I richiami auto sono in aumento e costano sempre di più
Secondo il nuovo rapporto di Allianz Global Corporate & Specialty i richiami di prodotti hanno portato perdite per miliardi di dollari e il settore automobilistico risulta il più colpito.
L’aumento significativo dell’esposizione al ritiro dei prodotti nel corso dell’ultimo decennio, ha portato ad un potenziale di perdite maggiori e più complesse che mai.
È quanto emerge dal nuovo rapporto di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) che ha analizzato i risarcimenti derivanti dai richiami di prodotti e secondo il quale il settore automobilistico risulta il più colpito, seguito da quello del Food and Beverage.
Il rapporto “Product Recall: Managing The Impact of the New Risk Landscape” ha analizzato 367 richieste di indennizzo di prodotti assicurativi provenienti da 28 Paesi in 12 settori industriali tra il 2012 e la prima metà del 2017.
Il costo medio di un incidente significativo è superiore a 12 milioni di dollari (10,5 milioni di euro), ma i costi dei più grandi sinistri superano di gran lunga questo importo.
Gli incidenti legati ai prodotti hanno causato negli ultimi cinque anni perdite in risarcimenti assicurativi per oltre 2 miliardi di dollari, rendendo questo tipo di incidente la principale causa di indennizzo da responsabilità civile. Gli indennizzi dovuti al richiamo di prodotti sono un fattore determinante, insieme a quelli per la responsabilità dei prodotti.
Il settore industriale più colpito da questo fenomeno risulta quello automobilistico e i richiami sono i più costosi e ampi a causa del “Ripple Effect”.
Se si considerano i recenti livelli record di attività sia negli Stati Uniti sia in Europa, non sorprende che i richiami nel settore auto rappresentino oltre il 70% del valore di tutte le perdite assicurative analizzate.
“Assistiamo ad un numero crescente di richiami nell’industria automobilistica. – ha spiegato Carsten Krieglstein, Regional Head of Liability, Europa Centro-orientale, AGCS – Ciò è dovuto a fattori quali un’ingegneria più complessa, tempi ridotti di collaudo del prodotto, esternalizzazione della R&S e crescenti pressioni sul contenimento dei costi. Lo spostamento tecnologico dell’industria automobilistica verso la mobilità elettrica e autonoma creerà ulteriori rischi di richiamo”.
Uno dei richiami fino ad oggi più importanti che ha colpito l’industria automobilistica, che riguarda airbag difettosi, dovrebbe portare al richiamo di circa 60-70 milioni di unità coinvolgendo almeno 19 produttori in tutto il mondo con costi stimati intorno ai 25 miliardi di dollari.
Questo incidente dimostra il crescente “Ripple Effect” che colpisce il settore automobilistico, ossia un singolo caso che produce effetti che poi si diffondono e producono ulteriori effetti. Il fenomeno però riguarda anche altri settori industriali. Dato l’uso di molti componenti comuni, infatti, un singolo richiamo può impattare su un intero settore.
Il rapporto rileva anche che i prodotti provenienti dall’Asia continuano a provocare un numero sproporzionato di richiami in USA e in Europa, il che riflette lo spostamento verso est delle supply chain globali e l’indebolimento dei controlli di qualità in alcuni Paesi. Tuttavia, la crescente regolamentazione in materia di sicurezza e sensibilizzazione dei consumatori fa sì che l’attività di richiamo continui ad aumentare in tutta l’Asia.
Il rapporto individua inoltre i nuovi elementi di richiamo che determineranno rischi e sinistri futuri, in gran parte derivanti dalle nuove tecnologie.
I richiami informatici possono diventare una realtà crescente, poiché gli hacker potrebbero sabotare o contaminare un prodotto controllando i macchinari negli impianti di produzione automatizzati.
“Quello informatico è attualmente un rischio sottovalutato – ha affermato Christof Bentele, Head of Global Crisis Management di AGCS – Abbiamo già visto alcuni richiami dovuti alle vulnerabilità della sicurezza informatica di automobili e telecamere”.
I social media possono essere un modo rapido ed efficace per comunicare con i clienti, ma possono anche esasperare il rischio di richiamo se non sono gestiti nel modo corretto.
“I social media sono un vero e proprio punto di svolta per il richiamo dei prodotti. – ha dichiarato Stewart Eaton, Head of Product Recall, Regno Unito, AGCS – Un post o un tweet dannoso possono influenzare la dimensione del richiamo e causare danni alla reputazione, il che significa che le aziende ora devono reagire più rapidamente”.