Agli italiani le auto a gas non piacciono più
Proprio nel momento in cui le vetture Gpl e Metano potrebbero dare un contributo all’aria delle nostre città le vendite colano a picco. La tendenza è confermata dai dati del Ministero dei Trasporti dove risulta una forte sofferenza nei primi nove mesi del 2015, con cali che si attestano attorno al 17% per il Gpl e al 43% per il metano.
A quanto pare l’amore degli italiani per i veicoli a Metano e Gpl è già finito. Nonostante, infatti, il mercato dell’auto in crescita, sono drasticamente diminuite negli ultimi mesi le immatricolazioni delle vetture a gas.
“A gennaio 2016 – ha spiegato il presidente dell’ANFIA Aurelio Nervo – ci sono stati cali tendenziali significativi per le vetture a gas (-27,4% per il metano e -27,8% per il Gpl), in parte dovuti al confronto con un gennaio 2015 in cui si era registrato un incremento, proseguito per tutto il primo quadrimestre. Poi è cominciato il trend discendente, con un calo di mercato del 6,5% a fine 2015”.
Eppure sono auto economiche, ecologiche e godono di incentivi statali. Soprattutto adesso, in un momento in cui sembra proprio che l’aria delle nostre principali città, e non solo, sia diventata irrespirabile per colpa dello smog e delle polveri sottili (stiamo rischiando sanzioni europee per il mancato rispetto delle leggi di tutela dell’ambiente), il crollo delle vendite rischia di diventare un paradosso.
Sicuramente l’appeal di questo tipo di alimentazione è messo a dura prova dalla diminuzione del prezzo dei carburanti Diesel e Benzina, che comunque continua ad oscillare, e anche dal caro Rc Auto. Secondo l’Osservatorio di SosTariffe.it, infatti, il tipo di alimentazione incide fortemente sul prezzo dell’assicurazione: chi possiede auto a metano spende il 21% in più perché il maggior chilometraggio espone ad un maggior rischio sinistri. Per questo, nonostante il rifornimento sia meno esoso, qualcuno rinuncia all’acquisto.
“Le vetture a metano e a Gpl danno un contributo importante all’abbattimento delle emissioni inquinanti, tema quanto mai attuale in riferimento all’emergenza smog – ha continuato Nervo – Anche il Governo nel 2015 ha riconosciuto il contribuito ambientale dei veicoli a gas, premiando con incentivi da 4.000 a 13.000 euro gli autotrasportatori che acquistavano un veicolo per il trasporto merci a metano o Gpl, ovvero a gas naturale liquido. Ma oltre al vantaggio ambientale, esiste anche un vantaggio economico e occupazionale: l’Italia è leader nel mondo grazie ad una filiera di imprese di produzione di impianti, veicoli, distribuzione e manutenzione. Con il contributo delle vendite di veicoli a gas possiamo vantarci di essere il Paese in Europa con la quota maggiore di vetture a trazione alternativa, davanti all’Olanda. Ma con il calo recente rischiamo di perdere terreno proprio in un momento cruciale”.
I dati di vendita comunque parlano chiaro: i veicoli a benzina e Diesel hanno ottenuto un +18%, mentre le auto a metano e Gpl scendono rispettivamente del 31,8% e del 20,8% (statistiche dicembre 2015). La situazione non migliora nel quadro complessivo dello scorso anno, dove si è registrato un calo Gpl del 0,8% e del 11% per il metano. La tendenza è confermata dal mercato delle trasformazioni a gas in after market: dai dati del Ministero dei Trasporti risulta, infatti, una forte sofferenza nei primi nove mesi del 2015, con abbassamenti che si attestano attorno al 17% per il Gpl e al 43% per il metano.
La situazione è allarmante specialmente se si guarda alle politiche sul contenimento dei combustibili fossili di cui si è parlato alla Conferenza sul Clima di Parigi lo scorso dicembre e alle morti che avvengono in Italia ogni anno per eccessiva esposizione all’inquinamento (l’Agenzia Europea per l’Ambiente ha dichiarato che la nostra Penisola si trova in testa alla classifica dei 28 paesi dell’Unione Europea per le morti premature da biossido di azoto, legato come è noto agli scarichi delle auto, in particolare dei veicoli diesel). E una conferma ulteriore della circostanza drammatica che stiamo vivendo arriva anche dalla recente campagna Mal’aria di Legambiente.
“Il crollo del prezzo del petrolio negli ultimi mesi ha influito sulle scelte dei consumatori che, ingannati dal fatto che il diesel e la benzina siano divenuti meno cari, hanno pensato che la competitività economica delle auto ecologiche (GPL o metano) si fosse ridotta – ha commentato Massimo Ciuffini, coordinatore dei progetti mobilità della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – In realtà quando cala il prezzo del petrolio cala anche quello del Gpl e del metano, quindi la convenienza economica per queste auto ecologiche è rimasta. Purtroppo in molti non lo sanno”.
Un intervento legislativo (in Parlamento è in discussione la proposta di esentare dal pagamento del bollo tutti coloro che possiedono un’auto a basso impatto ambientale) potrebbe rimettere in equilibrio il mercato dei veicoli ecologici con notevoli vantaggi. Secondo la ricerca “Green economy e veicoli stradali: una via italiana” realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, una risalita del mercato Gpl e metano in Italia, da oggi al 2030, con la progressiva sostituzione di circa un terzo delle auto diesel e benzina, porterebbe a una significativa riduzione delle emissioni con tagli fino a 3,5 milioni di tonnellate di CO2, 67 tonnellate di particolato e 21 mila tonnellate di ossidi di azoto all’anno.
Le auto eco-friendly dovrebbero essere sostenute da tutti gli Enti governativi non solo per permettere alle persone di risparmiare, ma anche e soprattutto per inquinare di meno clima e ambiente. Solo così potremo tornare a respirare con “serenità” nelle nostre città.