Altroconsumo: oggi le auto diesel inquinano meno della benzina
I nuovi test di Altroconsumo testimoniano che lo scandalo Dieselgate a qualcosa è servito, ma i clienti ingannati dopo 4 anni non hanno ancora ottenuto nessun risarcimento.
Nel 2015 l’Agenzia americana per la protezione ambientale denuncia il gruppo Volkswagen per aver ingannato i suoi clienti, vendendo auto che emettevano più ossido di azoto (NOx) di quanto dichiarato e aggirando le normative ambientali sulle emissioni dei diesel.
Scoppia il dieselgate, uno scandalo globale che ha coinvolto le Euro 5 di Volkswagen, Audi, Seat e Skoda e che ha portato alla luce l’inadeguatezza dei sistemi di controllo delle emissioni, risultati aggirabili dalle case automobilistiche.
Da allora gli standard di omologazione sono cambiati e proprio un mese fa è entrato in vigore lo standard Euro 6D Temp che non solo fissa limiti di emissioni, ma rende anche più stringente ed efficace il modo in cui queste emissioni vengono misurate.
A quattro anni dallo scandalo Dieselgate, Altroconsumo ha effettuato dei test sulle emissioni di inquinanti e CO2 delle auto, condotti insieme alle principali organizzazioni europee di consumatori e ad Adac, uno dei maggiori automobile club europei.
I risultati sono stati sorprendenti: lo scandalo Dieselgate è servito!
Rispetto ai test condotti due anni fa sempre da Altroconsumo, sembra che i produttori abbiano subito una sorta di “effetto Dieselgate”, le emissioni di inquinanti dei motori diesel infatti sono diminuite molto, proprio per consentire alle auto che hanno questo tipo di alimentazione di superare le più stringenti prove di omologazione.
La situazione tra diesel e benzina è quindi risultata quasi ribaltata, tanto che oggi un buon motore diesel inquina meno di un equivalente a benzina.
Le vetture ibride, invece, sono risultate migliori solo se usate in città, mentre sui percorsi extraurbani inquinano quanto un’auto a benzina visto che l’apporto del motore elettrico diventa trascurabile.
Per quanto riguarda le auto elettriche, le cui emissioni sono pari a zero, è necessario fare riferimento all’inquinamento legato alla produzione dell’elettricità che le alimenta: se arriva da combustibili fossili non vi è un vantaggio per l’ambiente.
Nel nostro Paese, la produzione di elettricità è frutto di un mix energetico di fonti rinnovabili e fossili per cui le migliori vetture elettriche oggi producono meno di 50 g/km di CO2, ossia una quantità inferiore delle vetture tradizionali.
Nel 2015, subito dopo lo scoppio del dieselgate, Altroconsumo e altre organizzazioni di consumatori europee (riunite sotto la sigla Euroconsumers) hanno avviato delle class action nei rispettivi Paesi per chiedere che i consumatori europei fossero risarciti proprio come quelli statunitensi.
In Italia sono state 75.000 le adesioni alla class action promossa da Altroconsumo davanti al Tribunale di Venezia, ma il processo è lungo e complesso e la prossima udienza è prevista per la fine di marzo 2020, salvo rinvii.
Ora Euroconsumers chiede al gruppo Volkswagen di voltare definitivamente pagina e riconoscere ai clienti il risarcimento che gli spetta.
L’appello di Euroconsumers è stato esteso anche alle Istituzioni attraverso una lettera aperta al Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, in cui si chiede di convincere Volkswagen ad andare incontro alle legittime richieste dei suoi clienti.