Veicoli commerciali: novembre ancora segno negativo.

Per il terzo mese consecutivo calano le immatricolazioni di veicoli commerciali il Europa, ma gli 11 mesi del 2019 segnano comunque una crescita del 2,2%.

immatricolazioni veicoli commerciali novembre 2019

Non si è arrestato, nell’ultima parte dello scorso anno, il declino che da alcuni mesi interessa il comparto dei veicoli commerciali in Europa, declino che, con il mese di novembre, segna il terzo mese consecutivo caratterizzato dal segno “meno.

Le immatricolazioni dei veicoli commerciali (leggeri, medi e pesanti, autobus e pullman) sono diminuite in totale dell’8,9% nei 27 Paesi dell’Unione, quasi tutti hanno mostrato significative contrazioni tranne la Svezia (15,5%) l’Ungheria (5,4%), la Slovenia (4%) e Cipro (3%), come si legge nell’ultimo consuntivo di dicembre a cura di ACEAEuropean Automobiles Manufacturers Association.

Decisamente negative le performance dei cinque mercati chiave con l’Italia che raggiunge il risultato peggiore (-11,7%), seguita a ruota dal Regno Unito (-10,7%), mentre Francia e Germania presentano un calo meno significativo, rispettivamente del -7,1% e del -6,1%. Solo la Spagna segna il calo meno drastico (-2,5).

E a guardare i risultati degli undici mesi del 2019 non c’è da consolarsi troppo: la crescita è si positiva, ma non in maniera eccessiva, appena il 2,2% (un traguardo, peraltro, che deriva dai buoni risultati raggiunti all’inizio dell’anno).

Prendendo in esame i cinque mercati chiave è la Germania quella che mostra il risultato migliore (6,7%), seguita dalla Francia (4%), mentre Italia e Regno Unito si attestano sul 2,6% e la Spagna appena sull’1,1%.
Ma, in Europa c’è anche chi è cresciuto decisamente di più dal punto di vista delle immatricolazioni totali, come Cipro (17,9%), Grecia (16,8%) e Ungheria (10%).

Nuovi veicoli commerciali leggeri (LCV) fino a 3,5 tonnellate
Il segmento dei furgoni e dei Van ha registrato nel mese di novembre un calo generale delle immatricolazioni del 7,9% (le cui cause, scrive ACEA, sono da riscontrarsi ancora una volta nell’introduzione del nuovo test sulle emissioni WLTP che è entrato in vigore lo scorso 1° settembre).
La conseguenza diretta è stata un calo generalizzato in tutti i Paesi dell’Ue a parte quale rara eccezione come, Cipro, Grecia, Ungheria, Irlanda e Svezia.

La domanda si è contratta sensibilmente anche nei cinque mercati chiave con l’Italia maglia nera (-11,6%), Regno Unito (-9,6%), Francia (-6,1%), Spagna (-3,7%) e Germania (-3,3%).
Tuttavia, nel periodo gennaio-novembre la domanda di furgoni e van è leggermente aumentata in Ue (2,3%) pari a 1.933.427 nuovi mezzi.

In questo caso i cinque mercati chiave hanno raggiunto tutti risultati positivi con la Germania in testa (7,4%), seguita da Italia (4,3%) e Francia (4,1%), che staccano Regno Unito e Spagna (rispettivamente 1,9% e 1,1%).
Ben lontani, comunque dalla crescita a due cifre di Lituania (23,5%) Lettonia (10,1%) e Cipro (18,9%).

Nuovi veicoli commerciali pesanti (HCV) di almeno 16 tonnellate
Il mese di novembre 2019 ha mostrato un calo generalizzato delle nuove immatricolazioni di autocarri pesanti (-17,6%). I cinque principali mercati chiave (ad eccezione della Spagna che presenta una crescita del 10,8%), calano tutti a due cifre: Regno Unito (-24,6%), Germania (-19,3%), Francia (-17,5%) e Italia (9,2%). Tuttavia, in Europa, c’è anche chi è decisamente cresciuto rispetto alle performance di novembre 2018: è il caso di Grecia (85,7%) e Lussemburgo (28,3%).

A livello generale, in Europa, nei primi 11 mesi del 2019, le immatricolazioni di autocarri pesanti sono aumentate di poco rispetto al periodo analogo del 2018; appena l’1% nonostante la decrescita registrata a partire da luglio. Buoni i risultati di Regno Unito (10,8%), Spagna (3,4%), Francia (3,3%) e Germania (3,2%), mentre l’Italia mostra una contrazione del -7,5%.

Nuovi veicoli commerciali medi e pesanti (MHCV) oltre 3,5 tonnellate
Il segmento dei camion ha subìto una contrazione pesante e diffusa in tutta Europa (-15,3%) che si è protratta per cinque mesi consecutivi e il trend è stato seguito anche nei principali mercati dell’Unione: Regno Unito -18,5%, Francia -16,2%, Germania -14,8% e Italia -9,4%. Solo la Spagna presenta una crescita della domanda (7,15).

Se, tuttavia, si prende in considerazione l’intero periodo di 11 mesi si osserva una modesta crescita dell’1,6% (pari a 363.963 unità contro le 358.184 del 2018). In questo caso tutti i principali mercati hanno registrato risultati positivi rispetto all’anno precedente (Regno Unito, + 9,7%; Germania, + 5,4%; Francia, 2,5%; e Spagna + 1,6%) ad eccezione dell’Italia (-7,1%).

Nuovi autobus e pullman di medie e grandi dimensioni (MHBC) oltre 3,5 tonnellate
Novembre 2019 ha visto una contrazione generale del 3,4% in Ue rispetto a novembre 2018, tuttavia le performance dei vari mercati sono state piuttosto contrastanti con picchi positivi come quelli di Slovenia (750%) Paesi Bassi (674,159 e Lussemburgo (200%) e picchi negativi come quelli registrati in Portogallo (-67,7%), Romania (-60,5%) e Lituania (-56,5%).

Situazione ondivaga anche nei 5 mercati chiave dove si è osservata la crescita di Regno Unito e Francia (rispettivamente 13,3% e 4,3%), mentre la domanda è fortemente diminuitain Italia (-31,8%) e Germania (-9,0%) . Un po’ meglio la Spagna che riesce a contenere la contrazione entro il -1%. 


Negli 11 mesi del 2019 le immatricolazioni di nuovi autobus e pullman sono comunque leggermente cresciute in media (2%), soprattutto grazie agli ottimi risultati raggiunti da Paesi Bassi (96,2%); Grecia (60,2%); Estonia (51,1%), e Slovenia (47,4%).

Un po’ più deludenti le performance nei mercati di riferimento, fra i quali solo Francia e Spagna (rispettivamente 4,2% e 0,3%) hanno registrato una crescita modesta e comunque migliore rispetto alle contrazioni raggiunte da Regno Unito (-15,8%), Italia (-7,4%) e Germania (-2%).

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