VW Group e FCA a rischio multa per gli obiettivi di emissioni al 2021
Secondo uno Studio della Società di consulenza AlixPartners i due colossi dell’automotive rischiano ammende considerevoli nel caso non riuscissero a raggiungere gli obiettivi di riduzione fissati dall’UE.
1,83 miliardi di euro e 746 milioni di euro, sono le cifre considerevoli che potrebbero essere comminate rispettivamente a Volkswagen Group e Fiat Chrysler Automobiles nel caso non dovessero raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni dei loro autoveicoli al 2021.
Ad affermarlo è uno Studio della Società di consulenze AlixPartners, presentato mercoledì 26 giugno che mostra, tra l’altro, le difficoltà delle Case automobilistiche a soddisfare le norme europee che impongono, al 2021, di ridurre le emissioni medie di biossidi di carbonio a 95g CO2/Km.
L’ammontare delle sanzioni eventualmente comminate è stato calcolato da AlixPartners a partire dai livelli di emissioni dei veicoli riportati dalle Case automobilistiche a fine del 2017. Da allora, le strategie perseguite dalle principali case automobilistiche per la riduzione complessiva delle emissioni delle loro flotte si sono mosse, soprattutto, nella direzione di spingere sulla vendita di veicoli elettrici e ibridi.
Per contro, lo stesso Studio evidenzia che Toyota e Volvo sono molto più virtuose da questo punto di vista ed avendo già raggiunto nei listini la soglia di emissioni prevista al 2021 si trovano nell’ottima posizione di essere in surplus di crediti di emissione.
Pertanto, potrebbero anche vendere il “credito di CO2” ad altre Case automobilistiche che non rispetteranno la soglia richiesta dall’Europa.
Diverse le reazioni dei gruppi automobilistici attenzionati: VW Group che rischia l’ammenda più pesante dal momento che detiene la più grande quota del mercato-auto europeo (pari al 24,3%) ha fatto sapere che si attiverà per rispettare gli obiettivi di riduzione dell’UE introducendo automobili elettriche in serie a partire dal prossimo anno; mentre da FCA fanno sapere che intenderanno perseguire la via “più economica”, mossa che potrebbe alludere al semplice pagamento dell’ammenda.
“Se costruisci macchine più pesanti e hai una grande quota di mercato di diesel, devi fare dei compiti se vuoi mitigare eventuali sanzioni“, ha dichiarato Elmar Kades, amministratore delegato di AlixPartners alludendo al fatto che la domanda di motorizzazioni a benzina è cresciuta negli ultimi tempi e che questo dovrà essere necessariamente compensato con le tecnologie elettriche e/o ibride. Il che significa investire in tecnologia.
Tuttavia, sempre secondo la Società di consulenza, il futuro del mercato auto nel prossimo triennio è stagnante o addirittura in calo andando a colpire i margini di Case automobilistiche e fornitori, soprattutto quelle che bilanciano le vendite di auto elettriche con quelle a combustione interna.
Questo perché, secondo AlixPartners, progettazione e costruzione in parallelo di autoveicoli completamente elettrici e autoveicoli tradizionali rappresenta un costo oneroso per le Case automobilistiche.
E quindi?
“Uno degli sviluppi più drammatici – ha dichiarato Kades nel commentare le proiezioni al futuro – è che la domanda è stagnante o in calo, mentre gli investimenti restano a un livello elevato“.
“Per contrastare il deterioramento dei margini – ha concluso – prevediamo misure globali di riduzione dei costi su tutta la filiera“.