Guida spericolata: gli automobilisti italiani sono i peggiori

A rivelarlo uno studio della Fondazione “Vinci Autoroutes per una guida responsabile” che mette a confronto il comportamento degli automobilisti in dodici paesi dell’Unione Europea. La ricerca, lanciata tre anni fa e curata da Ipsos, delinea una panoramica dei comportamenti di guida e della loro evoluzione nel tempo.

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Telefono senza auricolari, invio e lettura di sms, oltre 2 bicchieri di vino prima di ripartire. Di brutte abitudini noi italiani ne abbiamo parecchie mentre guidiamo, e anche se siamo convinti di essere “provetti piloti”, per gli altri guidatori del Vecchio Continente siamo, invece, i più spericolati. Ecco quanto emerge dallo studio della Fondazione “Vinci Autoroutes per una guida responsabile” che mette a confronto il comportamento degli automobilisti in dodici paesi dell’Unione Europea.

La ricerca, lanciata tre anni fa e curata da Ipsos, delinea una panoramica dei comportamenti di guida e della loro evoluzione nel tempo. Secondo l’analisi gli europei, interrogati sul loro modo di condurre il proprio veicolo, si attribuiscono un ottimo voto a titolo personale: 7,7/10 in media, mentre con un 7,9/10 (in lieve calo rispetto al 2015) il conducente italiano si attribuisce il miglior voto nel Vecchio Continente. In poche parole, gli automobilisti nostrani utilizzano per accompagnare il proprio stile di guida aggettivi positivi come “attento” (80%) o “calmo” (47%), ma solo il 14% si definisce “cortese” (contro il 27% a livello europeo). Al tempo stesso vedono malissimo gli altri europei al volante, e li definiscono irresponsabili per il 47%, stressati (il 39%), aggressivi (il 29%) e pericolosi (il 36%).

Al contrario, all’unanimità, gli europei ritengono che i migliori guidatori siano gli svedesi (37%) mentre la palma ben poco onorevole dei meno responsabili spetta proprio agli italiani (28%). Facendo un po’ di sana autocritica, il giudizio è condiviso anche a casa nostra, visto che il 15% dei nostri automobilisti considera il Bel Paese patria dei conducenti irresponsabili. E, forse non a caso, luogo natale delle tariffe RC auto più care d’Europa.

L’abitudine (pessima) di usare in modo sconsiderato il cellulare alla guida è la cosa ritenuta più preoccupante: il 42% (-2 punti rispetto al 2015) dei conducenti afferma di telefonare senza il viva voce, a fronte del 32% in Europa. Il 34% degli italiani, dato tristemente record in Europa, confessa di inviare e/o leggere SMS ed e-mail al volante (contro la media del 25% in Europa). Paradossalmente, questo pessimo comportamento è considerato dagli italiani al terzo posto fra le condotte più pericolose al volante, dopo la guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti.

E proprio il pericolo dell’alcol, pur considerandolo come la causa principale di incidenti mortali sulle strade, è sottovalutato dal 12% degli italiani (rispetto all’11% della media europea) che si mette “candidamente” alla guida anche se supera il limite legale, a meno che non senta chiaramente l’effetto dell’alcol, fissando il consumo personale a 2,3 bicchieri in media contro i 2 a livello europeo, che rappresenta comunque un livello superiore a quello stabilito dalle normative nazionali.

Infine, lo studio analizza il fenomeno della sonnolenza al volante, altro problema spesso causa di incidenti stradali. “Il 27% degli italiani ritiene che si possa guidare anche se si è stanchi, un risultato un po’ inferiore alla media europea (29%) – spiegano i ricercatori – La maggioranza è anche convinta, a torto, che si possa lottare contro il sonno parlando con un passeggero (81%), ascoltando la radio (58%) o guidando col finestrino aperto (49%). D’altronde, più di un quarto dei conducenti italiani (29%, +1 punto dal 2015) ha già avuto l’impressione di essersi assopito al volante per qualche secondo e il 17% (+3 punti) dice di aver già invaso la corsia d’emergenza o il bordo della strada per un attimo di distrazione o assopimento, a fronte del 14% in Europa”.

Tra gli altri comportamenti pericolosi, la ricerca mette in evidenza anche: non allacciare le cinture di sicurezza (il 32% contro il 22% in Europa) o superare il limite di velocità (l’88%), anche se in questo siamo leggermente più virtuosi del resto d’Europa (il 90%). Vanno, inoltre, rilevati comportamenti incivili come litigi con altri conducenti (il 64% contro il 54% in Europa), uso inappropriato del clacson (il 58% contro il 47%) e scendere dall’auto per discutere con un altro conducente (il 22% contro il 16%).

Le (poche) notizie positive arrivano dal fatto che il guidatore italiano, se deve affrontare un lungo viaggio, si prepara bene: il 90% degli automobilisti di casa nostra (contro l’84% del resto d’Europa) controlla il corretto funzionamento del veicolo, l’87% (l’81% in Europa) consulta il meteo, il 79% (75% europeo) tiene conto delle pause mentre calcola la durata del viaggio e il 74% (il 72% in Europa) s’informa sul traffico. Il 70% dei conducenti italiani, infine, dichiara di fermarsi a fare un sonnellino durante i lunghi viaggi (la media europea è del 56%), posizionandosi in classifica dopo i belgi (82%).

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