SISTRI: Il Ministero dell’Ambiente risponde alle critiche di Rete Imprese Italia

Per il Ministero i dubbi di RII sul bando CONSIP sono osservazioni sbalorditive e inaccettabili.

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“Un capitolato di 260 milioni di euro, che ha ad oggetto la piattaforma già esistente e che si basa sull’attuale impianto normativo”.
Sono queste le maggiori preoccupazioni di Rete Imprese Italia rispetto al nuovo bando per la concessione del sistema di tracciabilità dei rifiuti, sostenendo che il prossimo SISTRI sarà una replica del precedente sistema, dal momento che non si è intervenuti per tempo sulla normativa rimuovendo tutte le numerose e contraddittorie norme del Sistema.

“Costi ancora insostenibili per le imprese e tecnologie obsolete e malfunzionanti. – si legge in una nota – Con solo un impegno per un futuro imprecisato di una sua evoluzione secondo criteri non ben definiti e che nemmeno rispecchiano gli aspetti positivi messi in consultazione, quali ad esempio il superamento dei dispositivi hardware del Sistri (chiavette e black box). Ma con due certezze: che le tempistiche lasciano intravedere una gara per “pochi”, e che per ancora molto tempo le imprese dovranno avere a che fare con l’attuale Sistri e con i suoi costi”.

Secondo Rete Imprese Italia nella gara non c’è traccia delle rassicurazioni fatte rispetto al superamento del Sistri e alla realizzazione di un progetto nuovo in grado di tracciare i rifiuti in maniera efficace ed efficiente, inoltre ritiene che la via intrapresa sia inaccettabile e pericolosa per la competitività delle imprese italiane e per l’ambiente.
Non ultimo, Rete Imprese Italia non ha gradito “il riferimento citato nel comunicato del Ministero relativo al recepimento delle indicazioni emerse dalla consultazione pubblica indetta da CONSIP nello scorso mese di aprile e rivolta alle organizzazioni appartenenti alle categorie di soggetti utenti del Sistri dato che le indicazioni più volte espresse nei documenti ufficiali consegnati tracciavano ben altro percorso. Chiediamo – conclude Rete Imprese – che venga urgentemente fatta chiarezza sulle scelte che il governo intende prendere su un tema così delicato, anche alla luce dei recenti interventi Parlamentari e, in particolare, degli impegni approvati con la risoluzione a prima firma dell’On. Carrescia”.

“Gara per pochi?” Osservazioni sbalorditive, sempre massima trasparenza e coinvolgimento.
Tempestiva la risposta del Ministero dell’Ambiente, secondo il quale le osservazioni formulate da Rete Imprese Italia, oltre ad essere inaccettabili “appaiono del tutto lontane rispetto alla realtà del procedimento di gara: come è noto, in particolare a Rete Imprese che ha partecipato a tutte le operazioni preliminari, in ogni tavolo di concertazione, semplificazione e consultazione istituito dal Ministero è stato ripetutamente affermato che il nuovo concessionario del SISTRI dovrà realizzare la necessaria evoluzione del sistema, ottimizzandolo e semplificandolo periodicamente, in accoglimento delle segnalazioni e proposte che pervengono proprio dalle associazioni di categoria, come espressamente prevede la legge”.

Il Ministero ha ricordato di aver più volte confermato che il nuovo concessionario dovrà abbandonare le black box e le chiavette usb, a causa della loro farraginosità d’uso e obsolescenza, ma non capisce le motivazioni delle critiche strumentali e senza riscontri concreti di RTI, “salvo che non ipotizzi di affidare la concessione senza una regolare gara, in spregio alle attuali regole di legge”.

“A RTI, che oggi parla obliquamente di “gara per pochi”, è necessario ricordare che tutte le operazioni preliminari al bando sono state compiute nella massima trasparenza, – ha concluso il Ministero – con il continuo coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, sia da parte del Ministero sia da parte di CONSIP, che sta gestendo da soggetto terzo tutte le operazioni di gara”.




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