Inghilterra: allo studio limite di velocità sulle autostrade per contrastare lo smog
Molto presto sulle strade inglesi potrebbe essere introdotto il primo limite di velocità per ridurre l’inquinamento dell’aria. La Highways England, società di proprietà dello Stato che gestisce le autostrade, sta infatti considerando la proposta di introdurre un limite al tachimetro per contrastare lo smog in particolare nella città di Sheffield.
Per combattere l’inquinamento dell’aria nelle grandi città, molti governi stanno mettendo a punto misure drastiche e nuove politiche anti-traffico automobilistico. La nuova tendenza a favore dello “slow traffic” è già in atto in Olanda e negli Usa con le corsie lente, cioè senza corsia di sorpasso.
Molto sta facendo anche la Francia (ne avevamo già parlato alcuni mesi fa): Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, dal 1° luglio 2016 ha fatto entrare in vigore divieti di circolazione per le auto e i veicoli da trasporto anteriori al primo ottobre 2001, e per le auto e i truck immatricolati prima del 1997 e le moto antecedenti il 31 maggio 2000. A Valenza, città del sudest francese, il sindaco Nicolas Daragon ha ridotto i limiti di velocità dell’autostrada A7, la Lione-Marsiglia (una delle arterie più trafficate d’Europa), a 90 chilometri orari.
Ora, da qualche giorno si è unita anche l’Inghilterra dove, a breve, potrebbe essere introdotto il primo limite di velocità con l’obiettivo di ridurre l’inquinamenti da traffico. La Highways England, società di proprietà dello Stato che gestisce le autostrade, sta infatti considerando la proposta di introdurre un limite al tachimetro di 60 miglia all’ora (96 km orari) per contrastare lo smog, in particolare nella città di Sheffield.
L’autostrada M1 che collega Londra a Leeds tutti i giorni dalle ore 7 alle 19 è trafficatissima, soprattutto nel tratto che passa vicino alle abitazioni e alle scuole di Sheffield. Inoltre, in primavera è atteso un ampliamento a quattro corsie in entrambi i sensi di marcia: si stima che i lavori porteranno tra i 5 e i 10mila veicoli in più sulla carreggiata, già percorsa da 130mila auto al giorno. L’ampliamento potrebbe aggravare l’inquinamento atmosferico di Sheffield, tra le nove città inglesi citate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sul fallimento del rispetto delle linee guida per la qualità dell’aria.
Nessuno ha intenzione di fare la fine di Pechino che ha cominciato il 2017 nel segno del massimo inquinamento insieme ad altre città del nord e del centro del Paese, con almeno 30 autostrade chiuse e 300 voli ritardati o cancellati per scarsa visibilità causata da una fitta coltre di smog, costringendo l’Ente Municipale per la Protezione dell’Ambiente a proclamare diversi giorni di allerta “orange“, il secondo livello più alto nella scala utilizzata per misurare la pericolosità dell’aria.
“Abbiamo accertato – ha dichiarato in un’intervista il sindaco di Valenza, Daragon – che anche solo una riduzione di 30 km/h della velocità modera del 5% il livello di contaminazione dell’aria. Analogamente, a Parigi, l’imposizione dei limiti di velocità a 70 km/h rispetto agli attuali 80 ha permesso di ridurre del 23% il numero di incidenti e del 65% quello delle vittime della strada. Numeri che lasciano riflettere sul senso della velocità“.
D’altra parte, lo avevamo anticipato sul nostro sito già più di un anno fa, nell’articolo: “Stop alla velocità, il nuovo trend è guidare piano“, ovvero, le auto del futuro saranno per forza destinate a velocità ridotta, saranno probabilmente tutte elettriche e sempre più spesso autonome (con un notevole vantaggio in termini di minor distrazioni, minor stress per la guida e, soprattutto, minori consumi!). Perché una riduzione del limite di velocità significa meno inquinamento, meno incidenti, meno traffico, meno spese per carburanti e assicurazioni. Ma soprattutto maggiore salvaguardia per l’ambiente e la salute di tutti noi.