Pneumatici: split payment contro la vendita irregolare online

Stop alla vendita irregolare di pneumatici su internet: Federpneus e le associazioni di categoria propongono la soluzione della scissione dei pagamenti, il cosiddetto split payment, per contrastare l’evasione fiscale e la concorrenza sleale.

pavimento gomme

Ormai sono più di 14 milioni gli italiani che comprano autoricambi online perché il web permette di risparmiare parecchio. Tra i più richiesti ci sono gli pneumatici, il cui costo arriva su internet addirittura a dimezzarsi. Ma, spesso, non è tutto oro quello che luccica e soprattutto non è “regolare”. Proprio per contrastare il fenomeno della vendita “non conforme” di gomme su internet, arriva la proposta di Federpneus (l’Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti di Pneumatici), scaturita a seguito di numerosi incontri con associazioni di categoria e il Ministero dell’Ambiente.

L’Associazione suggerisce di applicare la soluzione della scissione dei pagamenti (il cosiddetto “split payment“), introdotto dalla Legge di Stabilità 2015 (Legge n. 190/2014), anche all’ambito del commercio online di pneumatici. Il meccanismo, che viene attualmente utilizzato nelle prestazioni di servizi e nelle cessioni di beni effettuate a favore della Pubblica Amministrazione da parte di imprese private, obbliga gli Enti pubblici a provvedere al pagamento dell’Iva indicata in fattura direttamente all’Erario e non all’impresa privata, così da scindere il pagamento del corrispettivo da quello connesso alla relativa imposta. Lo scopo, naturalmente, è quello di contrastare l’evasione fiscale generata da quelle aziende che, dopo aver riscosso l’Iva dalla Pubblica Amministrazione, non la versano all’Erario.

Negli ultimi anni, l’evasione fiscale e l’irregolarità di alcune vendite su internet rappresentano un grave problema per il commercio di pneumatici. Il settore subisce, infatti, la concorrenza sleale da parte di alcuni operatori che guadagnano “illegalmente” un vantaggio competitivo nella distribuzione online di pneumatici, offrendoli a prezzi molto inferiori rispetto a quelli che abitualmente si trovano sul mercato. Di conseguenza, l’evasione dell’Iva e del contributo ambientale per la gestione dei PFU (il contributo ecologico incluso nell’acquisto di ogni pneumatico nuovo e destinato a concorrere al completo smaltimento di Pneumatici Fuori Uso, ovvero pneumatici irrecuperabili che devono essere smaltiti come rifiuto) sono all’ordine del giorno, con conseguenze molto gravi dal punto di vista economico, etico e ambientale.

Secondo Federpneus, infatti, il fenomeno provoca danni all’Erario per via del mancato gettito tributario, penalizza fortemente in termini di concorrenza tutti quegli operatori e quei siti di commercio elettronico che invece applicano correttamente la legge, e infine genera flussi di PFU eccedenti i target di raccolta dei consorzi autorizzati alla loro gestione, con forti criticità per il sistema e gravissimi danni ambientali. I consorzi non sono, infatti, obbligati al recupero di quantità superiori al valore dei contributi ricevuti e non dispongono delle risorse economiche necessarie al trattamento dei quantitativi extra che possono, invece, causare seri problemi all’ambiente se non vengono recuperati o stoccati in modo opportuno.

Utilizzare il meccanismo dello split payment – ha affermato Renzo Servadei, segretario generale di Federpneus – anche nell’ambito del commercio online di pneumatici potrebbe rappresentare una soluzione efficace capace di garantire un minor rischio di inadempimento dell’obbligo di pagamento dell’Iva e del contributo PFU da parte degli operatori che vendono su internet. Grazie allo split payment sarebbe più facile arginare la concorrenza sleale, dare maggiore trasparenza, sicurezza e soprattutto ossigeno all’intera filiera (automobilista incluso) a beneficio e tutela degli operatori che rispettano la legge, lavorando onestamente“.

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