Nasce CambioPulito: la piattaforma on line per denunciare le irregolarità legate ai PFU
Il nuovo sito www.cambiopulito.it raccoglie, filtra e processa segnalazioni di illegalità consumate sia nella gestione di PFU, che nella vendita di pneumatici, con informazioni provenienti dagli operatori della filiera in modo anonimo e riservato.
Ogni anno in Italia arrivano a fine vita circa 350.000 tonnellate di pneumatici, pari in peso a oltre 38 milioni di pneumatici, staccati dalle nostre autovetture, mezzi a due ruote, camion, autocarri, fino ai grandi mezzi industriali e mezzi agricoli.
I principali responsabili della loro gestione sono Ecopneus, che è responsabile di circa il 70% del generato complessivo a livello nazionale, EcoTyre, che gestisce il 12,6% e Greentire, responsabile di circa il 2%, costituiti dalle aziende dei produttori e/o importatori di pneumatici nel mercato nazionale secondo il principio della “Responsabilità estesa del produttore”.
Questi 3 consorzi che gestiscono circa l’85% del totale nazionale di PFU, insieme a Legambiente e alle associazioni di categoria Confartigianato, CNA, Airp e Federpneus, in seguito alla creazione dell’Osservatorio sui flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia, hanno dato vita a “CambioPulito”.
Il sito www.cambiopulito.it rappresenta la prima piattaforma di whistleblowing in Italia per la segnalazione riservata e anonima di situazioni di irregolarità e illegalità, dalla vendita “in nero” all’evasione del contributo ambientale per il riciclo degli Pneumatici Fuori Uso, lungo un’intera filiera, che raccoglie su tutto il territorio nazionale oltre 50.000 aziende.
Raccomandata a livello nazionale e internazionale e dalla stessa ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, la piattaforma si pone l’obiettivo concreto e immediato di raccogliere, filtrare e processare segnalazioni di illegalità con informazioni provenienti dagli operatori della filiera.
Sono tre, infatti, le categorie che hanno accesso al sistema:
1. aziende operatrici a contratto delle filiera dei Consorzi aderenti, soci Airp e Federpenus;
2. operatori del mercato del ricambio serviti dai Consorzi aderenti;
3. operatori del mercato del ricambio aderenti a Confartigianato e CNA.
Attraverso una chiave di accesso, comunicata dai consorzi di riferimento e da Airp, Federpneus, Confartigianato e CNA, il segnalante dovrà rispondere ad alcune domande obbligatorie per effettuare la segnalazione:
– Data o periodo dell’illecito segnalato;
– Luogo dell’illecito;
– Descrizione dell’episodio da segnalare;
– Aziende e/o persone coinvolte;
– Classificazione del tipo di violazione.
Dopo un primo filtro operato da Legambiente, che è l’unico gestore della piattaforma, le segnalazioni attendibili saranno tempestivamente condivise con i partner del progetto, mentre le segnalazioni che appariranno manifestamente infondate saranno prontamente archiviate.
Rispetto a ogni segnalazione, Legambiente assicura un primo feedback entro 5 giorni, gestendo per intero la stessa in un lasso di tempo che non dovrà superare i 30 giorni.
Le informazioni raccolte e analizzate da Legambiente saranno messe a disposizione dei partner per eventuali verifiche; queste saranno poi processate facendo ricorso sia alla rete dei soggetti aderenti all’Osservatorio che alla rete territoriale dei circoli e degli avvocati dei Centri di azione giuridica di Legambiente stessa.
Solo le segnalazioni più significative, circostanziate e verificate saranno oggetto di comunicazione, sempre da parte di Legambiente, alle autorità competenti per le indagini del caso.
“È una novità importante – ha dichiarato Enrico Fontana, Coordinatore dell’Osservatorio – frutto di una straordinaria alleanza fra associazioni ambientaliste, di categoria, consorzi di gestione dei PFU che indicano una strada precisa da percorrere nel nostro Paese per prevenire e contrastare con efficacia i fenomeni di illegalità, che è quella di una legalità organizzata”.
Pratiche scorrette, come la vendita “in nero” di pneumatici, l’evasione del contributo ambientale o altre irregolarità nella gestione dei PFU, danneggiano il corretto funzionamento della filiera con il rischio di abbandoni, accumuli ingestibili di PFU presso gli operatori (autofficine, stazioni di servizio, gommisti) e la mancata copertura economica del sistema nazionale.
In Italia in circa 20/30mila tonnellate di pneumatici vengono immessi illegalmente nel mercato del ricambio, equivalenti al peso di 2/3 milioni di singoli pneumatici per autovettura, per un ammanco di contributi ambientali di 12 milioni di Euro ogni anno, che si accompagna a un’evasione IVA stimata in 80 milioni di Euro, a cui vanno aggiunti anche i costi di eventuali interventi per ripulire il territorio dai possibili abbandoni.
“Con il progetto “Cambio pulito” – ha commentato Stefano Ciafani, Direttore Generale Legambiente – Legambiente, insieme agli altri partner, intende dare il suo contributo a favore della legalità e a sostegno delle nuove forme di economia circolare che si sono attivate sul modello di gestione legale degli pneumatici fuori uso. Grazie a questo modello, infatti, abbiamo assistito negli anni a un drastico ridimensionamento degli smaltimenti illeciti e dei traffici di PFU, anche a livello internazionale, come abbiamo certificato nei nostri dossier. Per proseguire su questa strada, il progetto vuole creare una sinergia tra i principali attori della filiera, andando a colpire quelle resistenti forme di illegalità – sia nuove che vecchie – che continuano a operare, con notevoli disagi per gli operatori del settore e con enormi danni ambientali ed economici. È un progetto, concreto, che serve al Paese e per questo siamo orgogliosi di esserne parte”.