è registrato in Francia (-13,4%), dove vi è però un crescente interesse per le alimentazioni alternative che ha portato le vendite di auto elettriche in gennaio a toccare una quota del 10,9% contro il 2,8% del gennaio 2019.
Più contenuto è il calo della Germania, che accusa una contrazione del 7,3% con una forte diminuzione delle immatricolazioni di auto diesel a vantaggio soprattutto delle soluzioni a benzina, ma anche qui con un impatto significativo in termini percentuali sulle alimentazioni alternative.
In Italia gennaio ha fatto registrare un calo del 5,9% dovuto sia ad una giornata lavorata in meno che agli effetti della forzatura sulle vendite fatta in dicembre.
Nel Regno Unito il calo delle immatricolazioni in gennaio è stato del 7,3% e anche qui l’interesse per le alimentazioni alternative è forte, ma le crescite anche se elevate in termini percentuali sono poco significative in valori assoluti.
Infine, la Spagna ha chiuso il bilancio di gennaio con un calo del 7,6% e quindi assolutamente in linea con il mercato complessivo dell’Europa Occidentale.
Sempre nei cinque maggiori mercati, prosegue, a gennaio 2020, la contrazione del diesel: -20% su gennaio 2019, con una quota del 29,6% contro il 34% di gennaio 2019.
Le vetture diesel si riducono con cali a doppia cifra in tutti i maggiori mercati: -36% in UK, -23,6% in Italia, -19,6% in Francia, -12,4% in Germania e -11,5% in Spagna.
Di contro, si assiste ad una buona performance delle alimentazioni alternative nei cinque mercati, con quote che raggiungono un quinto del mercato in Italia e Francia, il 19% nel Regno Unito, il 18% in Spagna ed il 15,5% in Germania.
“Per il raggiungimento degli obiettivi europei di CO2, – ha commentato Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE – le Case Auto hanno in corso degli sforzi di investimento senza precedenti, molti miliardi di Euro l’anno da svariati anni, che si protrarranno ancora a lungo, orientati in tutte le direzioni che le moderne tecnologie consentono. In particolare, nell’immediato, giocano un ruolo chiave le vetture elettrificate, che devono raggiungere in tutti i mercati europei una penetrazione molto significativa: l’offerta oggi esiste ed è sempre più ampia e varia, ma la domanda di queste vetture con la spina stenta a decollare anche per la carenza di infrastrutture di ricarica pubbliche”.