Il futuro dell’auto è la guida autonoma

Tecnologie innovative e progresso sempre più rapido sono le basi dell’evoluzione dell’auto a guida autonoma, ma ci sono degli ostacoli.
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Si parla ormai da molto tempo di guida autonoma, delle sue potenzialità, delle sue caratteristiche positive e negative e di come cambierebbe la vita degli utenti della strada.

Porterebbe ad una vita più tranquilla e con meno affanni? Per la maggior parte degli automobilisti la risposta è sì!

Secondo uno Studio pubblicato da Bosch, Rendere l’auto un’oasi di calma, gli automobilisti vorrebbero limitare lo stress in auto, affidando la guida al proprio veicolo, in particolare nei luoghi di ingorghi stradali o durante il parcheggio. Lo Studio ha visto la partecipazione di circa 6000 persone di età superiore ai 16 anni e provenienti da 6 diversi Paesi, Stati Uniti, Germania, Francia, Giappone, Cina e Brasile (1000 per ogni Stato).

Per l’azienda tedesca non ci sono dubbi: le strade del futuro avranno automobili con guida autonoma e saranno la normalità!

Uno degli elementi positivi della guida autonoma è, secondo gli intervistati, avere la possibilità di passare il tempo in auto guardando fuori dal finestrino, godendosi il paesaggio circostante o parlando con gli altri passeggeri.

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Secondo Bosch, “la guida autonoma rende i guidatori passeggeri e le auto guidatori”, rendendo chiara l’idea di come le automobili del futuro saranno così autonome che un viaggio potrà iniziare semplicemente premendo un pulsante.

Dallo Studio si rileva che quasi il 66% degli automobilisti utilizzerebbe le auto a guida autonoma per le lunghe distanze o per i viaggi di piacere, proprio per aumentarne il comfort senza avere la preoccupazione della stanchezza. Non solo, la tranquillità e minore stress sono elementi ambiti anche nella quotidianità, ad esempio nella semplice ricerca di un parcheggio in città. Inoltre, si pensa che la guida sarà più sicura, in quanto saranno rispettati i limiti di velocità e le norme sul traffico.

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Soprattutto per gli uomini, la tecnologia presente nelle automobili a guida autonoma sembra essere un incentivo all’acquisto di una nuova auto. Motivazione che ne spingerebbe all’acquisto il 52% degli intervistati, soprattutto giovani, interessati agli innovativi sistemi di guida.

Nella visione prospettata, l’automobile a guida autonoma sembra essere inevitabilmente il futuro, ma in cosa consiste veramente il self driving car? Quali miglioramenti e quali problematiche influiscono sulla sua produzione?

Quando si parla di guida autonoma bisogna ricordare che esistono vari livelli di autonomia: dallo 0, il guidatore si occupa di ogni aspetto, al 5°, completa autonomia della vettura. Ad oggi esistono solo prototipi di auto completamente autonomizzate, negli Stati Uniti sono presenti quelle a guida semi-autonoma che si stanno sperimentando su strada, Google Car e Tesla le più conosciute. Inoltre, i prototipi presenti fino ad ora utilizzano tecnologie come radar, GPS e visione artificiale, fondamentale è la geolocalizzazione in qualsiasi luogo per aggiornare le mappe ed evitare eventuali ostacoli.

I vantaggi più rilevanti quando si parla di guida autonoma riguardano soprattutto la sicurezza, in quanto, secondo recenti studi si ridurrebbero del 90% gli incidenti stradali e si salverebbero, di conseguenza, milioni di persone l’anno. Non solo, si arriverebbe ad un generale miglioramento per l’ambiente, sia per la gestione del traffico che per la considerevole riduzione delle emissioni di gas inquinanti.

Miglioramenti sembrerebbero esserci anche in relazione all’innalzamento della qualità della vita: persone con disabilità e anziani avrebbero maggiore libertà di spostamento in autonomia.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnologico presente all’interno della vettura, questo si sta evolvendo molto velocemente. Ad esempio, sarà presentata al Salone dell’Automobile di Francoforte, dal 14 al 27 settembre 2017, la Smartvision EQ Fortwo, della Mercedes-Benz. Questa viene prospettata come l’automobile del futuro: autonoma a livello 5, connessa, condivisa ed elettrica. Risolverà, quindi, nell’ideale dell’azienda produttrice, i problemi ambientali, ad esempio nella riduzione del traffico, e soddisferà i bisogni degli utenti.

In tutto questo, però, sono presenti anche ostacoli alla sua evoluzione. Il principale è dato dall’etica. Bisogna tenere presente che in situazioni di pericolo, in un’auto self driving è il computer della vettura che decide chi salvare e chi far morire. Ad esempio, se l’auto si trovasse davanti un gruppo di pedoni e non potrebbe sterzare a causa di eventuali impedimenti, che fare? Si sacrificherebbero i pedoni o i passeggeri dell’auto?

Ovviamente è una domanda a cui non si può rispondere, ogni persona reagisce in situazioni di stress e pericolo in maniera differente, una macchina no. È l’uomo che la progetta e le imposta azioni da svolgere negli eventuali casi di pericolo, anche mortali. Questo è uno dei maggiori ostacoli alla presenza sul mercato dell’auto a guida autonoma, sia per la progettazione da parte delle case automobilistiche sia per quanto riguarda la fiducia da parte degli utenti.

Sicuramente le innovazioni tecnologiche stanno facendo passi da gigante per ridurre l’errore umano, quindi salvare vite, e per rendere più agevole a tutte le persone gli spostamenti, ma allo stesso tempo non si possono sostituire il pensiero e le emozioni umane.

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