DDL Stabilità: interventi contro le radiazioni per esportazioni
Un emendamento presentato dall’On. Vaccari prevede la re-immatricolazione del veicolo come condizione obbligatoria per la cancellazione dal PRA prima di essere esportato.
Da tempo le associazioni di categoria riportano il drammatico calo di veicoli fuori uso da avviare a demolizione contro i numeri sempre più elevati di veicoli “radiati per esportazione”.
A denunciarlo nei giorni scorsi sono stati Fise Unire (Unione nazionale imprese di recupero) e le associate Ada (demolitori) e Aira (riciclatori auto) in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai Ministri dell’Economia, dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e dei Trasporti.
Di tale problematica se ne è discusso ampiamente anche la scorsa settimana al Convegno: “Lo stato dell’arte dell’applicazione della Direttiva 2000/53/CE sui Veicoli Fuori Uso nel primo anno di applicazione dei nuovi target europei”, tenutosi a ECOMONDO, durante il quale le imprese del settore avevano lanciato l’allarme sullo stato di crisi che grava sull’autodemolizione, in considerazione soprattutto delle problematiche legate alla sottrazione di materiale ferroso e al fenomeno dell’esportazione di autoveicoli radiati, che al momento non è sottoposto a controlli efficaci che permettono di verificarne l’effettiva esportazione e che registra numeri da capogiro: 2 milioni e mezzo di veicoli negli ultimi quattro anni con procedure a volte illegali.
Una risposta potrebbe venire dal prossimo DDL Stabilità.
L’emendamento all’articolo 50 chiarisce definitivamente che la radiazione per esportazione deve avere come unica finalità la re-immatricolazione per l’effettiva circolazione del veicolo all’estero.
Prima di essere cancellato dal Pubblico Registro Automobilistico il veicolo deve essere quindi re-immatricolato, affinché non vengano eluse la normativa fiscale e la responsabilità civile.
Troppo spesso le auto radiate per esportazione continuano a circolare nel territorio italiano, con targa straniera ed eludendo il pagamento di bollo e oneri connessi. Altre volte questi veicoli vengono cannibalizzati dei pezzi di ricambio e talvolta abbandonati in aree pubbliche, creando danni all’ambiente e sottraendo materie prime all’industria nazionale del riciclo e a quella siderurgica, costretta a importare materiale dall’estero.
Il testo è stato presentato, tra gli altri, dal senatore Stefano Vaccari e fa seguito al grido di allarme lanciato durante il Convegno di ECOMONDO e all’intensa attività di denuncia svolta negli ultimi dalle Associazioni della demolizione.