Il WTO dà ragione all’UE sui dazi russi ai veicoli commerciali leggeri di importazione

La Commissione Europea ha reso noto che un panel dell’Organizzazione Mondiale del Commercio ha dichiarato illegali i dazi antidumping russi che ostacolano le esportazioni di veicoli commerciali leggeri italiani e tedeschi.

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L’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO – World Trade Organization), ha stabilito, tramite un apposito panel costituitosi alla bisogna, che la Russia, avendo introdotto dal 2013 dei dazi antidumping sulle esportazioni di veicoli commerciali leggeri (nello specifico di provenienza italiana, turca e tedesca), ha violato una serie di norme del WTO stesso.

A comunicarlo è stata la Commissione Europea in un comunicato stampa del 27 gennaio, ove si specifica, tra l’altro, che l’iniziativa russa non è la prima delle tante misure adottate dal Governo nei confronti dell’export UE e che le conclusioni a cui è arrivato il panel del WTO impegnano la Russia a ricordarsi che i suoi obblighi internazionali in merito alle regole di mercato non possono essere ignorati.

Sono lieta di vedere l’OMC pronunciarsi chiaramente contro una delle misure sleali, protezionistiche e anticoncorrenziali cui assistiamo attualmente in Russia”, ha dichiarato il Commissario europea per il Commercio Cecilia Malmström. I dazi sui veicoli commerciali leggeri non sono in linea con gli impegni assunti dalla Russia al momento della sua adesione all’OMC. Tali misure devono ora essere rimosse. Mi auguro di vedere la Russia onorare i suoi obblighi internazionali e conformarsi senza indugio alla pronuncia emessa”.

Giova ricordare che i dazi antidumping sui veicoli commerciali leggeri, introdotti nel maggio 2013 dalla Russia, hanno per oggetto le importazioni di veicoli commerciali leggeri con un peso compreso tra 2,8 e 3,5 tonnellate, tipo furgoni, con motori diesel di cilindrata non superiore a 3.000 cm3, destinati al trasporto di merci fino a due tonnellate o al trasporto misto di merci e passeggeri provenienti dalla Germania, dall’Italia e dalla Turchia.

La pratica di dumping, ricordiamo essere quella dinamica di vendita di un bene su un mercato estero ad un prezzo inferiore rispetto a quello posto in essere nel mercato di origine.

Orbene, tali misure sono state adottate dall’Unione Economica Eurasiatica (UEE) e si applicano attualmente alle importazioni verso tutti i suoi Paesi membri, cioè Armenia, Bielorussia, Kazakhstan, Kirghizistan e Russia (il solo paese membro, quest’ultimo, che quando il caso specifico è stato portato dall’UE all’esame dell’OMC, nel 2014, era vincolato alle norme del commercio internazionale).

Ora, in caso di soppressione delle misure, non ci saranno dazi antidumping di questo tipo sulle importazioni dagli Stati membri dell’UE interessati in uno qualsiasi dei paesi membri dell’Unione economica eurasiatica.

La procedura di giudizio che si è da poco conclusa è una delle 4 dell’OMC che l’UE ha dovuto avviare nei confronti della Russia dopo l’adesione di quest’ultima all’OMC. Un altro caso di interesse per il settore automotive riguarda proprio una controversa tassa sul riciclaggio delle automobili.

Il panel dell’Organizzazione Mondiale del Commercio ha dato ragione all’UE su tutte le rivendicazioni procedurali riferite al caso dei dazi antidumping sui veicoli commerciali leggeri e riconosciuto una serie di problemi nell’analisi di mercato effettuata dalla Russia e che ha condotto all’istituzione dei dazi stessi. Le autorità russe, infatti, avendo escluso alcuni produttori nazionali dai loro calcoli, hanno utilizzato cifre non realistiche nel valutare il danno economico che sarebbe stato causato all’industria nazionale. Nello stimare gli effetti delle presunte pratiche di dumping, le autorità hanno tralasciato un altro fattore: la sovraccapacità nel settore russo dei veicoli commerciali leggeri, caratterizzato all’epoca da una produzione sette volte superiore al volume reale di vendite sul mercato russo.

A questo punto le parti dispongono di 60 giorni per impugnare la decisione. In caso contrario la Russia dovrà eliminare i dazi antidumping sui veicoli commerciali leggeri provenienti dall’UE.

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