Gli USA hanno le carte in regola per una quasi totale transizione verso la mobilità sostenibile
Uno Studio del MIT dimostra come è possibile sostituire il 90% delle automobili classiche con quelle elettriche e diminuire, in conseguenza, del 30% le emissioni di gas serra
Un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) si è posto un quesito: possono le auto elettriche sostituire completamente le classiche vetture a motore termico? E se possibile, ciò porterebbe ad una diminuzione dei gas serra nell’aria?
La risposta, dopo 4 anni di studi e ricerche guidata da Jessika Trancik, Professore associato di sistemi ingegneristici al MIT e affiancata da Zachary Needell, James McNerney e Michael Chang, è chiara: si, è possibile! Lo Studio: Potential for widespread electrification of personal vehicle travel in the United States e pubblicato sulla rivista Nature Energy, spiega come i progressi tecnologici, applicati alla mobilità sostenibile, possano incontrare i bisogni degli automobilisti. Non solo, uno degli obiettivi della ricerca è stato anche dimostrare come i veicoli ad alimentazione alternativa possano influire positivamente sul cambiamento climatico riducendo le emissioni di gas serra.
Secondo i dati, il 90% delle vetture a motore presenti negli Stati Uniti possono essere sostituite da automobili elettriche già disponibili sul mercato e senza un aggravio dei costi sulle famiglie. Inoltre, ciò porterebbe ad una riduzione del 30% sulle emissioni di gas serra, provenienti esclusivamente dallo Stato nordamericano. La ricerca è stata condotta prendendo in considerazione, esclusivamente, le città statunitensi. Di conseguenza anche i quantitativi di riduzione dell’inquinamento atmosferico sono relativi a quella porzione di territorio, e non in senso globale.
Il team di ricercatori ha sviluppato lo Studio fornendosi di due insiemi di dati: uno dettagliatissimo riguardante i dati GPS che hanno monitorato gli spostamenti degli automobilisti secondo per secondo, rilevati però solo dalle agenzie statali del Texas, della Georgia e della California; l’altro che invece riguarda in modo più generale e completo, ma meno dettagliato, i tipi di viaggi compiuti dai guidatori statunitensi su base nazionale attraverso sondaggi. Unendo queste due tipologie di dati, il team è riuscito a ricreare gli spostamenti, i tempi di viaggio e le condizioni climatiche, in modo da poter verificare la possibilità di ricompierli con vetture elettriche. Riformulando questi dati, appunto, si è concluso che per il 90% delle automobili private a motore c’è la possibilità di sostituirle con quelle elettriche per poter soddisfare i fabbisogni degli automobilisti. La conseguenza per gli Stati Uniti, se si verificasse nella realtà tale sostituzione, sarebbe più che positiva: si diminuirebbe circa un terzo delle emissioni di gas serra, quantitativo emesso dal solo utilizzo dei mezzi di trasporto privati.
Inoltre, vengono sfatati anche alcuni miti negativi legati alle automobili elettriche. Infatti, sono molte le perplessità dei consumatori verso questo tipo di vettura, soprattutto in riferimento alla durata della batteria e quindi di autonomia, al costo elevato e ai lunghi tempi di ricarica (paragonandolo al pieno in un serbatoio a gasolio ad esempio). Per i ricercatori questi aspetti negativi possono essere superati, infatti, secondo i dati rilevati, le performance delle batterie e le precisioni in termini di Ricerca e Sviluppo miglioreranno sempre di più. Questi dati sono avvalorati anche da altre ricerche, come quella compiuta dal Bloomberg New Energy Finance, di cui si è già parlato in un precedente articolo (“Green mobility: il futuro è elettrico“).
Per accelerare i tempi di ricarica, vengono suggeriti consigli, come ad esempio la ricarica notturna o durante la giornata lavorativa. Per quanto riguarda il fattore economico, invece, viene sottolineato che per modelli come la Ford Focus elettrica e la Nissan Leaf, vi sono limitati costi di manutenzione, equiparabili alle spese che si devono affrontare quotidianamente con un’automobile a motore. Lo Studio mostra anche le occasioni in cui è più complicato utilizzare la vettura elettrica come per un lungo viaggio e nei giorni di caldo o freddo intenso. In questi casi, si potrebbe utilizzare, tenendola come seconda macchina, un’automobile tradizionale o meglio ancora il car-sharing, mettendo in evidenza come questo business possa avere un ruolo chiave nella transizione verso una mobilità sempre più sostenibile.
Un’ulteriore scoperta compiuta dal team riguarda la diffusione delle automobili elettriche nelle diverse città del Paese: “Il potenziale di adozione di auto elettriche è molto simile in tutte le città – spiega Trancik – Dalle aree urbane densamente popolate come New York, a città tentacolari come Houston. Questo va contro l’opinione che i veicoli elettrici, almeno quelli a prezzi accessibili, funzionano solo nei centri urbani più densi“.
Sicuramente il passaggio non potrà essere immediato. Tuttavia, un costo accessibile per le famiglie e un’informazione adeguata potrebbero sfatare miti e incentivare l’utilizzo dell’automobile elettrica, fino a sostituire quella convenzionale. Così come l’aumento della sensibilità pubblica alle problematiche connesse al Climate Change potrebbe spingere verso una green mobility revolution. Purtroppo questo salto ancora non avviene in tutti gli Stati, ma lo Studio può essere utile e interessante per coinvolgere anche le altre nazioni verso una vera e propria transizione alla mobilità elettrica.