Pneumatici e batterie contraffatti: un danno da oltre 2 miliardi di Euro l’anno
Nell’ultimo report dell’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale uno studio settoriale prende in considerazione i costi delle vendite legali perse e della contraffazione di pneumatici e batterie. I numeri fanno pensare.
Quando si riflette sulla pirateria commerciale e sulla falsificazione di marchi noti si pensa, in prima battuta, al settore della moda e dell’oggettistica di lusso (borse, accessori, profumi), ma il mercato sommerso, in effetti, è molto più settorializzato di quanto si immagini: cosmetici e personale care, articoli sportivi, giocattoli, CD, alcoolici, smartphone, farmaci e, naturalmente, ricambi d’auto.
Il 21 febbraio, l’Osservatorio dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale – EUIPO, ha pubblicato lo Studio: Il costo economico della violazione dei DPI nei settori delle gomme e delle batterie che evidenzia il drammatico impatto economico dei pneumatici e delle batterie contraffatti nel mercato dell’UE e sui costi più ampi per le imprese, i governi e la società nel suo complesso.
Lo Studio, il dodicesimo di una serie di rapporti analoghi realizzati dall’EUIPO sugli impatti economici della contraffazione nei settori industriali europei, prende in considerazione:
– la produzione di pneumatici in gomma per veicoli, attrezzature, macchine mobili, giocattoli per aeromobili, mobili e altri usi;
– la fabbricazione di camere d’aria per pneumatici;
– la fabbricazione di battistrada per pneumatici intercambiabili, flap per pneumatici, strisce “camelback” per pneumatici ricostruiti, ecc.;
– la ricostruzione di pneumatici;
– la produzione di celle primarie e batterie primarie;
– la fabbricazione di accumulatori elettrici compresi separatori, contenitori e coperchi;
– la produzione di batterie al piombo, al NiCad, al NiMH, al litio, a celle secche e a celle umide.
Secondo gli analisti dell’Osservatorio, ogni anno in Europa vengono persi 2,2 miliardi di Euro nel settore degli pneumatici; una cifra esorbitante che corrisponde al 7,5% di tutte le vendite comunitarie di pneumatici. Va un po’ meglio nel comparto delle batterie: quelle contraffatte causano una perdita stimata in 180 milioni di Euro pari all’1,8% del totale delle vendite nel settore.
Il costo della contraffazione in questi due settori merceologici causa, ovviamente, una dinamica di mancate vendite per le merci genuine; tali perdite generano un danno in termini occupazionali stimato in 8.318 posti di lavoro e mancati introiti per gli Stati in termini di tasse e contributi sociali pari a 340 milioni di Euro l’anno!
E l’Italia come si piazza in questo scenario?
Le mancate vendite dovute alla contraffazione di penumatici e batterie causano una perdita complessiva di 274 milioni di Euro, rispettivamente 256 milioni di Euro per i pneumatici (5,9% del totale vendite) e 18 milioni di Euro le batterie (1,5% delle vendite).
Maglia nera europea, in questo senso, la Spagna (477 milioni persi), segue la Francia (438), poi la Germania (292) e, in quinta posizione, dopo il Belpaese, si piazza il Regno Unito con 214 milioni di Euro persi.
“Ci auguriamo che i risultati di questo Rapporto che fanno riferimento a due settori importati per l’industria e l’economia europea possano aiutare i governati nello studiare nuovi modi per contrastare la contraffazione“, ha dichiarato António Campinos, Direttore esecutivo EUIPO.
“Inoltre, considerando che la contraffazione di pneumatici e batterie può avere anche conseguenze significative dal punto di vista della sicurezza degli automobilisti e dell’ambiente, ci auguriamo che questo studio possa contribuire all’aumento della consapevolezza dei consumatori allorquando effettuano un acquisto“.