Il nuovo combustibile che riduce i consumi grazie alle alghe

I laboratori di Modena di Tere Group Italia, società per la produzione di biocarburanti, hanno sintetizzato dalle alghe un additivo naturale che, aggiunto in un quantitativo del 20% al gasolio, permetterebbe di ridurre sino al 50% i consumi delle vetture Diesel.

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Arriva da Modena una scoperta che potrebbe rivoluzionare i consumi di carburante mondiale: un additivo sintetizzato dalle alghe che, aggiunto in una percentuale del 20% al gasolio, permetterebbe di ridurre fino al 50% i consumi delle vetture Diesel.

 

Algamoil Dual-Fuel (questo il nome del biodiesel ricavato dalla coltivazione di microalghe) viene prodotto già da un anno nei laboratori di Modena della Tere Group Italia, eccellenza mondiale nella creazione di biocarburanti, dopo anni di sperimentazione, test continui e collaborazioni con il SAE americano (Society of Automotive Engineers), ed è già stato certificato con test su motori effettuati sia in Italia presso il Dipartimento Enzo Ferrari dell’Università di Modena, che negli Stati Uniti a Detroit.

 

In parole semplici, quello che potremo definire il “carburante del futuro” deriva dalla combustione di un’alga che, tramite un processo chimico naturale, compie la fotosintesi e si priva dell’anidride carbonica, riducendo così alcune delle emissioni inquinanti. Il processo è controllato e gestito completamente dall’uomo, a differenza delle altre fonti di energia, e non è di contrasto con le colture alimentari dato che ogni ettaro di alghe può produrre fino a 30.000 litri di carburante all’anno: un’enormità se pensiamo che la soia e il mais ne producono rispettivamente circa 220 e 75 ogni anno.

 

Consumi ed emissioni dimezzati, dunque, rispetto al diesel e i motori non subiscono nessun danno. Tere Gorup Italia ha, però, riscontrato notevoli difficoltà relative ai costi di produzione particolarmente alti di questa alternativa “green” e perciò sta cercando ulteriori investitori e sponsor per sviluppare l’innovativa forma di combustione che potrebbe portare benefici a tutto il settore e avviarne la produzione su larga scala entro il 2018. Anche se per il momento non potrà essere utilizzata da sola perché il Ministero dello Sviluppo Economico ha decretato che la quota di biocarburanti da utilizzare per i primi due anni è dell’1,2%, e crescerà lentamente fino al 2% nel 2022. Quindi sarà solo possibile miscelare il gasolio con i biocarburanti “avanzati”, cioè ottenuti da materie prime di scarto o non alimentari come le alghe. Pertanto, almeno per il momento, l’Algamoil non potrà essere il sostituto diretto.

 

La condivisione di questa tecnologia – ha dichiarato Michael Magri, country manager di Tere Group Italia – ha fatto in modo che negli ultimi mesi già numerosi imprenditori italiani abbiano deciso di investirci. C’è da auspicarsi che molti altri stabiliscano di fare altrettanto, dando così una risposta concreta al problema dell’inquinamento”.

 

Bisogna però prestare attenzione ai possibili effetti collaterali causati dal biocarburante: tra le opzioni c’è l’aumento del prezzo del cibo, l’incremento della deforestazione e l’eccessivo sfruttamento dell’ecosistema marino. Anche se è da dire che le alghe sono in grado di produrre più biomassa in un metro quadrato rispetto a quanto riescano a fare piante a rapida crescita.

 

Il Biodiesel rimane, comunque, un’importante scoperta nello sviluppo di energia per il futuro anche perché la sua produzione è controllata (a differenza delle altre fonti che sono imprevedibili dato che si basano su elementi naturali) sia nel presente che nei giorni a venire. E sono già numerose le case automobilistiche che stanno sperimentando come la Tere Group Italia in questo settore. Ad esempio Audi sta lavorando ad un suo progetto denominato E-gasoline che da acqua e aria dà vita al diesel rinnovabile, usufruendo dell’aiuto di elettricità proveniente da fonti rinnovabili.

 

Come nasce il Biodiesel
E’ un combustibile ecologico di derivazione naturale. Per la sua produzione vengono utilizzati oli vegetali estratti da alghe, dai semi di colza, di girasole e di soia provenienti da filiere prevalentemente europee. Gli oli trattati danno luogo ad un combustibile di elevata qualità e di basso livello inquinante. La caratteristica saliente del Biodiesel è di avere proprietà chimico fisiche simili a quelle del gasolio, di cui è un ottimo sostituto sia in forma pura che in miscela con il gasolio stesso. In forma pura può sostituire il gasolio per il riscaldamento mentre in miscela può essere utilizzato in autotrazione nei motori diesel. Attualmente rappresenta l’unica possibilità di sostituzione del gasolio con combustibili rinnovabili. I vantaggi: migliora la combustione grazie alla presenza dell’11% di ossigeno nella molecola; assicura una riduzione del particolato fine (PM10) in percentuali comprese tra il 20% ed il 60%; è completamente biodegradabile; non contiene zolfo; può essere usato come additivo del gasolio.


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