Il futuro dell’autodemolizione tra nuove opportunità e vecchie ombre
Ad ECOMONDO dal consueto Convegno sulla filiera ELV emergono nuove opportunità di crescita per le imprese di autodemolizione, ma i problemi tradizionali restano.
Il settore degli ELV sta mostrando da tempo importanti cambiamenti dovuti al progresso tecnologico e, analogamente, su fronte delle “regole del gioco”, da anni è in attesa di una modifica della normativa di riferimento.
Il recepimento del pacchetto sull’economia circolare e la prossima revisione della Direttiva 2000/53/CE del Parlamento Europeo e del consiglio rappresentano, purtroppo, solo una lieve opportunità per migliorare l’efficienza della filiera automotive e affrontare le diverse criticità che riguardano la gestione degli ELV.
Viceversa, l’introduzione nella legislazione nazionale di uno schema di responsabilità estesa del produttore (EPR), l’individuazione di forme di promozione per il riutilizzo dei componenti e il rafforzamento dei sistemi di tracciabilità dei veicoli sono le principali tematiche in fase di discussione all’interno della filiera e che, qual ora ben gestite e realizzate, potrebbero costituire un incentivo al miglioramento della raccolta e della gestione degli ELV.
Di queste e di altre questioni che attualmente continuano a smuovere gli animi della categoria di imprese coinvolte nella filiera ELV si è discusso a Rimini, venerdì 8 novembre, durante la XXIII edizione di ECOMONDO – The Green Technology Expo, in occasione del Convegno: “Il mondo dell’ELV: novità e prospettive“, promosso dal Comitato Scientifico di ECOMONDO e da FISE Unicircular.
“Quest’anno, a differenza di quanto avvenuto nelle edizioni precedenti di questo atteso appuntamento, si è voluto dare un taglio diverso al Convegno sugli ELV“, ha dichiarato in apertura Anselmo Calò, Presidente Fise, chiamato in veste di moderatore degli interventi. “I lavori – ha proseguito – procederanno con una prima parte nella quale saranno affrontati in una sorta di panoramica i problemi della filiera nell’immediato futuro; mentre la seconda parte sarà dedicata alle prospettive e opportunità del lungo periodo“, ha chiosato alludendo ai prossimi limiti alle emissioni dei veicoli e alla progressiva sostituzione delle motorizzazioni termiche con quelle elettriche con tutto quello che ne consegue in termini di lavoro per chi dovrà demolire vecchie e nuove tipologie di autoveicoli.
Ad illustrare le novità introdotte, le criticità e gli aspetti positivi del Documento Unico di circolazione nell’ambito delle nuove procedure di radiazione dei veicoli è stato Giorgio Brandi, Direttore servizio P.R.A.
“Una criticità – ha affermato – è rappresentata dal fatto che il Legislatore ha imposto per l’esame di un’istanza un margine di 3 giorni lavorativi, cosa che è piuttosto inusuale per una PA”; d’altro canto un elemento qualificante del nuovo Documento Unico è che questo “integra e mette in sinergia le operazioni del PRA e quelle della Motorizzazione innalzando il livello di sicurezza delle transazioni commerciali e allineando i due diversi registri“.
Un altro aspetto positivo è rappresentato dalla “cancellazione dei fermi amministrativi“. “Attualmente il sistema è molto burocraticizzato – ha affermato il Dott. Brandi – e qualcosa si inceppa dal punto di vista dei cittadini… con l’introduzione del Documento Unico, la cancellazione del fermo amministrativo dal Registro sarà a carico del concessionario, dopo aver riscosso il dovuto“.
Accanto all’atteso ampliamento degli orari di funzionamento del servizio che passerà dalle 8.00 alle 20.00 senza interruzioni salvo quelle previste dalle festività nazionali, il Dott. Brandi ha sottolineato come la progressiva digitalizzazione delle procedure di radiazione porterà notevoli benefici. “Abbiamo già iniziato una serie di sperimentazioni sul Documento Unico – ha dichiarato – certo scontiamo un forte ritardo a causa delle complicazioni connesse alle procedure introdotte e alla capacità di processo dei dati da parte delle software house“.
Per quanto riguarda lo stato dell’arte del sistema telematico di prenotazione il Dott Brandi ha espresso la consapevolezza che le nuove procedure avrebbero creato problemi agli sportelli, tuttavia, ha dichiarato: “Sono stati introdotti alcuni correttivi nel merito dell’ampliamento degli slot per le operazioni dedicate agli operatori professionali; degli orari di prenotazione e della possibilità gratuita di verificare se sul veicolo esistono gravami o meno“.
Anche per ciò che concerne il Registro telematico dei veicoli fuori uso il prossimo futuro è all’insegna della digitalizzazione con possibilità di miglioramento delle tempistiche allo sportello.
A presentare le opportunità del SIVES – Servizio Informatico Veicoli Sequestrati, ideato dal Ministero dell’Interno e dall’Agenzia del Demanio è stato l’Avv. Luca Ceccaroli che ha spiegato sinteticamente le procedure di partecipazione per le imprese di autodemolizione interessate a bandi di gara per attività di recupero, custodia, acquisto veicoli per rottamazione, aprendo un’interessante riflessione sulle opportunità di crescita riservata alle imprese di autodemolizione che intendano confrontarsi con il sistema delle strutture pubbliche appaltanti.
