Sicurezza stradale: vent’anni di crash test con EuroNCAP
L’ente indipendente europeo, che organizza ed esegue i crash test dei veicoli nuovi, ha diffuso i risultati di venti anni di attività. Oggi nove auto su dieci in vendita in Europa hanno una certificazione EuroNCAP.
In 20 anni ha salvato circa 78mila vite sulle strade europee, ha testato 1.800 veicoli ed effettuato 630 valutazioni di sicurezza, per investimenti quantificati in 160 milioni di euro contribuendo a rendere il vecchio continente l’area mondiale con il tasso più basso di incidenti mortali. E’ l’EuroNCAP, l’ente indipendente europeo che organizza ed esegue i crash test delle auto nuove, evidenziandone pregi e difetti riguardo alla sicurezza su strada.
Nata nel 1997, la certificazione EuroNCAP oggi è presente in nove auto su dieci in vendita sul mercato europeo. Prima di quella data, gli automobilisti, e più in generale i consumatori, non avevano modo di conoscere, confrontare e dunque scegliere le auto a seconda del loro livello di sicurezza perché le aziende automobilistiche non erano tenute a divulgare informazioni riguardo ai crash test: bastava che rispettassero i requisiti minimi di legge per la loro esecuzione. Con EuroNCAP invece, rendendo pubblici i risultati delle prove effettuate, l’industria automobilistica è costretta a controlli più rigorosi e a innalzare gli standard di sicurezza dei veicoli commercializzati all’interno della UE. Senza dimenticare che equipaggiamenti sino a ieri inseriti soltanto come optional – come gli airbag per guidatore e passeggero e quelli laterali, gli avvisi per l’allacciamento delle cinture e la frenata automatica di emergenza – oggi sono previsti di serie.
Negli anni EuroNCAP ha modificato tecniche e metodi di valutazione, sia per renderli più severi sia per mantenersi al passo con le nuove soluzioni tecnologiche. A partire dal 2016 è subentrata la possibilità di una doppia valutazione a discrezione dei costruttori. Oltre alle prove standard, effettuate sui modelli con equipaggiamento di serie disponibile sull’intero mercato europeo, può essere infatti effettuato un secondo giudizio con vetture dotate di “safety pack opzionale”. Dal 2018, inoltre, le procedure saranno ulteriormente implementate con la valutazione dei sistemi che riconoscono ed evitano l’impatto dei veicoli con i ciclisti.
Il meccanismo utilizzato da EuroNCAP è noto: la valutazione dei dispositivi di salvaguardia di passeggeri e pedoni, ma anche di quelli in grado di evitare un’eventuale collisione, può arrivare fino a un massimo di 5 stelle. Per ottenerle, un’auto deve dimostrare di possedere le tecnologie adeguate nel corso di prove che riproducono fedelmente le condizioni reali di un incidente che potrebbe recare seri danni (anche la morte) alle persone.
“Siamo molto fieri – ha dichiarato Michiel van Ratingen, segretario generale EuroNCAP – che il nostro programma di test abbia portato a miglioramenti importanti nei veicoli e abbia reso l’Europa l’area mondiale con il più basso tasso di incidenti mortali. Possiamo contare su livelli di protezione superiori rispetto a molte macchine vendute in altri importanti mercati mondiali come il Sudamerica, la Cina o l’India. Tuttavia, negli anni più recenti, abbiamo assistito ad un rallentamento nel ritmo di miglioramento, quindi, non dobbiamo abbassare la guardia. Vogliamo far sì che, nei prossimi 20 anni, le strade d’Europa divengano ancora più sicure, non solo per gli occupanti degli autoveicoli ma per tutti gli utenti della strada. Già ora sottoponiamo a test molti più aspetti della sicurezza dei veicoli di quanto non facessimo nel 1997 e siamo intenzionati a proseguire in questa direzione. Il prossimo anno sottoporremo a verifica i sistemi che riconoscono ed evitano l’impatto con i ciclisti e stiamo pianificando una roadmap particolarmente impegnativa per il periodo 2020-2025”.