Acciaio: le misure protezionistiche dell’Ue e l’industria automobilistica
L’ACEA critica la proposta della Commissione Ue di prolungare a luglio 2021 le misure contro le importazioni di acciaio.
Con l’inizio del nuovo anno, si profila il perdurare delle limitazioni europee alle importazioni di acciaio da Paesi extra Ue, azione che, se dovesse trovare accoglimento, potrebbe avere un serio impatto sulla competitività delle case automobilistiche europee.
A sottolinearlo è un Comunicato stampa di ACEA diramato giusto al termine delle festività, il 4 gennaio e che rimarca la disapprovazione dei costruttori Ue sulla decisione della Commissione di proporre nuove misure per continuare a limitare le importazioni di acciaio; un progetto di proposta che era stato annunciato dalla Commissione stessa poco prima di Natale.
L’Associazione che rappresenta i 15 maggiori produttori di auto, furgoni, camion e autobus in Europa: BMW Group, DAF Trucks, Daimler, Fiat Chrysler Automobiles, Ford Europa, Honda Motor Europe, Hyundai Motor Europe, Iveco, Jaguar Land Rover, Gruppo PSA, Gruppo Renault, Toyota Motor Europe, Gruppo Volkswagen, Volvo Cars e Volvo Group ricorda che già in marzo 2018 la Commissione aveva avviato un’inchiesta di salvaguardia sulle importazioni di acciaio nell’UE in risposta a restrizioni analoghe adottate dagli Stati Uniti.
In seguito, nel mese di luglio, sempre la Commissione aveva adottato misure provvisorie (che avrebbero dovuto durare 200 giorni in attesa di quelle definitive) sotto forma di un “contingente tariffario” imponendo un dazio del 25% sulle importazioni superiori a un certo livello.
Infine, l’ultimo atto del 20 dicembre 2018 con il quale la Commissione ha proposto agli Stati membri un prolungamento fino a luglio 2021 di tali misure provvisorie, cosa che, comprensibilmente, l’ACEA mette in discussione.
“I produttori di automobili rappresentano il 94% dell’acciaio per l’industria automobilistica in Europa, quindi l’industria siderurgica dell’UE è un partner vitale per noi – aveva dichiarato in luglio Erik Jonnaert, segretario generale ACEA – Tuttavia, queste misure danneggeranno la nostra competitività, poiché porteranno ad aumenti dei prezzi dell’acciaio nel mercato dell’UE, dove i prezzi sono già molto alti“.
Sempre nel mese di luglio l’ACEA aveva già rimarcato il proprio disappunto sul fatto che la Commissione non aveva tenuto conto del fatto che la domanda di acciaio stava aumentando in molti settori, compreso quello automobilistico in un contesto ove l’utilizzo delle capacità dell’industria siderurgica dell’UE per i tipi di acciaio per uso automobilistico è già molto elevato; con la conseguenza che i produttori di automobili soffrono dei lunghi tempi di consegna.
Oggi, dichiara quindi l’ACEA, nel settore automobilistico, l’accesso alla produzione di acciaio dell’UE è estremamente limitato e le importazioni rimangono necessarie per colmare le lacune della catena di approvvigionamento. Nel frattempo, i produttori europei di acciaio traggono vantaggio dai prezzi elevati a lungo termine e dall’eccellente tasso di utilizzazione delle capacità, in particolare nel settore automobilistico. I risultati finanziari dei produttori europei negli ultimi anni sono una chiara indicazione della situazione di mercato molto positiva per loro.
“Le importazioni di acciaio nell’UE sono aumentate nel corso dell’ultimo anno perché la produzione manifatturiera europea è cresciuta notevolmente dalla crisi economica – ha spiegato Erik Jonnaert – La produzione di veicoli a motore è aumentata di 5 milioni di unità all’anno dal 2014 e alcuni aumenti delle importazioni di acciaio sono stati necessari per soddisfare questa maggiore domanda“.
Ma non solo. I costruttori di automobili europei osservando i dati commerciali USA che mostrano che c’è stata una flessione relativamente minore delle esportazioni globali di acciaio verso gli Stati Uniti (spiegabile con l’altissimo prezzo dell’acciaio, che regolarmente supera i prezzi del mercato mondiale del 30-40%), rimarcano che, alla luce di questo, vi sono scarse ragioni per ipotizzare una diversione degli scambi che richiederebbe protezione ai produttori di acciaio dell’UE, che sono già altamente protetti da misure antidumping e antisovvenzioni.
“L’industria automobilistica europea – ha sottolineato il Segretario ACEA nel criticare la proposta della Commissione di prolungare le limitazioni alle importazioni – sta già affrontando importanti incertezze nel commercio globale: la minaccia delle tariffe di sicurezza nazionale degli Stati Uniti sulle importazioni di autoveicoli e ricambi auto è onnipresente e non si può escludere neppure la possibilità di una Brexit senza accordo. Queste misure protettive per le importazioni di acciaio arrivano in un momento difficile per il settore automobilistico e avranno un impatto negativo sulla competitività dei produttori europei“.