Ogni settimana in Europa il numero delle vittime della strada equivale a due disastri aerei

Servono una forte volontà politica, misure urgenti e investimenti sostanziali in infrastrutture e veicoli sicuri per ridurre i 500 decessi che ogni settimana si verificano sulle strade dell’UE.

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Secondo un nuovo rapporto di ETSC (European Transport Safety Council – Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti), negli ultimi 4 anni in Europa i progressi nella sicurezza stradale sono rimasti fermi.
Per questo motivo sono più che mai necessari una forte volontà politica, misure urgenti e investimenti sostanziali in infrastrutture sicure per ridurre i 500 decessi che ogni settimana si verificano sulle strade dell’UE: un numero di vittime che equivale a due aerei passeggeri che si schiantano uccidendo tutti a bordo.

“Se due aerei passeggeri cadessero dal cielo ogni settimana in Europa, la risposta pubblica e politica sarebbe di tipo trasformazionale. – ha dichiarato Antonio Avenoso, direttore esecutivo di ETSC – E i miglioramenti nella sicurezza aerea in Europa negli ultimi 50 anni sono andati proprio in questa direzione. Ora abbiamo bisogno di un approccio a livello di sistema anche per la sicurezza stradale”.

L’ultimo rapporto sull’Indice di sicurezza stradale (PIN) elaborato da ETSC mostra che gli Stati membri dell’UE stanno facendo molta fatica a raggiungere un cambiamento reale: 25.250 persone hanno perso la vita sulle strade dell’UE nel 2017.

Nonostante lo scorso anno le vittime della strada siano diminuite del 2%, dal 2013, cioè in oltre 4 anni, la riduzione è stata di appena il 3%.
Questo trend è inferiore del 6,7% alla riduzione annuale necessaria per raggiungere l’obiettivo UE di dimezzare le vittime della strada nel decennio al 2020.

Dei 32 paesi monitorati dal Programma PIN, 22 hanno ridotto i decessi stradali nel 2017 e i risultati migliori sono stati conseguiti dall’Estonia con una diminuzione del 32%, seguita da Lussemburgo con il 22%, Norvegia con il 21% e Slovenia con il 20%.
Le morti per incidenti stradali sono aumentate in 8 paesi, mentre i progressi sono rimasti invariati in Slovacchia e Lituania.

Per la prima volta negli ultimi 12 anni, da quando ETSC ha lanciato il suo programma sull’indice delle prestazioni di sicurezza stradale, l’organizzazione non assegnerà a nessun Paese il premio annuale per i progressi e la leadership in materia di sicurezza stradale.

Il mese scorso la Commissione europea ha annunciato un importante pacchetto sulla sicurezza stradale che potrebbe prevenire oltre 2.000 morti all’anno entro la fine del prossimo decennio grazie a standard più severi per i veicoli e le infrastrutture.

“La Commissione europea – ha aggiunto Avenoso ha annunciato misure coraggiose per salvare vite sulle strade europee con veicoli e infrastrutture più sicuri. Ma queste misure necessitano di sostegno politico da parte degli Stati membri per evitare di essere annacquate e ci vorrà del tempo”.

Infatti, gli Stati membri dell’UE e il Parlamento europeo devono ancora approvare le proposte e sarà necessario adottare una serie di misure più immediate per compiere progressi significativi nel prossimo futuro.

I governi di tutta l’UE – ha concluso Avenoso devono migliorare il loro ruolo nel giro di qualche mese, non in anni, con un’applicazione normativa migliore e misure urgenti per ridurre le principali cause di morte e lesioni gravi, ovvero eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza, distrazione e mancato uso delle cinture di sicurezza”.

Spetta ora agli Stati membri dell’UE e al Parlamento europeo dare il proprio sostegno ai piani e non cedere alle pressioni delle case automobilistiche che stanno già provando ad alleggerire le parti relative alla sicurezza dei veicoli o di altri soggetti che potrebbero opporsi al pacchetto.


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