Sulle strade in arrivo camion più intelligenti e sicuri
Nell’arco di due anni i veicoli pesanti di nuova immatricolazione dovranno garantire la presenza di dispositivi per migliorare la visibilità del guidatore e offrire più resistenza delle cabine agli urti.
L’innovazione nel campo della sicurezza stradale non interesserà, in un futuro breve, solo le auto ma coinvolgerà a pieno titolo anche i mezzi pesanti in Italia e in Europa. La Commissione Europea ha, infatti, presentato un insieme di iniziative incentrate sui miglioramenti che possono essere apportati a tutti i veicoli, alle infrastrutture e ai comportamenti dei conducenti al fine di dimezzare, nei prossimi dieci anni, il numero delle vittime sulle strade.
Per il programma di azione per la sicurezza stradale 2011-2020 sono stati individuati sette obiettivi strategici: maggiori misure di sicurezza per i mezzi pesanti e le automobili, strade più sicure, messa a punto di veicoli intelligenti, rafforzamento della formazione e del sistema di rilascio delle patenti, maggiore controllo dell’attuazione delle norme, azioni mirate per i feriti, maggiore attenzione ai motociclisti.
In particolare, per i mezzi pesanti entro il 2020 diventeranno obbligatorie (alcune lo sono già) nuove misure di “sicurezza attiva” per i dispositivi di controllo che comprenderanno:
– controllo elettronico obbligatorio della stabilità (per automobili, autobus ed autocarri) per ridurre il rischio di perdita di stabilità o di ribaltamento;
– sistemi obbligatori di avviso di uscita di corsia (per autocarri e autobus);
– sistemi automatici obbligatori di frenaggio di emergenza (per autocarri e autobus);
– dispositivi obbligatori che ricordano di allacciare la cintura di sicurezza (automobili ed autocarri);
– limitatori di velocità obbligatori per veicoli commerciali/furgoni leggeri (già previsti dalla legge per gli autocarri).
A questo proposito il mensile “Tutto Trasporti” di Editoriale Domus, da sempre riferimento per il settore, nel numero di settembre illustra i nuovi sistemi che stanno per diventare obbligatori al fine di ottenere un parco circolante di veicoli industriali pesanti più intelligenti e più sicuri. Tre sono le misure approvate dall’Europa, in via di imminente attivazione, che prevedranno entro due anni per i camion di nuova immatricolazione:
– la presenza di dispositivi atti a migliorare la visibilità del guidatore;
– la presenza di dispositivi atti a ridurre l’angolo morto;
– la presenza di dispositivi atti a dimostrare di superare il protocollo per la resistenza delle cabine agli urti.
Atteso per il 2018 anche il sistema di chiamata automatica di emergenza ed e-Call obbligatorio che renderà immediato l’invio di un SOS in caso di incidente grave. Entro il 1° ottobre 2017 gli Stati membri devono, inoltre, rendere operative la strutture responsabili per l’elaborazione e la ricezione delle chiamate e-Call che permettono di lanciare automaticamente una chiamata d’emergenza al numero 112 in caso di incidenti stradali gravi e l’esatta localizzazione dell’incidente. Per garantire la privacy, nella nuova normativa è stata inserita una clausola di protezione dei dati in modo tale che il sistema di bordo eCall non sia tracciabile prima dell’avvenuto incidente; inoltre i dati e-Call non potranno essere ceduti a terzi senza il consenso esplicito della persona interessata. I produttori dovranno assicurare che tali dispositivi possano cancellare totalmente e permanentemente i dati raccolti.
E sempre nel campo della sicurezza dei mezzi pesanti, il mensile dell’Editoriale Domus auspica l’adozione obbligatoria di ulteriori dispositivi capaci di innalzare il livello di sicurezza come, ad esempio, l’Alcoltest-lock,o meglio l’etilometro collegato al sistema di accensione del motore che impedisce l’avviamento del veicolo in presenza di valori alcolici superiori ai limiti di legge oppure l’allungamento del muso dei camion per assorbire gli urti con le auto e proteggerne meglio gli occupanti.
Secondo Tutto Trasporti rendere obbligatorie tali misure è importante e fondamentale: è un contributo concreto e istituzionale che deve continuare a svilupparsi così come sta succedendo nell’ambito della sicurezza attiva e preventiva (che include ABS, sistemi anti-collisione, sistemi di comunicazione e di allarme per ostacoli o pericoli, sistemi di rivelazione automatica delle condizioni psico-fisiche dei conducenti, sistemi per la correzione automatica degli errori di guida), e come dimostrano i grandi risultati ottenuti dai prototipi ideati in Europa e in Usa nell’ultimo biennio. Migliorare la sicurezza attiva e passiva dei veicoli e delle infrastrutture è un obbligo al quale devono rispondere rapidamente e con efficacia sia le case costruttrici che le istituzioni, senza dimenticare regole sempre valide come la prudenza e il rispetto delle norma del Codice della Strada.