Germania: al varo incentivi per i veicoli elettrici
Il governo tedesco vuole varare nuovi incentivi fino a 5.000 euro per l’acquisto di auto elettriche o ibride elettriche plug-in. Lo rivela Spiegel sostenendo che, dopo il disaccordo fra i ministri competenti, Angela Merkel ha preso in mano il dossier decidendo di occuparsene personalmente.
La svolta della Germania verso la mobilità elettrica potrebbe essere vicina. Il governo tedesco sembra essere prossimo, infatti, a varare nuovi incentivi fino a 5.000 euro per l’acquisto di auto elettriche o ibride elettriche plug-in. A rivelarlo è il settimanale Spiegel che sottolinea come, dopo il disaccordo fra i ministri competenti Sigmar Gabriel (Industria), Alexander Dobrindt (Trasporti) e Wolfgang Schaeuble (Finanze), sia stata la stessa Angela Merkel a prendere in mano il dossier a favore dei veicoli a zero emissioni, decidendo di occuparsene personalmente.
La cancelliera e gli esponenti del governo hanno già avuto un primo incontro nei giorni scorsi con i vertici della Daimler, della Volkswagen e della BMW, insieme al presidente della Federazione Auto (VDA), per illustrare i punti principali del progetto e discutere di come centrare l’obiettivo di “un milione di auto elettriche” in circolazione in Germania entro il 2020. Affinché l’incentivo non sembri un regalo all’industria automobilistica, la Merkel ha avviato anche una collaborazione con i costruttori chiedendo loro di contribuire con un fondo speciale: dei 5.000 euro di premio, infatti, tra i 1.500 e i 2.000 euro dovrebbero provenire dalle stesse aziende produttrici. In compenso, il governo investirebbe nella costruzione di 16.000 colonnine di ricarica per auto elettriche e nel rinforzo del parco auto a zero emissioni delle Istituzioni, fino a una quota del 30%, per un totale di 2,2 miliardi di euro.
Con questa mossa la cancelliera spera di riuscire a trainare le vendite di auto elettriche che stentano a decollare nel Paese. Attualmente il parco di auto green in Germania non supera le 30 mila unità. Per ridurre le emissioni inquinanti provenienti dal settore dei trasporti, finora, il Paese ha fatto affidamento sui veicoli diesel, ma è stata una strategia che ha ottenuto scarsi risultati, testimoniati anche dal recente scandalo sulle emissioni delle auto diesel truccate che ha coinvolto il Gruppo Volkswagen.
L’unico parere contrario al piano della Merkel è quello del Ministro Schaeuble, il quale sostiene che con l’emergenza profughi in corso la Germania non può permettersi di affrontare una spesa simile per incentivare le auto elettriche. Per Schaeuble sarebbe meglio focalizzarsi esclusivamente sulle infrastrutture, ampliando la rete di ricarica delle auto elettriche che a oggi conta solo 5.600 punti in tutto il Paese.
Per il momento, il primo incontro si è concluso senza un accordo definitivo sui sussidi e la questione è rimasta in sospeso. A marzo, però, i costruttori hanno già deciso di tentare di raggiungere un’intesa a favore del piano di sostegno alla “mobilità zero emissioni allo scarico“. “La Germania è in ritardo rispetto ad altri mercati come la Norvegia e l’Olanda in merito alle sovvenzioni per i punti di ricarica delle auto elettriche – ha dichiarato la VDA – Di questo passo rimarrà utopico l’obiettivo di 1 milione di auto elettriche sulle strade entro il 2020. Ad oggi solo 30.000 auto elettriche e ibride sono state registrate nel nostro Paese. Ma dato che il mercato automobilistico tedesco è il più grande d’Europa, se vuole mantenere il suo ruolo di leader deve trovare al più presto una soluzione“.
“E’ necessario raggiungere un accordo sugli incentivi entro marzo – ha confermato dal canto suo il Ministro Gabriel – In Germania lo scorso anno sono state immatricolate 12.363 auto a batterie e 11.101 ibride plug-in in un mercato da 3,2 milioni di unità. Ma sono ancora poche. Bruxelles ha aperto una procedura di infrazione contro di noi per via dei mancati correttivi nelle città in caso di costante sfondamento dei limiti sulle concentrazioni di agenti inquinanti. Per questo stiamo spingendo le Amministrazioni pubbliche ed i Ministeri (tra cui ne spiccano ben tre senza nemmeno un’elettrica nella propria flotta) a orientarsi maggiormente verso i veicoli a zero emissioni. Le Istituzioni devono dare l’esempio e possono rappresentare un fondamentale punto di partenza“.