Emissioni NOx dei camion: in Ue potrebbero essere oltre i limiti
Uno studio tedesco apre un inquietante scenario nel settore dei trasporti pesanti finora rimasto fuori dalle dinamiche dello scandalo Dieselegate.
Che i test sulle emissioni dei veicoli a motore fossero stati “adattati” alle esigenze dei produttori è cosa nota dai risultati emersi dallo scandalo del Dieselgate, ma cosa succede nel settore del trasporto pesante?
Le notizie non sono proprio buone, perché un recente Studio ha confermato che i dati dei test sulle emissioni dei camion in Europa sono “inaffidabili e spesso illegali“; infatti, secondo le conclusioni riportate nello Studio, emerge che il 20% dei camion circolanti ha superato di molto (alcuni oltre il 300%) il limite prescritto di emissioni di NOx (ossidi di azoto).
Lo studio, commissionato da DUH-Deutsche Umwelthilfe (Environmental Action Germany, un’associazione no profit per la tutela dell’ambiente e dei consumatori), partner di Transport & Envirnoment e condotto dall’Institute for Environmental Physics dell’Università di Heidelberg è stato supportato da Camion Pro – Federazione tedesca degli imprenditori dei trasporti, con il contributo della Polizia stradale della Sassonia ha preso in considerazione le misurazioni effettuate sulle emissioni di 141 camion: 40 nella categoria di emissioni Euro V, 100 nella categoria Euro VI e 1 veicolo Euro III.
Ebbene, dalla lettura dei dati è emerso che il 20% di essi superava le soglie consentite per gli ossidi di azoto (NOx) e che tale superamento a volte era più del doppio del limite legale consentito! Pertanto, tali violazioni riscontrate suggeriscono che i livelli di emissione sono significativamente più alti di quanto permesso dalle norme.
Transport & Environment che ne ha dato notizia in un suo comunicato sottolinea che i test di misurazione sono stati condotti in condizioni di guida reale utilizzando dispositivi di misurazione installati in appositi veicoli che procedono dietro quelli monitorati.
Le misurazioni sono avvenute sulle strade tedesche, tuttavia, dei 141 camion analizzati, 52 sono risultati essere immatricolati in Germania, mentre gli altri 89 provenivano da altri Stati membri Ue e non, nello specifico: Russia, Bielorussia, Serbia e Turchia.
Particolare di non poco conto: gran parte dei veicoli immatricolati nell’Europa dell’est figurano nell’insieme dei 28 con non hanno superato il test.
È vero che i risultati dello Studio provengono solo da uno dei Paesi membri dell’Ue, tuttavia, come ricorda T&E, una indagine analoga condotta in Austria suggerisce che il problema sia esteso a tutta l’Europa.
“Sono necessari test indipendenti di conformità dei veicoli commerciali pesanti per garantire il rispetto dei limiti di emissione per tutta la durata del veicolo – ha dichiarato Anna Krajinsk, ingegnere delle emissioni di T&E – La Commissione europea dovrebbe concentrarsi su tali test di conformità, oltre a un migliore monitoraggio su strada per catturare camion che superano il limite, quando elabora una legislazione per le norme post-Euro VI“.
Dal canto suo Deutsche Umwelthilfe è certa che le violazioni dei limiti di ossido di azoto siano un tentativo deliberato dei trasportatori di risparmiare sui costi dal momento che la tecnologia che pulisce le emissioni può essere manipolata da emulatori, software o hardware illegali che impediscono l’aggiunta dell’AdBlue.
I dati emersi dallo Studio, secondo DUH, adombrano l’esistenza di uno scandalo di proporzioni simili alle scoperte manipolazioni del Dieselgate per ciò che concerne le auto private e, tuttavia, qui, l’approccio è ad un altro settore di veicoli già di per sé più impattanti a livello di costi, emissioni e consumi.
“Se un camion su cinque fra quelli sottoposti a verifica non soddisfa gli standard, significa che la tecnologia che regola le emissioni è difettosa o è stata manipolata – ha dichiarato Axel Friedrich esperto internazionale di trasporto su strada, nonché responsabile del monitoraggio sulla stesura dello Studio – La tecnologia odierna consente ai veicoli Euro V ed Euro VI di essere puliti su strada. Non possiamo permettere che le regole vengano eluse attraverso l’inganno da parte dei trasportatori così come da un monitoraggio inadeguato“.
A questo punto è evidente la necessità di porre in essere un sistema di monitoraggio delle emissioni e di relative sanzioni nei confronti degli operatori inadempienti. Non solo, DUH si spinge fino a dichiarare che i camion scoperti a violare i limiti di emissioni nella maniera più palese dovrebbero essere immediatamente bloccati dalla circolazione ed eventualmente rilasciati per l’uso solo dopo che è stata effettuata una riparazione verificabile della tecnologia di pulizia delle emissioni.
Staremo a vedere che cosa succede a livello europeo.