Il 30% delle officine non ha ancora un sito web
Aumentano gli investimenti in strumenti e pubblicità digitali, ma per 2 aziende su 3 il marketing è ancora tutto offline.
Il mondo dell’aftermarket automobilistico è ancora ben lontano dal definirsi digitale.
Lo dimostrano i numeri dell’ultimo sondaggio di MotorK sull’uso di Internet nell’aftersales, condotto su un panel di circa 1.000 operatori del settore, tra autofficine indipendenti, carrozzerie, gommisti, concessionarie ufficiali e società affiliate a un franchising.
Il 30% delle officine italiane non ha ancora un sito web e il 10% di loro ritiene non sia utile averlo.
Solo il 5%, di contro, ha già assunto un Digital Manager per gestire la presenza della propria azienda sul web, e sempre solo il 5% di chi ha un sito è già pronto a vendere online prodotti o servizi.
Il 70% dei service post-vendita ha un proprio sito internet, sviluppato internamente (18%), con il supporto di un’azienda specializzata nel settore automotive (18%) o con l’aiuto di un’agenzia locale (17%) o di parenti e amici (5%).
I siti esistenti non sono particolarmente evoluti: il 30% dei service non sa se il proprio sito sia responsive o meno e uno su due non è dotato di un form di richiesta informazioni (47%).
Solo il 43% utilizza il proprio sito e le sue funzionalità come strumento di marketing, per esempio creando una pagina con le promozioni in corso, e appena il 5% ha predisposto la possibilità di effettuare un pagamento online.
Solo gli operatori più grandi usano il sito internet come reale strumento di promozione e relazione con il cliente: quasi il 100% delle officine con più di 20 dipendenti è dotato di un proprio sito internet, contro il 46% delle aziende unipersonali.
Il sito è la vetrina per eccellenza, mentre la relazione con i clienti è decisamente spostata su WhatsApp: il 77% del campione lo usa per comunicare.
Facebook, utilizzato dal 49% del campione, è il social network per fare business, aumentare il portafoglio clienti e monitorarne i livelli di soddisfazione.
“Il grado di digitalizzazione degli operatori del comparto aftersales migliora di anno in anno, ma ancora non ha raggiunto un livello sufficiente. – ha dichiarato Marco Marlia, fondatore e CEO di MotorK – Nei prossimi anni le sfide del mercato si giocheranno sul vantaggio competitivo accumulato grazie alla prontezza di alcuni nel comprendere tutte le potenzialità del digitale”.
Sul fronte investimenti, nell’ultimo anno sono aumentati sia quelli in strumenti digitali (46%), sia quelli in pubblicità digitale (39%): il 29% del campione investe su Facebook e il 24% su Google.
L’obiettivo principale delle attività di marketing online resta quello di far conoscere la propria attività ad un numero maggiore di persone (lo dichiara il 58% del campione), ma emergono incertezze in merito a come svilupparle al meglio.
Per il 68% degli operatori gli investimenti dedicati alle attività di marketing online non arrivano al 10% del budget complessivo speso mensilmente nell’ambito della propria strategia di marketing.
Al contrario per le società più grandi con oltre 20 dipendenti, il budget di marketing online supera il 50% del totale degli investimenti promozionali già nel 13% dei casi.