L’industria automobilistica rimane la spina dorsale dell’economia europea

L’ultima Pocket Guide Acea mostra i progressi nella riduzione dell’impatto ambientale nella sicurezza dei veicoli.

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In occasione dell’assemblea generale annuale a Bruxelles, l’Acea ha presentato l’edizione 2019-2020 della Pocket Guide per l’industria automobilistica, una pubblicazione che contiene gli ultimi dati sull’occupazione e l’innovazione del settore nell’UE, nonché i numeri su produzione, immatricolazioni, commercio internazionale e tassazione dei veicoli a motore.

Oggi il settore automobilistico offre posti di lavoro diretti e indiretti a 13,8 milioni di europei, pari al 6,1% del totale dell’occupazione nell’UE.
Su circa 3,5 milioni dei posti di lavoro nell’industria manifatturiera europea, oltre l’11% è nell’industria automobilistica.
Come mostra la nuova guida, i primi 5 paesi per i lavori diretti di produzione automobilistica sono: Germania (con 870.000 posti di lavoro), Francia (223.000), Polonia (203.000), Regno Unito (186.000) e Romania (185.000).

Nel 2018 sono stati fabbricati in 229 impianti di assemblaggio e produzione automobilistica dell’Unione europea circa 16,5 milioni di autovetture, che rappresentano il 21% della produzione mondiale di automobili, e oltre 2,6 milioni di veicoli commerciali, per un totale di 19,2 milioni di veicoli.

Nel 2018 sono stati esportati quasi 6,1 milioni di veicoli realizzati dai membri Acea, generando un avanzo commerciale di 84,4 miliardi di euro per l’Unione europea.

Oltre a generare posti di lavoro e crescita economica, le automobili sono anche una fonte vitale di entrate fiscali.
I nuovi dati mostrano che attualmente ci sono circa 308 milioni di veicoli a motore sulle strade dell’UE, di cui 268 milioni sono automobili.
La tassazione su questi veicoli vale 428 miliardi di euro l’anno solo nei paesi dell’UE15, vale a dire più di due volte e mezzo il bilancio totale dell’UE!

Allo stesso tempo, l’industria automobilistica europea continua a impegnarsi per ridurre l’impatto ambientale dei loro processi produttivi: dal 2005 le emissioni totali di CO2 prodotte dalla produzione automobilistica sono state ridotte del 35%, mentre l’uso di acqua per auto prodotta è stato ridotto del 44,1%.

Inoltre, le case automobilistiche e i fornitori europei hanno aumentato gli investimenti in R&S del 6,7%, raggiungendo un massimo storico di 57,4 miliardi di euro l’anno, rendendo il settore auto il primo investitore europeo in innovazione, responsabile del 28% della spesa totale dell’UE per la ricerca e lo sviluppo.

La maggior parte di questi investimenti va nella sicurezza e i numeri lo dimostrano: a fronte di un aumento di quasi 46 milioni dal 2005 del numero di veicoli sulle strade europee, il numero di vittime della strada nello stesso periodo è diminuito del 45%.

In effetti, le strade dell’Unione europea sono le più sicure del mondo: 49 vittime ogni milione di abitanti all’anno, mentre la media globale è di 182.


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