Mercato auto europeo in piena salute: a marzo +10,9%
Decisamente positivo anche il bilancio del primo trimestre che chiude con 4.141.269 immatricolazioni e un incremento dell’8,4%.
Secondo i dati diffusi dall’ACEA, l’Associazione dei Costruttori europei, le immatricolazioni di auto nuove in Europa (28 Paesi + EFTA) nel mese di marzo sono state 1.936.839, per un incremento del 10,9% rispetto a marzo 2016, quando ne furono immatricolate 1.745.823.
Grazie a questo risultato anche il primo trimestre chiude con un aumento dell’8,2% e 4.256.202 auto vendute contro le 3.932.911 dello scorso anno.
Se il trend si mantiene a questi livelli per tutto l’anno, il 2017 segnerà la svolta definitiva dalla crisi con un volume di immatricolazioni di 15.871.000 autovetture, superando il livello massimo ante-crisi raggiunto nel 2007 a quota 15.573.611.
Dopo 10 lunghi anni anche l’Europa finalmente si lascerebbe alle spalle la recessione.
“Questi volumi di vendita lasciano presagire il consolidamento della crescita del mercato europeo – ha commentato Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case Automobilistiche Estere – anche se permangono incertezze sul quadro politico, istituzionale ed economico con i temi che attraversano almeno 4 dei Major Markets. Le scelte politiche di stimolo al rinnovo del parco, come ora la VED in UK, saranno vincenti e richiamano attenzione sull’opportunità per il mercato italiano di accelerare lo smaltimento del parco anziano se si riuscisse a realizzare un coordinamento tra i provvedimenti sulla mobilità, che sovente vengono presi in forma estemporanea ed emergenziale”.
Nei primi 3 mesi del 2017 crescono tutti mercati tranne l’Irlanda (-8,3%) e si sta riprendendo anche la Grecia dopo la profonda crisi economica.
In aumento i piccoli mercati (+11,8%), i cinque mercati maggiori (+7,3%), i mercati della zona euro (+8%) e quelli dei paesi che non hanno adottato l’euro (+9,3%).
A trainare i 5 Major Markets, l’Italia con incrementi a doppia cifra sia a marzo che nel consultivo trimestrale.
“L’Italia a marzo, con il +18,2%, cresce circa del 60% in più della media europea. – ha chiarito il Presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi – Un dato che si spiega, da un lato, con la non rinviabile richiesta di sostituzione di un parco obsoleto, dall’altro con le forzature delle case automobilistiche che non sono disposte a perdere quote di mercato in un mercato crescente che torna a fare sentire il suo peso nello scacchiere europeo”.
Ottime performance nel periodo gennaio-marzo anche per gli altri mercati maggiori.
Al secondo posto, dopo l’Italia, si posiziona il mercato spagnolo (+7,9%), seguito da quello tedesco (+6,7%) e da quelli del Regno Unito (+6,2%) e della Francia (4,8%).
Secondo il Centro Studi Promotor due sono i fattori che stanno sostenendo le vendite di auto nell’Unione Europea con tassi di crescita decisamente superiori agli incrementi del prodotto interno lordo.
“In primo luogo vi è ancora un forte contingente di domanda di sostituzione arretrata nei Paesi della fascia meridionale della zona euro. – ha spiegato Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor – Questa situazione, in presenza di una congiuntura non particolarmente espansiva, ma comunque non negativa, sta determinando forti recuperi, non solo in Italia, ma anche in Spagna e persino in Grecia.
In secondo luogo sui mercati che hanno già da tempo recuperato il calo di vendite determinato dalla crisi del 2008, una forte spinta alla sostituzione del parco circolante viene dalla formidabile innovazione che sta investendo l’intero settore dell’auto. In vista e in preparazione del lancio delle auto a guida autonoma previsto per i prossimi anni ‘20, i costruttori di auto stanno infatti lanciando modelli con contenuti tecnologici in grado di esercitare una fortissima attrattiva sugli automobilisti e di accelerare quindi il normale processo di sostituzione del parco esistente”.