SISTRI: il Governo risponde all’Interrogazione Braga “Il sistema funziona, si va avanti”
Secondo il Ministero dell’Ambiente dalle verifiche effettuate il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti non presenta difetti e/o carenze tali da precludere l’erogazione dei servizi.
“Una risposta onesta, ma francamente non esaustiva rispetto all’esigenza di rapidità e chiarezza sia sui tempi del bando pubblico per il nuovo sistema di controlli che supererà il SISTRI, sia sul tema dei contributi e delle sanzioni”.
Ha commentato così l’On. Chiara Braga la risposta arrivata dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare sulla questione SISTRI, sollevata con un’Interrogazione in VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera.
Nell’Interrogazione parlamentare, presentata il 4 maggio scorso al Ministro dell’Ambiente e al Ministro per lo Sviluppo Economico, si chiedeva:
– se il Ministro interrogato non ritenga opportuno sospendere non solo l’operatività del SISTRI ma anche il pagamento dei contributi annuali ed il relativo regime sanzionatorio, attraverso l’abrogazione delle modifiche al d.lgs. 152/2006 introdotte dai diversi provvedimenti che hanno riguardato il SISTRI, mantenendo in essere il regime cartaceo nel periodo necessario a garantire la tracciabilità dei rifiuti in attesa della definizione di un nuovo sistema informatico o introducendo immediatamente l’obbligo della compilazione telematica del MUD da parte dei gestori e dei produttori;
– se il Ministro interrogato non ritenga di dover affidare tramite un bando di gara la realizzazione di una nuova piattaforma tecnologica, mantenendo in campo ad un soggetto istituzionale l’affidamento della gestione del sistema di tracciabilità dei rifiuti;
– se il Ministro interrogato non ritenga di rendere noti i punti essenziali che dovranno essere la base del nuovo contratto di affidamento e del nuovo regolamento del sistema di tracciabilità dei rifiuti, in ossequio a quanto previsto nel codice degli appalti, garantendo la dovuta trasparenza e legalità, ribadito che, a fronte della grave pervasività delle ecomafie nel ciclo dei rifiuti, la tracciabilità degli stessi e il loro smaltimento corretto senza danni per l’ambiente e i cittadini sono assolutamente necessari.
Avvalendosi delle verifiche condotte dalla Commissione – prevista dall’art. 11, comma 8, del decreto-legge 101 del 2013 – e dall’Agenzia per l’Italia Digitale sin dal 2013 per valutare lo stato di efficienza, efficacia ed adeguatezza del sistema, il Ministero dell’Ambiente ha risposto all’Interrogazione spiegando che le analisi dei dati sull’utilizzo del SISTRI evidenziano un trend di crescita negli ultimi 12 mesi che si attesta a marzo 2015 a 875.759 schede movimentazioni svolte e 923.030 registrazioni cronologiche, a fronte di circa 609.666 utenti attivi, ovvero unità produttive, presenti sul sistema.
Secondo il Ministero, quindi, la scelta operata dal Governo è stata legittima e la sospensione dell’operatività del SISTRI, così come la moratoria circa il pagamento dei contributi annuali ed il relativo regime sanzionatorio, è stata esclusa come opzione “in quanto avrebbe potuto, tra l’altro, indebolire le iniziative volte ad assicurare la tracciabilità dei rifiuti e il loro corretto smaltimento, appunto in relazione alla grave pervasività delle ecomafie nel ciclo dei rifiuti che vogliamo tutti contrastare”.
Per quanto riguarda l’affidamento del servizio, il Ministero ha sottolineato che la CONSIP SpA, società per azioni interamente in mano pubblica che svolge attività di consulenza, assistenza e supporto nell’ambito degli acquisti di beni e servizi delle PA, ha avviato una consultazione quanto più allargata possibile per acquisire informazioni e ricevere, da parte dei soggetti interessati, osservazioni e suggerimenti.
Infine, nella risposta è stato ricordato l’incontro del 15 aprile scorso tra il Ministero dell’Ambiente e i Rappresentanti del Tavolo di concertazione e del SISTRI, nel quale sono state illustrate “le linee evolutive del progetto per identificare i requisiti funzionali dei sistema e le relative proposte migliorative, tutte in completa adesione alle istanze formulate dalle Associazioni di categoria, che una volta messe a punto nella versione definitiva, potranno costituire la base del nuovo contratto di affidamento e del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti”.
Tuttavia, secondo l’On. Braga, sono molti gli aspetti che il nuovo sistema dovrà considerare: dall’efficacia della tracciabilità dell’intero ciclo dei rifiuti, alla semplificazione delle procedure burocratiche e il superamento del doppio sistema MUD e SISTRI, fino al riconoscimento alle imprese dei costi sostenuti senza poter disporre per lungo tempo di un un servizio efficiente.
Purtroppo il SISTRI non ha centrato completamente gli obiettivi che si era prefissato e ha messo in difficoltà numerose aziende che operano nella legalità. Pur riconoscendo il lavoro svolto dal Tavolo di concertazione e monitoraggio del SISTRI, i tempi sono ormai davvero stretti, dovendo avviare le procedure di gara entro il 30 giugno, come previsto dal D.L. 91 del luglio 2014.
Al Ministero dell’Ambiente l’On. Braga chiede di essere “più coraggioso: senza arretrare di un millimetro rispetto all’esigenza di garantire la tracciabilità dei rifiuti, sul Sistri serve voltare pagina. In modo da realizzare un sistema più semplice, efficace e trasparente, davvero in grado di contrastare il fiorente traffico illegale di rifiuti pericolosi che frutta ai criminali dell’ambiente oltre 4 miliardi l’euro l’anno”.