Meno CO2 dai nuovi furgoni in Europa
Calano le emissioni medie di CO2 per i nuovi furgoni venduti in Europa, ma c’è ancora parecchia strada da fare per arrivare all’obiettivo di 147gCO2/Km fissato per il 2020
Malgrado il problema rappresentato dalla qualità dell’aria e dalle emissioni di gas nocivi per la salute umana e per l’ambiente, continui ad essere sotto i riflettori dei legislatori di Bruxelles (a questo proposito si vedano i vari deferimenti alla Corte di Giustizia Ue per inadempienze così come le ultime Lettere di costituzione in mora emesse dalla Commissione come da nostro precedente articolo), una qualche positività arriva dall’Agenzia Europea per l’Ambiente che, in data 17 maggio, ha pubblicato sul proprio sito la notizia circa il calo delle emissioni medie di biossido di carbonio riguardanti i nuovi furgoni immatricolati nell’Ue.
Ebbene, secondo i dati preliminari pubblicati dall’AEA, nel 2017, queste sono state inferiori del 4,7% rispetto all’anno precedente; un risultato che rappresenta la più alta riduzione annua segnalata da quando è entrato in vigore il Regolamento (UE) n . 510/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 maggio 2011 che definisce i livelli di prestazione in materia di emissioni dei veicoli commerciali leggeri nuovi nell’ambito dell’approccio integrato dell’Unione finalizzato a ridurre le emissioni di CO 2 dei veicoli leggeri.
La quantità media di 156 g CO2/Km (7,7 g in meno rispetto al 2016), ha contribuito a ridurre le emissioni medie dell’UE del 10,9 al di sotto dell’obiettivo del 2017 di 175 g CO2/Km; tuttavia, spiega l’AEA, saranno “necessari ulteriori miglioramenti dell’efficienza del 6% per raggiungere l’obiettivo più rigoroso dell’UE di 147 g di CO 2 / km fissato per il 2020“.
La pubblicazione dei dati parziali forniti dall’AEA offre la possibilità di “fotografare” lo stato dell’arte circa il parco circolante di nuovi furgoni in Ue.
Nel 2017, quasi 1,6 milioni di nuovi furgoni sono stati immatricolati nell’UE, un dato che coincide con quello del 2016. Le maggiori vendite sono avvenute in Svezia (+ 48%), Repubblica Ceca (+ 26%) e Slovenia (+ 20%) e sono state bilanciate dalle minori vendite avvenute in Croazia (- 27%), Ungheria (-16%), Irlanda (-13%), Polonia (-12%) e Regno Unito (-10%). Due su tre nuovi furgoni (64%) immatricolati nell’UE sono stati venduti in soli quattro Stati membri: Regno Unito (20%), Francia (19%), Germania (15%) e Italia (10%).
Il consumo medio di carburante dei nuovi furgoni varia notevolmente da uno Stato membro all’altro a causa dei diversi modelli e dimensioni dei veicoli venduti in ciascun paese. Come lo scorso anno, le emissioni medie erano più basse in Portogallo (133,2 g CO 2 / Km), Cipro (133,4 g CO 2 / Km) e Bulgaria (134,9 g CO 2 / km) e più alte nella Repubblica Ceca (173,6 g CO 2 / Km), Slovacchia (170,1 g CO 2 / Km) e Germania (169,2 g CO 2 / Km).
Anche il peso medio dei nuovi furgoni venduti nel 2017 mostra delle variazioni a seconda del Paese analizzato.
I veicoli più piccoli sono stati venduti a Malta, a Cipro e in Portogallo (<1.570 kg); veicoli più grandi (> 1.950 kg) in Slovacchia, Repubblica Ceca e Finlandia.
Sul fronte dei furgoni più green, l’AEA dichiara che attualmente sul mercato europeo è disponibile un numero crescente di modelli di veicoli ibridi elettrici e plug-in. Se è vero che le immatricolazioni di tali veicoli sono aumentate del 32% nel 2017, rispetto all’anno precedente, rappresentando lo 0,8% delle vendite complessive di furgoni nell’UE, purtroppo tale dato è significativamente inferiore a quello delle auto elettriche ibride plug-in e dell’1,5% delle vendite totali di auto nello stesso anno.
Non solo, i veicoli diesel continuano a costituire la stragrande maggioranza della nuova flotta, rappresentando il 96% delle vendite.
L’Agenzia Europa per l’Ambiente non ha ancora confermato se i diversi produttori hanno raggiunto o meno il proprio obiettivo annuale specifico per il 2017, in base al peso medio dei furgoni venduti. L’appuntamento è per il prossimo autunno quando l’AEA pubblicherà i dati finali e la Commissione Ue confermerà le prestazioni individuali dei produttori.
Ci auguriamo di ricevere buone notizie.