A giugno è aumentata l’attività delle officine
Gli autoriparatori sono alle prese in questo periodo con una maggiore quantità di interventi d’officina che sono stati precedentemente rinviati nei primi mesi del 2018.
Nel mese di giugno è stata rilevata una tendenza all’aumento del livello di attività delle officine di autoriparazione.
Sebbene, il 72% degli autoriparatori ha dichiarato che l’attività si è mantenuta su livelli normali, coloro che hanno segnalato un livello alto di attività sono il triplo di coloro che hanno segnalato un basso livello di attività (21% contro 7%).
Sono i dati che derivano dal Barometro sul sentiment del settore dell’assistenza auto elaborato dall’Osservatorio Autopromotec sulla base di un’inchiesta condotta su un campione rappresentativo di officine di autoriparazione.
Si segnala inoltre che la percentuale di autoriparatori che in giugno giudica un livello alto delle attività di officina è notevolmente maggiore rispetto a quella registrata nel periodo gennaio-aprile, quando si attestava mediamente intorno al 13%, ed è appena di poco inferiore rispetto al picco rilevato in maggio (23%).
Probabilmente gli autoriparatori sono alle prese in questo periodo con una maggiore quantità di interventi d’officina che sono stati precedentemente rinviati nei primi mesi del 2018.
Sul fronte dei prezzi praticati dalle officine di autoriparazione, a giugno l’84% degli autoriparatori ha segnalato una situazione di normalità.
Per il 14% del campione i livelli dei prezzi sono risultati bassi, mentre appena il 2% ha giudicato il livello elevato.
Oltre alla situazione attuale, dal Barometro dell’Osservatorio Autopromotec, emergono anche le tendenze per i prossimi 3/4 mesi.
Anche in questo caso, la tendenza che emerge è all’incremento per il volume di attività, in quanto le indicazioni di aumento (18%) superano nettamente quelle di diminuzione (12%), in un contesto che è comunque prevalentemente orientato a giudizi di stabilità (70%).
Per i prezzi, viene confermata una lieve tendenza alla diminuzione.
Il 15% degli interpellati ha dichiarato di attendersi una diminuzione nei prossimi 3/4 mesi, mentre soltanto il 3% ritiene che vi possano essere aumenti, seppur, anche in questo caso, in un quadro in cui la maggioranza (81%) indica una situazione di stabilità.