Cinture di sicurezza: 1 italiano su 5 non le usa
Una recente indagine demoscopica realizzata da ANIA rivela che oltre il 20% degli italiani non allaccia abitualmente le cinture quando è in automobile, e addirittura il 50% non le usa sui sedili posteriori.
Arriva una statistica a confermare un vizio bruttissimo di molti italiani: guidare senza cintura di sicurezza, non rispettando l’Articolo 172 del Codice della Strada.
Secondo un’indagine realizzata dalla Fondazione per la Sicurezza Stradale dell’Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici (ANIA), in collaborazione con l’Istituto IPSOS, emerge che ancora nel 2016 il 20% degli italiani non allaccia abitualmente la cintura quando guida, quindi un quinto degli automobilisti nostrani. Un’infrazione che diventa sistematica soprattutto nei tragitti brevi e nelle aree urbane, ritenute a torto meno pericolose, dove secondo quanto dichiarato dagli interessati l’uso della cintura di sicurezza viene considerato poco utile.
La situazione peggiora per i passeggeri dei sedili posteriori: in questo caso il 52% degli italiani non le utilizza, con punte del 60% nelle aree del Centro Italia. Questa resta una delle infrazioni più diffuse in automobile, seguita dal mancato rispetto dei limiti di velocità e dalla guida distratta. E sempre in tema di cinture di sicurezza, il 28% degli intervistati dichiara di allacciarle in corsa, infrazione ancor più comune dell’utilizzo del telefono cellulare senza auricolari o vivavoce. Per l’87% degli intervistati, inoltre, il segnale acustico che induce ad allacciare le cinture, presente oggi nella maggior parte dei veicoli, è considerato utile, ma una persona su 3 lo disattiverebbe se ne avesse la possibilità.
Sono numeri davvero allarmanti che descrivono un malcostume e una situazione molto seria. “La fotografia che ricaviamo dalla nostra indagine – ha spiegato Umberto Guidoni, segretario Fondazione ANIA – è preoccupante. Le cinture sono sistemi di sicurezza importantissimi anche in ambito urbano, fondamentali per salvare vite umane ed evitare gravi lesioni in caso di incidente. Secondo i dati ACI ISTAT del 2014, in area urbana si registra oltre il 75% degli incidenti che causa il 44,5% dei morti e il 71,8% dei feriti totali. Parliamo di 1.505 vittime e 180.000 feriti sulle strade delle nostre città nel solo 2014“.
L’obbligo dell’utilizzo delle cinture di sicurezza è entrato in vigore nel 1988 e, dal 2006, è stato esteso a tutte le categorie e tipologie di veicoli, compresi pullman turistici e camion. Nonostante siano trascorsi 28 anni, ancora oggi un italiano su 3 non conosce le sanzioni in cui rischia di incorrere se non utilizza correttamente le cinture di sicurezza e oltre il 70% non sa che, nel caso in cui questa infrazione venga sanzionata almeno due volte nell’arco di due anni, si incorre nella sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi. Ricordiamo, inoltre, che per la Giurisprudenza il guidatore può essere ritenuto corresponsabile per le eventuali lesioni o per la morte dei passeggeri trasportati e provocate da un incidente, se questi non indossavano le cinture.
Infine, oltre alla salute, il mancato uso delle cinture rappresenta anche un danno economico: il guidatore che non fa uso dei dispositivi di ritenuta rischia un’ammenda da 70 a 285 euro più il taglio di 5 punti dalla patente. Per il minore senza sistema di sicurezza, responsabile è il guidatore o il tutore e sarà lui a pagare la multa.