Autotrasporto: due aziende su tre sono irregolari
Secondo il Report 2017 dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro il 67% delle aziende controllate presentano illeciti e irregolarità.
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), l’Agenzia unica che si occupa delle ispezioni del lavoro, ha pubblicato il Rapporto annuale dell’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale, che presenta i risultati dell’attività di controllo relativi al 2017 da parte del personale ispettivo proveniente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dall’INPS e dall’INAIL.
I controlli hanno coinvolto 2.832 unità dell’INL di cui 2.100 effettivamente adibiti alla attività di vigilanza, ivi compresi i militari dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro e dei Gruppi Carabinieri per la Tutela del Lavoro (391 unità); 1.182 unità dell’INPS e 299 dell’INAIL.
In generale dal Rapporto sono emerse 103.498 aziende irregolari che evidenziano un tasso di irregolarità significativo, in quanto le ispezioni in cui sono stati contestati illeciti rappresentano il 65% degli accertamenti definiti.
Quasi due aziende su tre sono state trovate in una situazione di irregolarità.
Inoltre, il numero dei lavoratori irregolari, pari a 252.659, presenta un consistente incremento del 36% rispetto al dato del 2016 (186.027).
“Sulla scorta dei risultati del primo anno di attività dell’Ispettorato – ha dichiarato il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti – dobbiamo ulteriormente qualificarne l’attività di vigilanza, anche attraverso un rafforzamento della capacità di intervento: per questo ci siamo attivati, in linea con quanto previsto in legge di bilancio in tema di lavoro nella pubblica amministrazione, per richiedere l’assunzione di 150 nuovi ispettori”.
Per quanto riguarda il settore dell’autotrasporto, le aziende sottoposte a controllo (rientranti nella macrocategoria ATECO H – Trasporto e magazzinaggio) sono state 7.148 e i risultati sono in linea con il dato generale.
Anche in questo caso, due aziende su tre sono irregolari.
Per questo settore, l’attività di vigilanza era mirata anche al contrasto delle fattispecie elusive della normativa lavoristica e previdenziale e dell’utilizzo irregolare di diversi istituti contrattuali.
In tal senso, il distacco e la somministrazione transnazionale, con il connesso fenomeno della delocalizzazione delle imprese e degli appalti, sono stati oggetto di controlli effettuati anche in collaborazione con le altre Amministrazioni competenti.
I risultati conseguiti a conclusione degli accertamenti hanno evidenziato che su 6.897 verifiche definite sono stati riscontrati 4.607 illeciti, con un’incidenza di circa il 67%.
Le irregolarità riscontrate hanno interessato 10.733 lavoratori, di cui 1.117 sono risultati totalmente “in nero” e 6 clandestini.
Le violazioni della disciplina in materia di orario di lavoro e dei tempi di guida e di riposo hanno interessato complessivamente 6.432 lavoratori, mentre i fenomeni interpositori, ossia le false esternalizzazioni, hanno coinvolto 1.960 lavoratori.
Inoltre, in attuazione del Protocollo d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il Ministero dell’Interno, sono stati effettuati controlli (limitati solo ad alcuni territori) presso i posti di blocco disposti dalla Polizia stradale.
Tale attività ha interessato “su strada” 364 aziende (di cui 287 italiane, 56 comunitarie e 21 extracomunitarie) e ha suggerito verifiche più approfondite nei locali aziendali di 165 aziende e nei confronti di 450 lavoratori.
In totale sono risultate irregolari 177 aziende, mentre tra i lavoratori sono stati accertati 232 irregolari, di cui 221 nei locali aziendali.
In conclusione, il Rapporto ha evidenziato un aumento diffuso di alcuni fenomeni di illegalità, ad esempio in materia di somministrazione illecita di manodopera, e la necessità di dedicare maggiore attenzione ad alcuni settori come quello della logistica e delle false cooperative.