Emissioni auto: i test saranno sempre più severi
I nuovi test sulle auto proposti dalla Commissione europea saranno più rigidi e dal 2021 sarà obbligatorio un dispositivo di monitoraggio a bordo dei veicoli già in circolazione.
Gli Stati membri riuniti nel Comitato tecnico dei veicoli a motore hanno concordato l’ultima proposta della Commissione per rafforzare i test delle emissioni degli autoveicoli.
Per misurare le emissioni di inquinanti atmosferici fino all’anno scorso veniva utilizzato solo un test di laboratorio durante il processo di omologazione.
Dal 1° settembre 2017 sono diventati obbligatori test di emissioni più restrittivi: l’RDE (Real Driving Emissions – test in condizioni di guida reali) e il WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure – Procedura internazionale di prova per i veicoli leggeri) che hanno sostituito l’ormai obsoleto NEDC (New European Drive Cycle – nuovo ciclo di guida europeo) che non rifletteva più adeguatamente le condizioni attuali di guida o le tecnologie dei veicoli.
Ora la Commissione ha terminato il suo follow-up tecnico per migliorare ulteriormente questi test.
La nuova proposta riduce i margini di incertezza tecnica nei test RDE, aumenta i controlli sulle emissioni delle auto già in circolazione e introduce le prove da parte di enti indipendenti e accreditati.
“Aumentando i controlli sul modo in cui vengono condotti i test di emissione, – ha dichiarato Elżbieta Bieńkowska, Commissario per il mercato interno, l’industria, l’imprenditorialità e le PMI – miriamo a proteggere meglio la nostra salute e l’ambiente, ripristinare la fiducia dei consumatori e aggiungere un ulteriore incentivo per un rapido passaggio a veicoli a zero emissioni”.
La vera novità di questa proposta è l’introduzione dal 2021 di un dispositivo a bordo delle auto già in circolazione che controllerà il consumo di carburante e di energia, consentendo così per la prima volta di confrontare i risultati di laboratorio delle emissioni di CO2 con la situazione di guida reale di un automobilista medio e non dei collaudatori preparati ai test.
In seguito al voto positivo nella procedura del Comitato, la proposta sarà trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio per un periodo di controllo di tre mesi.
Sarà quindi adottata dalla Commissione, pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2019.
Ogni anno nell’Unione Europea le emissioni di inquinanti atmosferici causano 400.000 morti premature, gravi malattie respiratorie e costi sanitari notevoli e il trasporto urbano è uno dei principali fattori dell’eccessivo inquinamento atmosferico in città.
Negli ultimi decenni la Commissione ha cercato di ridurre progressivamente le emissioni di inquinanti atmosferici dei veicoli e i limiti massimi di emissione di ossidi di azoto (NOx) per le autovetture diesel sono scesi da 500 mg / km nel 2000 a 80 mg / km nel 2014.
Anche il modo in cui vengono condotte le prove sulle emissioni sta diventando sempre più severo.
Il miglioramento continuo dei test di emissioni è infatti una delle iniziative della Commissione per un’industria automobilistica pulita, sostenibile e competitiva, come il nuovo regolamento per l’omologazione dei veicoli a motore recentemente approvato dal Parlamento europeo e che dovrebbe essere adottato dal Consiglio nelle prossime settimane.