Fuel-cell vehicles: per implementare la domanda servono adeguate infrastrutture in Ue
L’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA), Hydrogen Europe e l’Unione Internazionale dei Trasporti Stradali (IRU) hanno siglato una dichiarazione congiunta che mira a stimolare il Legislatore europeo sulle necessità del settore per la diffusione delle infrastrutture per l’idrogeno in tutta l’UE
L’Europa s’è data un obiettivo ambizioso quando ha deciso una serie di misure volte alla riduzione drastica della CO2 nel proprio territorio.
L’industria manifatturiera, la produzione di beni e servizi e, naturalmente l’intero comparto automotive, devono fare la loro parte, così come i decisori politici locali, nazionali e comunitari dovrebbero impegnarsi per varare politiche di minimizzazione delle emissioni.
Ebbene, sul fronte delle opportunità offerte dalla tecnologia applicata ai veicoli, va sottolineato che i modelli fuel cell (veicoli a celle combustibili ad idrogeno), se adeguatamente diffusi, potrebbero contribuire in modo significativo alla riduzione dell’inquinamento in Ue. Infatti, producendo allo scarico emissioni pari allo 0, costituirebbero una soluzione vantaggiosa per la rivoluzione verde nel trasporto su strada con evidenti vantaggi per la qualità dell’aria e la salute dei cittadini comunitari.
Ma non solo, i vantaggi dei fuel cell vehicles non si esauriscono qui, dal momento che tali mezzi, furgoni e camion inclusi, prevedono tempi di rifornimento brevi e maggiore autonomia, senza contare un peso complessivo del veicolo e una capacità di carico paragonabili a motorizzazioni più tradizionali.
Tuttavia, a parte il costo dei modelli sul mercato che continua ad essere un freno per la domanda da parte del largo pubblico e per il quale occorrerebbe spingere verso schemi di incentivazione a favore della mobilità sostenibile, lo scoglio maggiore per la diffusione su strada di tali automezzi è rappresentato dalla carenza delle infrastrutture di rifornimento su tutto il territorio Ue.
È a partire da queste considerazioni che l’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA), Hydrogen Europe e l’Unione internazionale dei trasporti stradali (IRU), in occasione dell’Hydrogen for Climate Action (Bruxelles, 10 ottobre), organizzata dalla Commissione europea (DG GROW) e da Hydrogen Europe, si sono riuniti per firmare una dichiarazione che sollecita la prossima Commissione europea e i neoeletti deputati a fornire il giusto quadro per sostenere il lancio delle infrastrutture dell’idrogeno in tutta l’UE.
Nel documento i tre soggetti chiedono ai responsabili politici europei di intensificare gli investimenti in infrastrutture di rifornimento di idrogeno a livello UE per veicoli elettrici a celle a combustibile. Fra le richieste presentate, come si legge in un Comunicato dell’ACEA figurano:
– la revisione della Direttiva AFID sulle infrastrutture per i carburanti alternativi dell’UE al fine di includere obiettivi obbligatori per l’idrogeno;
– l’attuazione di un piano strategico per lo spiegamento delle infrastrutture a livello europeo e nazionale;
– lo sviluppo di joint venture o altri strumenti finanziari in grado di combinare finanziamenti UE e nazionali da destinare allo sviluppo delle infrastrutture;
– lavorare affinché sia garantito un mercato unico a livello europeo attraverso una governance integrata e uno sguardo al futuro delle strategie nazionali (con particolare riferimento ai Piani nazionali energia e clima tenendo conto che la maggior parte delle versioni attuali non includono il trasporto a zero emissioni a base di idrogeno);
– la necessità di sostenere la competitività dell’industria europea per promuovere investimenti.
“Insieme ad altri veicoli a propulsione alternativa, i veicoli a celle a combustibile hanno un forte potenziale per contribuire alla transizione verso la mobilità a emissioni zero – ha dichiarato il direttore generale dell’ACEA, Eric-Mark Huitema durante la cerimonia della firma – Ma la loro capacità di raggiungere questo potenziale dipende da una rete di stazioni di rifornimento di idrogeno in fase di costruzione in tutta Europa. Oggi ci sono solo 125 stazioni di idrogeno nell’UE, quindi c’è molto lavoro da fare nei prossimi anni“.
“L’idrogeno è una soluzione interessante per i veicoli commerciali grazie al suo elevato contenuto energetico e alla flessibilità operativa per gli operatori dei trasporti“, ha commentato Matthias Maedge, delegato generale dell’IRU a Bruxelles.
“Siamo lieti di iniziare questa intensa collaborazione con ACEA e IRU sulla mobilità dell’idrogeno. Oggi è ampiamente riconosciuto che l’idrogeno è una delle soluzioni giuste per i settori difficili da abbattere, soprattutto quando si tratta di veicoli a lungo raggio e per servizi pesanti” – ha dichiarato Jorgo Chatzimarkakis, segretario generale di Hydrogen Europe. “Un presupposto è il giusto quadro giuridico per incentivare la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio o rinnovabile e la rispettiva infrastruttura di alimentazione“.
Le tre Associazioni ricordano che la lotta ai cambiamenti climatici è una delle massime priorità della nuova Commissione europea e del Parlamento, in linea con l’adozione dell’Accordo di Parigi e con l’obiettivo di quel Green Deal indicato da Ursula von der Leyen, nuova presidentessa della Commissione quale traguardo per il 2050.
Ci auguriamo che il Legislatore europeo sappia cogliere le opportunità dietro tali istanze andando verso quella direzione di riduzione degli impatti antropici che ormai non è più solo appannaggio di pochi ecologisti, ma vera e propria richiesta globale.