Mercato auto italiano: il 2016 si chiude in crescita del 15,8%

Oltre ogni aspettativa anche il mese di dicembre che registra un incremento del 13,1%.

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Un segnale certamente positivo e senz’altro di buon auspicio per il 2017: il mercato auto in Italia è cresciuto a due cifre e continuerà a farlo anche nel 2017 e 2018.

Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, nel mese di dicembre sono state immatricolate 124.438 vetture rispetto alle 110.060 del dicembre 2015, per un aumento del 13,1%.
Anche l’intero 2016 chiude in crescita del 15,8% con 1.824.968 unità rispetto alle 1.575.737 del 2015.

Nell’intero 2016 il fatturato generato dal settore è stato di 36,9 miliardi di euro, con un incasso di IVA per lo Stato di 6,6 miliardi di euro.

Due sono stati i fattori determinanti di tale performance: nei primi sei mesi dell’anno le forti azioni commerciali delle Case con le loro Reti hanno spinto il canale privati, mentre nella seconda metà il Superammortamento e la Nuova Sabatini hanno stimolato le vendite a società.

Dal sondaggio effettuato dal Centro Studi Promotor per la propria inchiesta congiunturale mensile di fine dicembre emerge una certa fiducia nella prosecuzione della tendenza positiva per le vendite di autovetture.
In particolare l’84% degli operatori dichiara che in dicembre l’affluenza di potenziali acquirenti nei saloni di vendita si è mantenuta su livelli normali o alti, mentre per l’82% degli interpellati su livelli normali o alti si sono mantenuti anche gli ordini ed infine il 91% dei concessionari ritiene che nei prossimi tre-quattro mesi le vendite saranno stabili sugli elevati livelli attuali o in aumento.

Analizzando la struttura del mercato sotto il profilo dei canali di vendita, a dicembre le famiglie crescono dell’8,3%, portando il totale annuo in aumento del 13%. Tuttavia, la quota di mercato dei privati scende al 61,8% del totale, ottenendo il record negativo come la quota più bassa di sempre.
Le società spingono il mercato di dicembre: +40,2% in volume (+27,7% nel cumulato dei 12 mesi), grazie al contributo del Superammortamento. A fine anno le stesse raggiungono il 18,4% del totale mercato (+1,7%).
Buona performance anche per il noleggio che chiude il 2016 con +16,6% ed una quota che si conferma al 19,8% del totale.
Il lungo termine cresce di oltre il 18%, ma anche il noleggio a breve termine segna un ottimo +14,2%, sostanzialmente confermando entrambi la propria rappresentatività sul totale.

Sul fronte alimentazione, l’anno conferma l’incremento dei carburanti tradizionali: +19,7% per il diesel e +21,8% per la benzina.
Cala del 15,4% il Gpl nonostante il recupero in dicembre a doppia cifra, flette di oltre il 30% il metano, mentre continua l’avanzata delle ibride: +48,1%.

Per quanto riguarda i segmenti, le medie del segmento C, le medie superiori del D e le vetture del segmento E crescono nell’anno di oltre il 20%, così come le city car anche se in modo più moderato (+11,8%).
Seguono le utilitarie del segmento B (+8,5%) e l’alto di gamma con un +4,9%.

L’aspetto più significativo che scaturisce dai dati diffusi – ha dichiarato Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotorè che l’incidenza sul totale delle immatricolazioni di vetture con alimentazione a gasolio (diesel) o a benzina è aumentata, mentre si è ridotta l’incidenza delle alimentazioni ecologiche e ciò vale sia per il gpl che per il metano che per l’elettrico puro mentre un contenuto incremento si registra soltanto per le vetture ibride. Nonostante questa situazione il livello delle emissioni di CO2 per veicolo venduto si è ridotto rispetto al 2015, ma questo è dovuto soltanto ai continui miglioramenti tecnologici introdotti dalle case automobilistiche per ridurre le emissioni di CO2 anche con i carburanti tradizionali (benzina e gasolio).
Un altro aspetto interessante è che dal confronto tra il 2015 e il 2016 emerge che si è ridotto il peso delle immatricolazioni complessive di vetture piccole ed utilitarie, mentre è aumentato quello delle vetture appartenenti ai segmenti delle medie, delle medie-superiori e delle superiori. Ed anche questo è un segno del progressivo ritorno del mercato italiano dell’auto alla normalità”.

Il mercato auto italiano, sebbene in forte ripresa, è ancora inferiore del 26,8% rispetto al massimo ante-crisi registrato nel 2007 a quota 2.493.106 e del 16,1% rispetto alla media annua di 2.174.577 immatricolazioni che caratterizzò la precedente fase ciclica che va dal 1993 al 2007.
Il gap dovrebbe essere colmato nel 2018, mentre nel 2017 le immatricolazioni dovrebbero attestarsi a quota 2.031.000 unità.

Per l’UNRAE, esiste ancora l’opportunità di tenere stimolata una crescita che al momento appare contenuta per il quadro macroeconomico nel quale permangono incertezze, per il confronto con un 2016 di performance robuste e per un certo anticipo di domanda del settore società nel 2016, che si rifletterà negativamente sui primi mesi del 2017, influenzando la domanda totale.

Restano da affrontare nel nuovo anno – ha affermato Massimo Nordio, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – la mancanza di un piano strutturato e coordinato per migliorare la qualità dell’aria, soprattutto nelle grandi città, e il lento procedere del rinnovamento del parco anziano, rendendo indifferibile la realizzazione di quella cabina di regia della mobilità di cui tutti avvertono il bisogno. E necessario e urgente infatti adottare in modo coordinato provvedimenti virtuosi e misure che consentano una consistente e rapida immissione sul mercato di veicoli più ecologici e più sicuri, in modo da poter più facilmente rispettare gli obiettivi fissati dalle normative europee in materia di qualità dell’aria e sicurezza della circolazione”.



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