Veicoli commerciali: buoni risultati a febbraio, ma non per tutti
Le immatricolazioni del mese di febbraio confermano il trend del primo bimestre 2019, ma i principali mercati Ue non sono del tutto allineati.
Continua a crescere, nel mese di febbraio, il mercato UE dei veicoli commerciali le cui immatricolazioni sono passate da 173.492 a 181.636 unità (una crescita pari al + 4,7%).
A testimoniarlo è l’ultima comunicazione di ACEA – European Automobile Manifacturers Association che ha diramato i dati relativi al secondo mese del 2019. La crescita, definita “sostenuta” dagli analisti ACEA riguarda tutti i segmenti dei veicoli commerciali, per i quali il mercato europeo sembra decisamente in ripresa: tutti i mercati chiave dell’eurozona hanno registrato guadagni, in particolare la Germania, con un + 15,2% e la Francia, con un +7,1%.
(fonte: ACEA)
I dati del primo bimestre 2019 mostrano una crescita del 5,7% che rappresenta 382.114 nuove immatricolazioni in Ue; a guidare la classifica di nuovo la Germania (+ 15,5%), seguita da Francia (7,7%), Regno Unito (+6,3%), Spagna (+2,1%) e Italia (+1,2%).
Veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 t)
Nel mese di febbraio le immatricolazioni di LCV si sono attestate sulle 150.040 unità che rappresentano un + 4,4% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Anche in questo caso Germania (+ 12%) e Francia (+6,4%) guidano la classifica; al terzo posto l’Italia (+ 6,1%) seguita dall’UK (+1,8%). Maglia nera alla Spagna che ha subito una contrazione del 3%.
Tuttavia se si analizzano i dati totali del primo bimestre 2019 si osserva che, in generale la domanda di furgoni è aumentata del 5,3%, mentre i primi cinque mercati dell’Unione si sono posizionati in maniera leggermente diversa: in questo caso, Germania e Francia al top con rispettivi rialzi del 12,6 e del 7,7%, seguite da Regno Unito (+5,8%), Italia (+3,3%) e Spagna (+2,2%).
(fonte: ACEA)
Veicoli commerciali pesanti (di e oltre 16 t)
Le immatricolazioni di autocarri pesanti sono aumentate del 5,2% nel mese di febbraio (23.671 unità), ma in questo caso la fotografia dei cinque mercati di riferimento mostra performance diverse, infatti l’Italia mostra un deciso calo (- 14%) seguita dalla Spagna (- 10,2%). Decisamente agli antipodi la Germania (+ 22.4%) e la Francia (+ 13,3%).
La debacle di febbraio del Belpaese conferma il trend del primo bimestre 2019: tutti i principali mercati dell’Ue hanno registrato una crescita tranne l’Italia (-12,2%). Il risultato cumulativo in Ue ha visto il primo bimestre segnare una crescita del 7% (51.950 nuovi autocarri pesanti immatricolati) dove Germania (+ 24,8%) e Regno unito (+20,9% hanno registrato le performance migliori.
(fonte: ACEA)
Veicoli commerciali medi e pesanti oltre 3,5 tonnellate
Cresce, a febbraio, anche il mercato dei camion con un aumento delle immatricolazioni del 6,5% rispetto al mese analogo del 2018. Tuttavia, il risultato positivo è da imputarsi tutto alle performance raggiunte ai soli mercati tedesco (+25,9%) e francese (+ 10,1%), dal momento che tutti gli altri hanno subito importanti contrazioni nelle vendite.
Nel complesso, il primo bimestre 2019 ha visto l’immatricolazione di 62.632 nuovi camion (+ 7,4%) e, come nel caso degli autocarri pesanti, a guidare la classifica dei migliori mercati sono state Germania (24,6%) e Regno Unito (+ 16,8%). Maglia nera per l’Italia che attesta una contrazione dell’11,4%!
(fonte: ACEA)
Autobus e pullman oltre 3,5 tonnellate
Crescita disomogenea anche nel comparto di autobus e pullman; malgrado i risultati complessivi del mese di febbraio, in Europa, attestino una crescita del 4,5% rispetto all’analogo mese 2018, va detto che il merito è da ricercarsi in gran parte nei mercati dell’Europa centrale che assommano un totale del 31,6% e della Francia che, da sola, ha contribuito con un invidiabile 52%! La domanda di autobus e pullman è decisamente calata, invece, nel Regno Unito (- 31,4%) e in Spagna (- 7,3%)
I risultati del primo bimestre 2019 rispetto a quello del 2018 non danno una fotografia migliore: il mercato europeo di autobus e pullman è cresciuto di appena il 4,8% (6.197 nuove immatricolazioni), ma a tirare la volata sono, ancora una volta, Francia, che vede una crescita interna della domanda del 40,4% e Germania (+ 8,7%) mentre gli altri tre principali mercati attestano significative riduzioni con il Regno Unito fanalino di coda (-36,0%), Spagna (-5,4%) e l’Italia (-1,1%).
(fonte: ACEA)