Incidenti stradali: in 10 anni sono diminuiti il numero di autocarri e autobus coinvolti
Lazio e Umbria sono le regioni con i cali maggiori.
Secondo uno studio del Centro Ricerche Continental Autocarro che ha elaborato i dati Istat dal 2006 al 2015, in Italia il numero di autocarri (incluse le motrici) coinvolti in un incidente stradale è calato del 34,5%, passando da 31.614 a 20.700 mezzi coinvolti.
Per quanto riguarda, invece, gli autobus il calo è anche maggiore: -43,3%.
Sempre nei 10 anni presi in considerazione, infatti il numero di mezzi coinvolti in incidenti è passato da 4.208 a 2.384.
I fattori che hanno determinato questa diminuzione di incidenti negli ultimi 10 anni sono molteplici:
– inasprimento delle norme relative alla sicurezza stradale;
– importanti iniziative di sensibilizzazione messe in campo dalle istituzioni;
– progressi tecnologici dei dispositivi di sicurezza di cui i veicoli sono dotati.
“Strade sempre più sicure – ha sottolineato Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia – sono l’obiettivo di Vision Zero, la visione strategica del Gruppo Continental per i prossimi anni. Zero vittime, Zero feriti e Zero incidenti è infatti l’ambizioso traguardo che il gruppo pone al centro della propria strategia di sviluppo di sistemi e prodotti in grado di assistere, già oggi, e di sostituire domani l’uomo alla guida, di pari passo con la realizzazione dello scenario tracciato dallo sviluppo dell’intero ecosistema della strada che, insieme ai veicoli, diviene in futuro rete neuronale in cui l’insieme è superiore alla somma dei suoi singoli componenti”.
Il Centro Ricerche Continental Autocarro ha elaborato i dati ISTAT sulla diminuzione del numero di autocarri e di autobus coinvolti in incidenti stradali anche a livello regionale.
Sul fronte autocarri, il calo è stato registrato in tutte le regioni italiane e la regione in cui vi è stata la flessione maggiore è l’Umbria (-46,4%), seguita da Marche (-41,3%) e Veneto (-40,8%).
Per quanto riguarda gli autobus, invece, Basilicata e Liguria sono le uniche 2 regioni in cui è stato registrato un aumento mentre in Molise il livello raggiunto nel 2015 è lo stesso del 2006.
Tutte le altre hanno registrato diminuzioni, in particolare il Lazio (-74,9%), seguito da Sardegna (-63,5%) e Puglia (-60,9%).