“È certo una occasione di business – ha affermato il presidente Calò commentando la presentazione – che tuttavia necessita di conoscenze specifiche e risorse, non ultima, quella della collaborazione fra imprese“.
Di nuovo le opportunità insite nella digitalizzazione dei processi documentali sono state al centro dell’intervento di Francesco Mancini della Segreteria dell’Albo Gestori Ambientali che ha portato al centro del dibattito l’istituzione del Registro rifiuto elettronico specificando gli adempimenti ai quali saranno chiamate le imprese coinvolte.
Il recepimento delle Direttive del Pacchetto Economia circolare e la revisione della Direttiva 2000/53, dal punto di vista dei cambiamenti auspicabili, sono stati i focus sui quali si è concentrato l’intervento di Francesco Bonino, responsabile FCA/ANFIA – ELV Manager.
A partire dalla disamina delle problematiche che ancora affliggono la filiera ELV in Italia, ovvero il perdurare delle esportazioni di veicoli a fine vita, il mancato raggiungimento del target europeo per il recupero energetico (questione car fluff) e, infine, il crollo del prezzo del rottame, il Dott. Bonino si è concentrato sulle novità normative per la filiera in Italia e sulle attività in corso presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
“Il Parlamento – ha affermato Bonino – ha dato una Delega al Governo per l’attuazione delle direttive europee identificando principi e criteri per l’attuazione della Direttiva 2018/849“; per quanto concerne la riforma del sistema di gestione ELV si dovrebbero rispettare le seguenti indicazioni:
– coordinare le disposizioni del D. Lgs 209/2003, con le disposizioni contenute nella Direttiva 2018/851/CE che modifica la direttiva 2008 /98/CE relativa ai rifiuti, con particolare riferimento allo schema di responsabilità estesa del produttore;
– individuare forme di promozione e di semplificazione per il riutilizzo delle parti del veicolo fuori uso utilizzabili come ricambio;
– rafforzare l’efficacia e l’efficienza dei sistemi di tracciabilità e di contabilità dei veicoli, dei veicoli fuori uso e dei rifiuti derivanti dal trattamento degli stessi con particolare riferimento all’obbligo della pesatura dei veicoli fuori uso dei centri di raccolta;
– individuare misure per sviluppare o incentivare il riciclo dei rifiuti provenienti da impianti di frantumazione dotati delle migliori tecniche disponibili, finalizzando lo smaltimento o il recupero energetico ai soli rifiuti non riciclabili.
Ovviamente il traguardo è dietro l’angolo dal momento che entro luglio 2020 l’Italia dovrà recepire le modifiche della Direttiva 2018/849 secondo le indicazioni contenute nella delega del Parlamento; entro la fine 2020 la Direzione Generale ENV dovrebbe proporre la nuova versione della Direttiva ELV sulla base anche delle indicazioni fornite dagli Stati membri e dalle varie Associazioni di categoria europee.
“È importante – ha concluso Bonino – che la normativa italiana venga modificata tenendo in considerazione sia la 2018/849 sia la futura normativa europea in fase di redazione evitando di introdurre misure che possono creare problemi alla filiera ELV anziché risolverli“.
Uno sguardo al futuro dell’autodemolizione con l’introduzione nel parco auto circolante di sempre più nuovi e numerosi veicoli elettrici è stato affrontato dagli ultimi due interventi in programma: quello di Luigi De Rocchi, responsabile area Studi e Ricerche del Cobat e Danilo Bonato, Direttore Generale REMEDIA e componente del Comitato di Alto Livello Materie Prime della Commissione Europea.
Il primo si è concentrato sulle attività, i servizi e le iniziative del Cobat per quanto riguarda le modalità di gestione e trattamento delle batterie al litio in considerazione del loro recupero da veicoli a fine vita; il secondo ha spostato la discussione sulle prospettive di mercato derivanti dal trattamento di green vehicles per l’autodemolizione del futuro.
Per entrambi, come per i Relatori precedenti, le parole d’ordine sono state: formazione e qualificazione del personale, riduzione della frammentazione degli operatori, integrazione fra imprese, contrasto alle esportazioni illecite, obbligo del raggiungimento dei target europei, gestione oculata dell’aumento dei costi e degli investimenti in termini di innovazione.
A chiudere l’incontro è stato Alfonso Gifuni, Presidente CAR – Confederazione Autodemolitori Riuniti che, nel commentare quanto ascoltato, si è chiesto se: “Questo futuro ottimistico per le imprese di autodemolizione tenga effettivamente conto dei problemi attuali“.
Il Presidente CAR si è quindi concentrato sul crollo del prezzo del rottame e sull’attenzione che la politica e gli organismi preposti dovrebbero porre allorquando si consentono operazioni di mercato internazionale che vanno a favorire sistemi di produzione che non tengono conto di politiche sociali e di tutela ambientale come avviene in Europa con un conseguente aggravio dei costi.
Così come, secondo Gifuni, non si è ancora risolta la questione delle ingerenze sui veicoli a fine vita da parte di altri soggetti della filiera che non sarebbero deputati al loro trattamento e che, purtuttavia, ne approfittano per ricavarne materiali e pezzi di ricambio preziosi.
Mesta, infine, la conclusione del Presidente CAR: “Il futuro presentato oggi, sembra interessante, ma siamo sicuri che saremo noi i protagonisti di questo futuro?“.